Biblioteche, indignazione e polemiche su web per domande concorso funzionari Mibact [di Tomaso Montanari]
La Repubblica 18 luglio 2016. Quesiti quasi tutti di storia dell’arte (pochissima archeologia) ma soprattutto bizzarri, irrilevanti, irti di errori e talvolta con tutte le possibili risposte multiple sbagliate. Ecco i più stravaganti. “I have __ good news for you. A: an; B: some; C: nothing“. Alla concettosa domanda numero 115 del test di inglese manca la risposta giusta: che sarebbe “no”. Non ci sono, infatti, buone notizie per i 19.479 laureati, specializzati e dottorati che dal prossimo 26 luglio affronteranno il concorso per i sospirati 500 posti di funzionari del Mibact. E non solo perché in regioni chiave come la Campania, la Calabria o la Puglia non ci sono praticamente posti (il che consegna alla disperazione intere generazioni di studenti meridionali del passato e del presente), o perché le biblioteche hanno così pochi posti da aver indotto alle dimissioni tutti gli organi tecnici competenti in seno allo stesso Mibact (cosa mai successa). No, ciò che gonfia di indignazione e di sconcerto le pagine del web è ora la stravaganza delle domande contenute nelle banche dati di “Nozioni generali sul patrimonio culturale” da cui si attingerà per la preselezione dei candidati. Domande quasi tutte di storia dell’arte (pochissima archeologia, praticamente niente per bibliotecari e archivisti – la parola “archivio” ricorre 6 volte su 1400 domande… – , per non parlare degli altri profili presenti nel concorso): e soprattutto bizzarre, irrilevanti, irte di errori, talvolta con tutte e tre le risposte sbagliate. E con definizioni copiate di peso da wikipedia o da altre pagine web. Infine, curiosamente relative in gran parte alla storia dell’arte di Roma. La più citata in rete è forse la mitica numero 70: “L’opera “All’amico Lucio” dello scultore catanese Carmine Susinni, esposta anche all’ Expo di Milano lungo il decumano, ritrae Lucio Dalla: A: in piedi con il clarinetto; B: che parla con un gatto; C: seduto su una panchina”. Una tipica ‘nozione generale’ sul nostro patrimonio! Gli anonimi compilatori si rivelano affetti da una vera mania caravaggesca: ben 26 domande riguardano il Merisi. Ecco la più incredibile: “Quale di queste opere di Caravaggio non venne esposta nel 1995-6 nei Musei Capitolini alla Mostra “La natura morta al tempo di Caravaggio”? A: Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana di Milano; B: Bacchino malato della Galleria Borghese di Roma; C: Ragazzo morso dal ramarro della Fondazione Longhi di Firenze“. Una domanda assolutamente irrilevante, cui potrebbero rispondere forse solo i curatori della mostra. Accanto alle domande che sanno di Trivial Pursuit (“Qual è l’unica opera di Giorgione che ha ancora la cornice originale?“; oppure: “La Diana cacciatrice della Pinacoteca Capitolina attribuita a Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino è: A: Un olio su rame; B: Un olio su tavola; C: Un olio su tela“) e a quelle grottescamente sadiche (“Quale Cappella realizzò Filippo Raguzzini tra il 1724 e il 1725 nella Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva per volere di papa Benedetto XIII che qui venne sepolto? A: Cappella di San Giovanni Battista; B: Cappella del Sacro Cuore; C: Cappella di San Domenico“), ci sono quelle offensive per ovvietà: “In quale cappella della città del Vaticano sono visibili alcuni tra i più famosi affreschi di Michelangelo Buonarroti, tra i quali il “Giudizio universale”? A: Cappella di Sant’Olav. B: Cappella Cornaro; C: Cappella Sistina”. O, forse peggio ancora: “Come è denominato il complesso delle più grandi Terme della Romaantica, costruito tra il 298 e il 306 d.C., e costituente oggi una delle sedi del Museo Nazionale Romano? A: Terme di Diocleziano; B: Terme di Stigliano; C: Terme di Saturnia“. Inquietante il divario tra la caricatura dell’iperspecialismo medievistico (“In quale anno Onorio III consacrò la chiesa cistercense di Casamari? A: 1217; B: 1219. C: 1220“) e la sbracatura sul contemporaneo (“La scultura in legno “Ritratto di Ungaretti” di Pericle Fazzini è…. A: Un esempio della scultura preromanica del sec. VII; B: Un’opera del primo medioevo, periodo in cui la scultura è sentita come ornamento e completamento dell’architettura; C: Un’opera del XX secolo conservata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma“). Ci sono le domande con troppe risposte giuste (qui la A e la C: “Il dipinto Et in Arcadia Ego della Galleria Nazionale d’arte antica di Roma di Palazzo Barberini, eseguito da Giovan Francesco Barbieri detto Il Guercino è: A: Un paesaggio arcadico; B: Un’allegoria del “memento mori”; C: Una natura morta“), quelle con nessuna risposta giusta (“La statua bronzea del pugilatore conservata al Museo Nazionale Romano è firmata da un artista greco. Quale? A: Polidoros; B Apollonios; C: Atenodoros“: ma la scultura non è firmata…), quelle che contengono un errore nella domanda (“Il cosiddetto Teatro all’Antica, o Teatro Olimpico progettato da Vittorio Scamozzi costituisce uno tra i primi esempi tra gli edifici teatrali dell’età moderna. Dove si trova? A Sabbioneta B Vicenza?C Mantova”: ma Scamozzi si chiamava Vincenzo…), e quelle della serie “di che colore era il cavallo bianco di Napoleone?“: “I “Bronzi di Riace”(V secolo a. C.), oggi a Palazzo Campanella di Reggio Calabria, sono stati realizzati: A: In marmo; B: In legno; C: In bronzo“. Una nota positiva: è ammirevole il tatto con cui non si chiede l’attribuzione, ma solo la materia, del Cristo comprato come di Michelangelo da Sandro Bondi nel 2009, con l’assenso tecnico anche della funzionaria cui ora Franceschini ha affidato la superpotente direzione unica per il patrimonio culturale: “La statua “Crocifisso Gallino“ (1495-1497 circa), conservata nel Museo del Bargello (Firenze) è stata realizzata: A: In bronzo. B. In legno. C. In marmo”. Inevitabile conclusione: di cos’è fatta la faccia di chi pensa che si possano preselezionare così i futuri custodi del nostro patrimonio culturale? A. di bronzo; B: di tolla; C di … |