Ancora sull’Università a Nuoro [di Sergio Vacca]
Un bel risultato quello di Davide Schiavone, media più alta tra gli studenti dell’Università di Sassari laureati nel biennio 2014-2016, ai quali è stato consegnato dal Rettore il diploma di Laurea in una suggestiva cerimonia, venerdì 17 in Piazza d’Italia a Sassari. Erano 609 che, come nelle Università statunitensi, al termine della cerimonia hanno lanciato in area il “tocco”, copricapo studentesco e professorale. La particolarità di Davide Schiavone, studente brillante al quale diedi 30 in Pedologia, è che ha frequentato il Corso di Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali di Nuoro. 29,9 è stata la sua media, “rovinata da un misero 27 in inglese”, come dice a La Nuova Sardegna. Ma aggiunge – è questo l’aspetto più rilevante – “mi sono trovato benissimo nell’Ateneo [Nuoro] e mi piacerebbe continuare con un dottorato di ricerca”. Fin qui l’aspetto legato alla didattica, che ho richiamato strumentalmente, per evidenziare il valore ed il livello dei corsi di laurea della sede gemmata di Nuoro, e per richiamare la necessità e l’urgenza che si definisca finalmente l’aspetto organizzativo. In particolare la logistica e la localizzazione della struttura universitaria. La sede di Nuoro delle Università di Sassari e Cagliari, auspicata negli anni 70 come fattore di sviluppo culturale ed economico-sociale dalla Commissione interparlamentare Medici sui fenomeni di disagio sociale del Centro-Sardegna, sorta vent’anni dopo, soffre di alcuni peccati originali. Ne cito due: la carenza cronica di docenti stabili e la mancanza di una sede. Sul primo, desidero appena ricordare che, nonostante negli anni 90, lo Stato concesse ben 13 cattedre all’Università di Sassari per la sede di Nuoro, l’impegno morale di lavorarvi stabilmente e di trasferirvi la propria attività di ricerca, fu onorato da meno di un decimo dei docenti. Solo dopo anni, a seguito di alcuni concorsi, aumentarono i docenti non pendolari. Tuttavia, e il caso di Davide Schiavone lo dimostra, nonostante le difficoltà causate dal pendolarismo dei docenti, il livello degli insegnamenti e della ricerca è elevato. Ricerche dei docenti che stabilmente operano a Nuoro sono pubblicate in importanti riviste internazionali; numerosi sono i dottorati di ricerca, alcuni frequentati da studenti stranieri, come il caso dei ricercatori afgani; tanti i convegni e seminari tenuti a Sa Terra Mala e gli Erasmus. Potenzialmente – tenendo conto delle limitazioni accennate – un polo di eccellenza. E, per le condizioni del territorio montano-collinare-marino della Barbagia-Baronia, caratterizzato da ambienti diversissimi climaticamente e per altri parametri ecologici, emblematici del bacino Mediterraneo, Nuoro, corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali, può costituire un attrattore per studenti e ricercatori dei paesi mediterranei. Sempre che lo si voglia! Rafforzare la sede di Nuoro non può prescindere dal completamento della docenza e dal consolidamento dell’offerta formativa, dalla realizzazione di nuovi laboratori ed implementazione degli apparati e delle strumentazioni di ricerca. Ma l’aspetto più significativo – che definirei identitario dell’Università a Nuoro – è quello della sede. Rimanderei all’articolo di Renato Brotzu – nel primo decennio degli anni duemila assessore dell’Urbanistica di Nuoro – ”La destinazione dell’ex Artiglieria e dell’ex Mulino Gallisai sono centrali per Nuoro” in Sardegna Soprattutto il 15 settembre 2015 per cercare di comprendere i termini di una questione i cui nodi devono essere sciolti subito. Pena la scomparsa persino dell’idea dell’Università a Nuoro in tempi nei quali il Rettore di Cagliari dice di sentirsi preoccupata del destino di uno degli Atenei più antichi d’Italia. La sede. Dopo un lavoro, anche di fine diplomazia, di quasi vent’anni che ha consentito a Nuoro di vedersi consegnare per la sede universitaria l’ex Artiglieria di Viale Sardegna, l’attuale giunta comunale, sindaco l’avvocato Soddu, mette in discussione quella scelta. Il sindaco, parla di nuove destinazioni da dare al compendio al centro della città e con una superficie di ben sei ettari e mezzo. E’ appena il caso di segnalare che si trova di fronte allo stadio comunale e di fianco alla stazione dei pullman, strutture strategiche per gli studenti. Quali siano queste scelte non è dato comprendere. Si parla di parco pubblico. E su questo argomento si potrebbe fare – ad opponendum – addirittura un convegno, tanto appare strampalata la proposta. Di altre destinazioni, solo accennate, non si comprende la ratio. Proponendo, in alternativa, come sede universitaria l’ex Mulino Gallisai. Vorrei sommessamente chiedere alla giunta comunale ed al suo sindaco di voler riflettere su un aspetto che rappresenta la realtà universitaria nuorese. Non cito statistiche, limitandomi solo ad evidenziare che la presenza quotidiana di studenti universitari supera le 500 unità, bensì elenco i corsi di laurea ed i master di questo anno accademico. Laurea triennale: 1)Scienze Forestali e Ambientali. 2) Infermieristica. 3) Scienze dei Servizi Giuridici. 4) Diritto delle Amministrazioni e delle Imprese Pubbliche e Private. Laurea Magistrale: 1) Sistemi Forestali ed Ambientali. 2) Giurisprudenza (in videoconferenza). Master : 1) Diritto ed Economia per la Cultura e l’Arte (DECA). 2) Politiche per lo Sviluppo Locale. 3) Area Critica ed Emergenza Sanitaria per Infermieri. 4) Infermieristica per la Continuità Assistenziale Territorio-Ospedale-Territorio. Credo che la giunta comunale ed il sindaco debbano riflettere sulla validità della loro proposta di stipare – mi si passi il termine – studenti, docenti, personale tecnico amministrativo ed ausiliario, oltre a laboratori per la ricerca e la didattica in uno spazio quale il Mulino Gallisai, acquistato per altre destinazioni. Struttura inoltre non facilmente raggiungibile dai mezzi di trasporto extraurbani, cosa che incentiverebbe l’uso della macchina da parte di studenti docenti e personale addetto e determinerebbe l’intasamento di un’area già molto problematica per la circolazione. E il diritto allo sport? Tra quelli garantiti agli studenti, che sarebbe invece facilitato dalla localizzazione nell’ex Artiglieria. E, per chiudere, un quesito al sindaco Soddu. Mi risulta esserci un dibattito sulla localizzazione della Scuola Forestale, che l’amministrazione regionale vorrebbe situare in un ex vivaio fuori città. Scelta che – da informazioni ricevute – non incontra il favore dell’attuale amministrazione comunale. Cosa ne dice, signor sindaco, di aggregare la Scuola Forestale al complesso universitario localizzato presso l’ex Artiglieria in Viale Sardegna? *Dal 2001 al 2014 professore di Scienza del Suolo nei Corsi di Laurea in Scienze Ambientali e in Scienze Forestali ed Ambientali dell’Università di Sassari, sede gemmata di Nuoro |