In risposta all’anonimo ”Ing. Rinnovabili” che ha commentato l’articolo sull’Assemblea di Gonnosfanadiga [di Sergio Vacca]

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Egregio “Ing. Rinnovabili” – a proposito quale è il suo nome? –  cerco di rispondere in modo articolato ai suoi quesiti sul Redazionale comparso il 4 settembre su Sardegna Soprattutto, concernente le energie rinnovabili di cui si è trattato sabato 3 settembre a Gonnosfanadiga in un’affollatissima assemblea.

Come tutti i presenti ho sentito l’intervento del Prof. Paolo Giuseppe Mura, già Ordinario di Fisica Tecnica all’Università di Cagliari. Le è sfuggito l’aspetto fondamentale di quell’intervento in cui si affermava che il miglior rendimento degli impianti proposti dalle Società si ha quando sono localizzati sulla geodetica terrestre o in prossimità di essa. Per cui l’ubicazione  ai paralleli di Gonnosfanadiga e di Decimoputzu consente rendimenti decisamente inferiori, calcolati nell’ordine del 10%. Questo è quanto deriva dagli studi del prof. Mura, peraltro trattati in  riviste internazionali.

La sua affermazione inoltre sul ruolo delle banche quali garanti della validità scientifica e tecnologica dei progetti richiede qualche riflessione.Cominciamo dalla validità scientifica del progetto. Come specialista e tecnico, ho  in prima persona approfondito  tali relazioni e confutato, con una serie di documenti inviati ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali e all’Amministrazione Regionale della Sardegna, le tesi sostenute dai tecnici che hanno redatto le diverse sezioni del progetto riguardo alla marginalità (concetto economico) delle Terre sulle quali si pretende di localizzare gli impianti. Considerandoli, con l’uso di termini inappropriati e spesso incongruenti con l’argomento, “di bassa qualità e inadatti alle coltivazioni”.

Non solo, nelle diverse relazioni   si parla di “processi degradativi  in atto” senza specificare di quali processi si tratti, ovvero senza specificarne origine, grado, intensità. Questo, per voler esprimere in poche battute l’inconsistenza scientifica e tecnica delle specifiche relazioni del Progetto. Se vorrà approfondire, ancorché sinteticamente, l’argomento, potrà trovare su Sardegna Soprattutto una serie di miei interventi.

Nelle Relazioni del Progetto vengono magnificate, viceversa, le virtù taumaturgiche degli impianti, capaci – a loro dire – di “realizzare percorsi di resilienza” rispetto a condizioni edafiche squilibrate. Egregio Ing. Rinnovabili,  il valore delle Relazioni riguardanti l’aspetto fondamentale del contesto ambientale, il suolo – che non varrebbe nulla –  mutatis mutandis, è il valore delle altre Relazioni.

Riguardo al rapporto con il mondo bancario, le sono probabilmente sfuggite le affermazioni pubbliche, riportate dagli organi di stampa e da tutti i media locali, del precedente Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. Nel corso di riunioni pubbliche e di convegni – tra cui le segnalo quelli organizzati dal FAI Sardegna – il Procuratore Capo  ha riferito delle infiltrazioni della criminalità organizzata, sostenuta finanziariamente da istituti di credito offshore, le Offshore Banks, nel campo delle energie rinnovabili in Sardegna.

Per cui, il sillogismo nelle sue affermazioni  “le banche finanziano un progetto solo se l’impianto è posto in una località tale da poter produrre abbastanza energia da rientrare dell’investimento in tempi accettabili”, e anche, “se Prof. Mura ha ragione, saranno le banche a non finanziare il progetto” non regge. Banche offshore hanno già finanziato anche in Sardegna impianti di rinnovabili!

Una chiosa. Nell’Unione Sarda di martedì 6 settembre, pag. 8, “Così ho salvato i miei terreni”. Marras: “li avevo venduti ai signori del sole, poi li ho ripresi”. Intervista all’imprenditore agricolo Tore Marras; l’imprenditore “Società  poco seria, avevo firmato nel 2012, mai visto un euro”. Inoltre, in un inserto: Agris e Laore non condividono il progetto. “Nessuna condivisione del progetto per la concentrazione solare nelle campagne di Decimoputzu e Gonnosfanadiga da parte delle agenzie Agris e Laore. Con una comunicazione inviata all’architetto Luciano Virdis, amministratore della Fluminimannu Ltd, lo precisano i direttori delle due agenzie, invitando Virdis a non utilizzare il nome delle stesse agenzie per la promozione dell’iniziativa”.

Credo che questo, come altri  comportamenti sgangherati del rappresentante delle Società Fluminimannu e Gonnosfanadiga, renda ancor meno credibile il sillogismo proposto dall’”Ing. Rinnovabili”.

A proposito quale è il suo nome?

* Geologo. Già Docente di Pedologia Università di Sassari. Componente del “Gruppo dei Saggi del FAI Sardegna” per le problematiche relative al suolo.

 

2 Comments

  1. luciano Virdis

    A proposito di AGRIS
    In questi casi cosa migliore da fare è pubblicare interamente i documenti, sia per motivi di trasparenza sia per evitare strumentalizzazioni.
    Non abbiamo mai detto che AGRIS ha aderito al progetto di termodinamico, abbiamo sempre detto che se si farà la centrale termodinamica, AGRIS parteciperà al progetto di coltivazione del campo solare.
    Di seguito il link della lettera di adesione al progetto agronomico di AGRIS il progetto agronomico inviso a prof. Vacca:
    https://www.dropbox.com/…/ntntw…/AGRIS%20Adesione.pdf…
    https://www.dropbox.com/s/jykb3nzzr3yfg9s/COMPAMB001.pdf?dl=0

  2. luciano Virdis

    errore nella trascrizione del link riguardante Agris si prega di correggere, con il seguente link

    https://www.dropbox.com/s/ntntwiqlcuhj0qa/AGRIS%20Adesione.pdf?dl=0

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