Violette d’estate [di Franco Masala]
A ritmo di danza, tra una polka e un valzer, ora triste ora gioioso, Violetta morrà almeno quindici volte. Sono tante infatti le repliche de La traviata previste nel teatro Lirico di Cagliari fino alla metà del mese di agosto. Il capolavoro verdiano ritorna dopo neppure due anni dalla ultima rappresentazione e, francamente, non ne se sentiva un bisogno particolare, essendo moltissime le opere dello stesso Verdi che meriterebbero una ripresa sulle scene cagliaritane dopo decenni di assenza. Tanto più che si tratta della stessa messinscena del 2014 che aveva suscitato qualche perplessità, soprattutto da parte dei tradizionalisti. In realtà, al di là delle risate eccessive e dell’abuso nel parlato di un croupier non previsto in partitura, la regia dei coniugi tedeschi Karl-Ernst e Ursel Herrmann risulta perfettamente coerente e rispecchia non tanto l’intreccio dell’opera verdiana, già censurata nella Venezia del 1853, quanto il celebre romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, pubblicato nel 1848 e ridotto per le scene nell’autunno 1852. Può diventare ozioso dunque perdersi nel rimpianto di certa tradizione per considerare, invece, la visione romantica ma non edulcorata che ne ha dato Verdi, perfettamente consapevole della portata rivoluzionaria del personaggio. Semmai vale la pena di ricordare il demi-monde dove agisce quella che a tutti gli effetti è una escort dell’Ottocento, forse più abituata a feste scollacciate che “pompose” come dice il testo. L’aggettivo non esclude volgarità e ostentazione, e quindi non ci scandalizziamo se gli invitati di Violetta Valery non sono irreprensibili nei comportamenti e nella educazione o se quelli dell’amica Flora Bervoix nel II atto sono volgari e pacchiani. La regia cura la recitazione dei cantanti in modo del tutto convincente. Valga per tutte l’azione del II atto nel gran duetto tra Violetta e il padre ipocrita dell’amato Alfredo: in una sorta di rovesciamento dei ruoli, già presente mirabilmente nella musica, la protagonista da vittima sacrificale diventa personaggio a tutto tondo, pronta a tentare anche una resistenza verso il “suocero”, alla fine conquistato dalla sua sincerità. Il giovane amante è invece una sorta di bamboccione, un po’ fatuo e a lungo inconsapevole della dignità della compagna. E per un capolavoro così inflazionato una chiave di lettura “altra” è cosa positiva tanto più che la regia ha quasi trent’anni ma li regge benissimo. Piuttosto, sarà interessante confrontare i protagonisti negli avvicendamenti di compagnie di canto differenti durante le molte repliche che la Fondazione Teatro Lirico sciorina nel corso di un mese intero con bella scommessa e qualche azzardo. *Foto di Priamo Tolu © La Traviata: melodramma in tre atti libretto Francesco Maria Piave, dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio musica Giuseppe Verdi Teatro Lirico di Cagliari Venerdì 8 luglio 2016, ore 21 – turno G Sabato 9 luglio 2016, ore 21 – turno G Martedì 12 luglio 2016, ore 21 – turno F Mercoledì 13 luglio 2016, ore 21 – turno B Giovedì 14 luglio 2016, ore 21 – turno C Venerdì 15 luglio 2016, ore 21 – turno E Sabato 16 luglio 2016, ore 21 – turno D Mercoledì 20 luglio 2016, ore 21 – fuori abbonamento Sabato 23 luglio 2016, ore 21 – fuori abbonamento Mercoledì 27 luglio 2016, ore 21 – fuori abbonamento Sabato 30 luglio 2016, ore 21 – fuori abbonamento Mercoledì 3 agosto 2016, ore 21 – fuori abbonamento Sabato 6 agosto 2016, ore 21 – fuori abbonamento Mercoledì 10 agosto 2016, ore 21 – fuori abbonamento Sabato 13 agosto 2016, ore 21 – fuori abbonamento
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“Quell’amor che è palpito dell’universo intero”mi ha trasportata nel clima dell’esame di maturita’,quando i nostri alunni discutevano la tesina sull ‘amore romantico….. atmosfera continuamente disturbata dall ‘Alfredo del momento, in cui ho avuto la sfortuna d’incappare,interpretato da Emanuele d Aguanno, che sembrava fosse passato per caso!Gabriella