Gli attentati in Sardegna. Scena e retroscena della violenza [di Antonietta Mazzette e Daniele Pulino]
A tre anni dalla nascita della rivista on line www.sardegnasoprattutto.com esordiscono a Cagliari “I Dibattiti di SardegnaSoprattutto”. L’appuntamento è lunedì 7 Novembre 2016 alle ore 16:30 nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria in Via Università n. 32. Il primo dibattito ha come titolo “Leggere ed interpretare la criminalità nella Sardegna del XXI secolo”. In quella occasione sarà presentato il libro di Antonietta Mazzette e Daniele Pulino, Gli attentati in Sardegna. Scena e retroscena della violenza, CUEC di cui pubblichiamo l’introduzione per gentile concessione degli Autori. Alla serata intervengono: Ester Gessa, Direttrice Biblioteca Universitaria Giuliana Perrotta, Prefetta di Cagliari Maria Del Zompo, Rettora Università di Cagliari Daniele Pulino, SociologoUniversità di Sassari Paola Massidda, Sindaca di Carbonia Paola Uscidda, ComandantePolizia penitenziaria del Carcere di Uta Rita Dedola, Presidente Ordine degli avvocati di Cagliari Umberto Cocco, Giornalista SardegnaSoprattutto Nicolò Migheli, Sociologo SardegnaSoprattutto Maria Antonietta Mongiu, SardegnaSoprattutto Antonietta Mazzette, Coordinatrice dell’OSCRIM Università di Sassari. Introduce e Coordina: Susi Ronchi, Giornalista SardegnaSoprattutto Recentemente il fenomeno degli attentati ha assunto una nuova centralità politica e mediatica, a seguito di un insieme di avvenimenti intimidatori che hanno avuto come obiettivo alcuni sindaci. Gli ultimi fatti violenti hanno portato la Regione Sardegna e l’Anci a individuare politiche di intervento per contrastare tale fenomeno. Una delle proposte di cui si è fatto carico il Ministero dell’interno è stato quello di istituire un Osservatorio nazionale, la cui composizione è politico-istituzionale. Inoltre, l’Anci della Sardegna ha reso pubblico un documento con il quale avanza e sollecita i seguenti interventi: reti di sorveglianza; attività di intelligence; presidio territoriale delle forze dell’ordine; modifiche normative che prevedano un inasprimento delle pene dei reati contro gli amministratori locali. Non è nostro compito entrare nel merito né del ruolo dell’Osservatorio nazionale e neppure delle proposte avanzate dall’Anci. Come ricercatori abbiamo il compito di rendere pubblici i risultati dei nostri studi, ma siamo convinti che se un osservatorio ha compiti di ricerca, questi dovrebbero essere assolti in modo separato e indipendente dalla politica. Il presente volume è frutto di anni di ricerche e lo intendiamo come un contributo alla discussione. Sentiamo, però, il dovere di evidenziare un elemento: il fenomeno degli attentati in Sardegna è ragione di allarme perché colpisce un ampio ventaglio di attori sociali, di cui gli amministratori sono solo una parte, seppure importante per il ruolo che ricoprono in termini di presidio democratico. Ogni intervento, perciò, non può essere limitato a sostenere esclusivamente gli amministratori locali, bensì l’intera società. Sotto questo profilo, l’idea della video sorveglianza sembrerebbe quantomeno di difficile attuazione perché dovrebbe essere applicata al territorio tout court, ma onestamente ci pare difficile trasformare la Sardegna in una sorta di panopticon. Con questo volume intendiamo proporre un metodo di lettura (e di contrasto) del fenomeno degli attentati, concentrando l’attenzione sui rituali di violenza (in altri termini su ciò che gli autori fanno) e, attraverso questi ricostruire l’identità sociale dell’autore (considerato che questi sono per lo più ignoti). Nel contempo, intendiamo ragionare sui luoghi dove avvengono gli attentati. Ciò non significa non occuparsi delle vittime, al contrario, significa iniziare a trovare delle risposte in termini conoscitivi e, dunque, in termini di tutela. L’Osservatorio Sociale sulla Criminalità in Sardegna rileva i dati in tempo reale, ossia giorno per giorno. Ciò è reso possibile dalla Fondazione di Sardegna che ha costantemente supportato il nostro lavoro di ricerca e dalla L. r. n. 7 , mediante la quale è stato portato avanti lo studio su “Sistema informativo e governance delle politiche di intervento e contrasto dei fenomeni criminali in Sardegna”, di cui riportiamo alcuni risultati parziali, specificamente nel capitolo su spazi e luoghi degli attentati. |