Tutti al mare, per favore! Un nun te reggh cchjù a proposito di scambi epistolari pidini in piena estate [di Alessandro Mongili]
Da onesto fruitore di Facebook un povero Cristo, anche in vacanza, può avere esperienze talvolta terrificanti. Ad esempio, il carteggio Jacopo Fiori-Renato Soru di due giorni fa e alcuni interventi di contorno. Per carità, tutte ottime persone. Però, Santo Cielo, basta! Come è noto, un cosiddetto giovane pidino (categoria non anagrafica) scrisse a Soru, il quale rispose nel giorno medesimo del di lui genetliaco (a proposito: auguri). Tutto – c’è da stentare a crederlo – nell’estate del 2016 in Sardegna. Gli argomenti furono vari ma astrusi. I riferimenti incrociati oscuri ai più, ma contundenti per gli stretti partecipanti allo scambio. La genealogia dello scontro tracciabile, ma putrescente. L’interesse politico nullo. Quello crastulo notevole, ma ridotto a un mondo pidino sempre più piccolo e sempre più vecchio. Il problema è che questa gazzarra corrisponde alla loro unica passione residua: il potere, le carriere, la fama personale. Per noi, un tempo spettatori interessati, si tratta solamente di un déjà vu, e pure poco stimolante. Tutto già sentito, già visto, già inutilmente preso sul serio 10, o 5, anni fa. Anche le virgole. Voi infatti non siete più all’ordine del giorno, non siete più previsti, cari amici del PD, di SEL e del loro contorno. Il nostro ordine del giorno è composto dalle difficoltà a spostarci in Sardegna e fuori, grazie alle politiche di mobilità territoriale presidiate da improbabili assessori del PD, dal lavoro che non si trova a causa dell’assenza di politiche per il lavoro che non siano clientelari (la vostra specialità), dalla perdurante crisi delle produzioni locali, dallo spopolamento. Il nostro ordine del giorno fa riferimento a un’agGiunta regionale di cui voi siete la causa e che è mediocre e inutile, a un ambiente assalito dagli speculatori e a un turismo in crisi, a un patrimonio culturale e linguistico annientato da Assessore inesperte e inamovibili e da odi snobistici di persone senza nobiltà. Il nostro ordine del giorno è ingombrato dall’occupazione militare, che il PD sostiene, dai suoi costi in termini di territorio sottratto e avvelenato, di vite umane spezzate e di malattie indotte, dalla nostra dipendenza da Roma e, ormai, da chiunque abbia un portafoglio per finanziare clientele e nuovi podatari. Insomma, da tutto ciò che in Sardegna, sul piano strutturale e su quello delle contingenze, ci rende la vita veramente una rottura. E, certo, anche dalla domanda angosciante “che fare?”, visto che sia il PD che altre esperienze successive si sono arenate nei personalismi, nell’incapacità di autonomia e di organizzazione, nell’astrattismo e nello spirito middleclassish, piccolo borghese, e arrivista. Siccome voi siete inutili per combattere queste derive e per risolvere questi problemi, siete inopinatamente usciti dalle nostre priorità. Le vostre diatribe ci annoiano. I vostri problemi sono scontati e privi di charme. Il vostro linguaggio è datato. Non vediamo l’ora che spariate politicamente tutti insieme al vostro referente d’Oltretirreno, Matteo Renzi. Nessuno si ricorderà di voi per più di un giorno, a parte l’esperienza della Giunta Soru, alla quale moltissimi di voi si opposero con scarsa intelligenza. E purtroppo non ricorderemo Renato Soru per ciò che è successo dopo il 2009. Infatti siamo stufi anche del suo linguaggio da oppositore a cui fanno da contraltare le sue pratiche da supporter. Così come siamo nauseati dal dibattito interno di chi si è messo in fila per occupare posizioni e desidera che siano i padri a consegnargliele lintas e pintas. Siamo umiliati da scelte parentali nelle composizioni di agGiunte, Giuntine, Consigli d’amministrazione e sottoboschi vari. Non abbiamo alcuna fiducia né stima nei ggiovani del PD o di SEL, abituati a stare in fila piegando la testa e aspettando che arrivi la posizione da occupare, e il cui concetto astratto praticato con maggiore solerzia è dare del tu ai potenti e ridacchiare dei poveracci. Personalmente trovo patetici anche gli attacchi a Soru ora che Soru non è più Soru, politicamente parlando. Insomma, fateci fare una buona nuotata senza pensare a Tramatza e, ve lo consiglio tantissimo, buttatevi anche voi in mare. Almeno ogni tanto, in questa splendida stagione estiva. Ché il nostro mare non è affatto male. |
Bel commento, ma tanto loro non cambiano…
Come diceva la giovane vedova Schifani al funerale di Falcone e della scorta.