Oggi si discute in Consiglio regionale contro il land grabbing (accaparramento della terra) [di Redazione]

landgrabbing

Sarà discussa oggi al Consiglio regionale della Sardegna la Mozione 250 per evitare la realizzazione degli impianti termodinamici di Flumini Mannu. Dalle 10:00 si terrà una manifestazione sotto il Consiglio regionale in via Roma contro la sottrazione della terra all’agricoltura ed all’allevamento. (NdR)

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XV LEGISLATURA Mozione n. 250. MOZIONE USULA – ZEDDA Paolo Flavio – COCCO Daniele Secondo – SABATINI – GAIA – MANCA Pier Mario – PINNA Rossella – CONGIU – DESINI – ZANCHETTA – COCCO Pietro – SOLINAS Christian – LOTTO – MELONI – PISCEDDA – MORICONI – BUSIA – CHERCHI Augusto – FORMA – PERRA – ANEDDA – LEDDA – DEMONTIS – TENDAS – DERIU – AGUS – COMANDINI – LAI – PIZZUTO sull’opposizione alla realizzazione di un impianto termodinamico della potenza di 55 mw e denominato Flumini Mannu nei comuni di Decimoputzu e Villasor e l’analogo megaimpianto industriale termodinamico solare di Gonosfanadiga-Villacidro.

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IL CONSIGLIO REGIONALE PREMESSO che:
– la commissione tecnica ministeriale VIA/VAS ha espresso il parere conclusivo, nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (VIA), relativo al progetto per la realizzazione di una centrale solare termodinamica a concentrazione su una area agricola di complessivi ettari 269, ricadente tra i comuni di Decimoputzu e Villasor, presentato nel dicembre 2013 dalla ditta Flumini Mannu limited, con sede legale a Londra in Bow road n. 221 e sede fiscale a Macomer in Corso Umberto I n. 226;
– l’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente ha espresso, con nota n. 3712 del febbraio 2015, parere negativo sulla proposta progettuale e, con nota del 15 giugno 2016, parere negativo sulle integrazioni volontarie della società Flumini Mannu limited al progetto;
– il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo esprimeva il proprio parere negativo con nota del direttore generale del paesaggio, belle arti, architettura, arti contemporanee, n. 16716 del 3 luglio 2014;
– il consiglio comunale di Decimoputzu, più tutti i comuni i cui territori ricadono all’interno delle aree interessate dal progetto, con deliberazione n. 23 del 2 settembre 2015 all’unanimità esprimeva il parere contrario alla realizzazione dell’impianto solare termodinamico;

CONSIDERATO che:
– sul piano strettamente giuridico, per normativa e giurisprudenza costante, l’intervento non è compatibile in quanto nelle aree agricole della Sardegna non possono essere ubicati impianti industriali di produzione energetica di tali dimensioni (articolo 13 bis della legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche e integrazioni, introdotto dall’articolo 12 della legge n. 21 del 2011; articolo 3 del decreto del Presidente della Giunta regionale 3 agosto 1994, n. 228 Direttive per le zone agricole, criteri per i’edificazione nelle zone agricole e/o strettamente connesse);
– la non compatibilità del progetto si evidenzia in quanto una parte delle aree individuate per la realizzazione del progetto sono tutelate con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche e integrazioni) e, nel Piano paesaggistico regionale, le aree indicate dal progetto sono individuate per un’utilizzazione agro-forestale, dove l’articolo 29 del N.T.A. vieta “la trasformazione per destinazioni e utilizzazioni diverse da quelle agricole di cui non sia dimostrata la rilevanza pubblica-economica e sociale e l’impossibilità di localizzazioni alternative, o che interessino suoli ad elevata capacità d’uso, o paesaggi agrari di particolare pregio o habitat di interesse naturalistico”;

EVIDENZIATO che:
– tale intervento avrebbe sul territorio e sull’ambiente un impatto negativo che include la trasformazione delle caratteristiche geomorfologiche e del paesaggio agrario, la modifica del deflusso dei corsi d’acqua superficiali nonché l’interferenza delle opere di fondazione con il sistema di falda multistrato presente in quell’area, caratterizzando un consumo del suolo insopportabile;
– le opere compensatorie suggerite dal proponente Flumini Mannu limited sono risibili nella ricaduta socio-economica, senza riscontri le ipotesi di mitigazione relative alla conservazione del paesaggio e del patrimonio rurale dell’area e senza riferimenti relativamente alla modifica delle condizioni microclimatiche e delle conseguenze sulle attività di allevamento oltre che sugli ecosistemi;

PRESO ATTO che:
– la Flumini Mannu limited, società privata, ha presentato un progetto da realizzare su aree che non sono di sua proprietà, utilizzando procedure improprie e descrizioni false sullo stato e sull’utilizzo dei terreni interessati, attuando, peraltro, la minaccia dell’esproprio per pubblica utilità, al solo fine di incutere timore ai proprietari e realizzare, così, un impianto funzionale all’ottenimento di ingenti incentivi statali;
– le imprese agricole che operano in quel territorio sono un riferimento per i risultati legati alla produzione e all’organizzazione aziendale, con ricadute economiche e occupazionali rilevanti per il territorio; queste imprese costituiscono la base di partenza per un’idea di sviluppo a cui si è dato avvio in Sardegna, dove l’agro-alimentare, il turismo e la cultura saranno i settori che daranno risposte allo sviluppo e all’occupazione della Sardegna; la contrarietà alla realizzazione del progetto è gridata e denunciata oltre che da queste stesse imprese, dai proprietari dei terreni, che hanno trovato ampia e ammirevole solidarietà in tutta la Sardegna, dalle amministrazioni comunali interessate, da tutta la società civile sarda, l’università, le associazioni di categoria, le associazioni ambientali e privati cittadini;
– le competenze in materia di paesaggio e pianificazione territoriale sono della Regione e la Costituzione prevede che le competenze in materia di energia sia concorrente tra Stato e Regione,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

a impugnare il provvedimento presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e mettere in campo ogni azione per impedire la realizzazione dell’impianto solare termodinamico in agro dei comuni di Decimoputzu e Villasor e di altri interventi di questo tipo già previsti, quali il mega-impianto industriale termodinamico di Gonnosfanadiga-Villacidro, che possono determinare sottrazione di territorio agricolo, in quanto speculativi e un danno alla Sardegna, per affermare i principi costituzionali dell’autonomia della Sardegna ed elevare la rappresentatività della società sarda e la capacità decisionale di questa Giunta regionale.

Cagliari, 2 settembre 2016

 

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