Questo pomeriggio SardegnaSoprattutto discute a Cagliari degli attentati in Sardegna [di Redazione]

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Inaugurando stasera alla Biblioteca Universitaria di Cagliari i “Dibattiti di SardegnaSoprattutto” qualcuno può interrogarsi perché proprio nella prestigiosa Sala Settecentesca.

Non è solo per la disponibilità di chi la dirige e delle istituzioni all’accoglienza di una Rivista “will go underground” , come definì Marcel Duchamp, nel 1961 ogni processo artistico o intellettuale che procede come un fiume carsico per sottrarsi al conformismo che si autoriproduce attraverso l’autoreferenzialità e, di questi tempi, persino con un inaudito autoriferimento. Pratiche di fatto anticamera di ogni forma di autoritarismo che vuole eliminare ogni pensiero critico.

Chi volesse nella nostra meravigliosa Biblioteca Universitaria, che meriterebbe più ampi spazi,  può trovare una grande quantità di riviste e fogli talvolta davvero undeground che questa terra ed i suoi intellettuali hanno prodotto almeno fin dal Settecento.

Cosa vuol dire? Al di là di stigmi e peggio di autostigmi non tutti i Sardi si sono fatti condizionare dalla mordacchia del potere. Non tutti al broncio di chi decide si sono presi spavento e si sono adattati. Non tutti hanno avuto un prezzo. C’è stato e c’è ancora nella nostra terra chi crede che discutere, interrogarsi e porre domande non è un peccato mortale che condanna all’inferno.

Esiste chi crede che essere classe dirigente non significhi girarsi dall’altra parte, autocompiacersi di un qualche ruolo e concentrarsi sul proprio destino personale. Esiste ancora chi della gratuità ha fatto la vera moneta che ripaga una comunità esausta che, in questa travagliata contemporaneità, dovrà essere il denominatore di chi ha avuto rispetto a chi è rimasto indietro.

Sono questi momenti in cui le conquiste non sono per sempre. In Sardegna si tocca con mano. Basta andare in giro nei territori. Non è vero infatti che tutti godono del diritto costituzionale  allo studio e al lavoro e di conseguenza alla sovranità del popolo. Chi è in stato di necessità non è libero, è ricattabile e viene deprivato di un diritto fondante.

Non è vero che la nostra terra, intesa come suolo, è destinata a produrre cibo. Spesso viene vilipesa e svenduta per favorire singoli o piccoli gruppi. Non è vero che l’inclusione di chi è rimasto indietro sia praticata ed il diritto alla salute agito in ogni luogo. Un rapido sguardo ai ticket  aiuta a capire dove siamo. Ecco perché a rileggere molte di quelle riviste antiche e preziose, conservate nella nostra bella biblioteca universitaria, ci è parso che non si può fare come il gambero o lo struzzo. Alcuni nodi strutturali sono ancora irrisolti a denunciare la nostra incapacità.

Si tratta allora di  aumentare il diritto di parola e di ascolto. Conteremo quanti decisori politici parteciperanno ai dibattiti che organizzeremo anche su suggerimento dei lettori. Perché sia chiaro che giacchè i partiti sono diventati dei piccoli gruppi che ondeggiano tra il familismo ed il branco non si capisce dove i decisori si confrontino a campo aperto. Noi in verità aspettiamo la gente normale, quelli che ci seguono numerosi.

Da gennaio ad oggi oltre  mezzo milione di utenti unici, due milioni di visualizzazioni, 466.164 pagine lette. Per essere una rivista regionale on line gestita in assoluta gratuita da persone che nella vita sono impegnate intensamente nelle loro attività non è poco.

Esplicita la necessità di luoghi di confronto non antagonisti, liberi,  e che fortemente si prendono cura della terra che gli appartiene come recitano la Costituzione e lo Statuto. Di seguito vi ricordiamo il tema di stasera e contemporaneamente ripubblichiamo il primo Redazionale che esplicitava i nostri intendimenti. Era il 16 settembre del 2013. Sembra passato un secolo nel mondo vasto ma per la Sardegna è ancora ieri ed il futuro sembra lontano.

Grazie ancora a tutti. Aiutandoci con i vostri scritti e con la partecipazione attiva aiuteremo tutti la Sardegna ed i Sardi.

Oggi Lunedì 7 Novembre 2016 alle 16:30 discuteremo degli attentati soprattutto contro i sindaci tema centrale della geopolitica della Sardegna. Un contributo sarà il libro Gli attentati in Sardegna. Scena e retroscena della violenza di Antonietta Mazzette e Daniele Pulino, esito di anni di studi di un gruppo di lavoro che ha studiato il fenomeno degli attentati in Sardegna di cui gli amministratori sono solo una parte, seppure importante per il ruolo che ricoprono in termini di presidio democratico.

Interverranno Ester Gessa, Direttrice Biblioteca Universitaria Giuliana Perrotta, Prefetta di Cagliari Maria Del Zompo, Rettora Università di Cagliari Daniele Pulino, SociologoUniversità di Sassari Paola Massidda, Sindaca di Carbonia Paola Uscidda, ComandantePolizia penitenziaria del Carcere di Uta Rita Dedola, Presidente Ordine degli avvocati di Cagliari Umberto Cocco, Giornalista SardegnaSoprattutto Nicolò Migheli, Sociologo SardegnaSoprattutto Maria Antonietta Mongiu, SardegnaSoprattutto Antonietta Mazzette, Coordinatrice dell’OSCRIM Università di Sassari. Introduce e Coordina: Susi Ronchi, Giornalista SardegnaSoprattutto

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Perché? [di Redazione]

26 settembre 2013. Per Rivista si intende una pubblicazione periodica, che appare cioè a determinati intervalli superiori alle 24 ore, e che tratta di argomenti riguardanti un particolare settore di studio o di attività in modo più o meno esauriente, prevalentemente a fini di aggiornamento e di approfondimento.” .

Così in Wikipedia. Un genere ed uno strumento di formazione/informazione che mette in circolazione, da secoli, idee ed inocula dubbi. Ha un avversario giurato nella censura uno dei vizi capitali del potere, comunque si rappresenti. Combatte il pernicioso virus dell’autocensura, massima nella nostra epoca in cui la compiacenza non conosce differenze di genere o di generazione.

La Rivista, significativo luogo della modernità, ha avuto in Sardegna esempi illustri in forma cartacea ed elettronica. In tanti ci siamo misurati con entrambi nel tentativo di veicolare la complessità e le differenze dei punti di vista senza le quali non c’è democrazia.

L’opzione per il web di SardegnaSopratutto (www.sardegnasoprattutto.com) non è solo un fatto economico – proibitivi il cartaceo e la distribuzione convenzionali –  ma una doppia opportunità: approfondire, oltre la cronaca, ed aggiornare, oltre la fissità del periodico.

SardegnaSopratutto è dunque una Rivista? Non proprio. La assume però come modello perché di quel genere condivide l’ambizione all’approfondimento e la voglia di andare oltre lo specchio che riflette l’eterno presente come è dell’odierna stagione. Si apre al contributo di chiunque. Pertanto è un luogo sommamente politico che oltre all’analisi propone soluzioni di chiunque voglia assumersi la responsabilità della proposta.

SardegnaSopratutto  potrà apparire ambivalente. Non solo per le ragioni che abbiamo cercato di dire ma per lo stesso titolo. Il nome Sardegna ed un avverbio, Soprattutto. Nell’Enciclopedia Italiana Treccani.it decodificato con “Sopra ogni cosa, prima o più di ogni altra cosa […] particolarmente, specialmente […]”. Quindi Sardegna specialmente e prima di ogni cosa ma non solo. Nelle intenzioni è bandito ogni revanscismo. C’è semmai l’urgenza di tematizzare ciò che meglio si conosce perché scrivere su ciò che ci circonda dà più possibilità di parlare al mondo e del mondo. Una centralità di analisi e di proposta con punti di vista plurali.

Chi siamo? Un gruppo di persone che ha avuto ed ha un’intensa vita professionale – alcuni hanno avuto e hanno impegni nella politica e nelle istituzioni- che vuole  riprendere la tradizione dei luoghi di discussione, di proposta, di confronto. Quale è il nostro riferimento? Prioritariamente il centro sinistra. Non il recinto partitico ma il suo ambito culturale – politico; i movimenti che aspirano ad una maggior sovranità ed indipendenza della Sardegna; coloro che condividono le istanze del riscatto sociale, dei diritti individuali, della solidarietà, dell’inclusione.

Ecco perché SardegnaSopratutto  ha bisogno del contributo di chi si assuma la responsabilità della soluzione dei problemi, la cui ambizione non è il proprio destino personale ma il bene comune, i diritti fondamentali, l’interesse generale. Perciò SardegnaSopratutto  ospiterà anche articoli che superino il numero di battute ottimali per il web. Contributi che della competenza faranno il loro punto di forza. La scelta può sembrare in controtendenza.

Il web vuole scritti veloci con il sacrificio della complessità. Vogliamo riprendere alcune modalità di certa intellettualità dismesse in una fase sloganista ed anti intellettuale. Ce n’è bisogno per fornire ai Sardi informazione e strumenti. Ancor di più per chi si impegna in politica e nelle amministrazioni e che necessita di competenze e visione. Ma anche la cassetta degli attrezzi per i più giovani nati nell’età del berlusconismo che ha fatto breccia anche nella casa della sinistra.

Noi siamo al loro servizio nella convinzione che il crollo delle elite, è la prima causa del declino non tanto e solo del centro sinistra ma della nostra terra. Solo due paletti ovvero istruzioni d’uso fondamentali dalle quali non si deroga. SardegnaSopratutto  non ospiterà articoli o commenti razzisti e xenofobi, tantomeno pettegolezzi, insulti o maldicenze. Ogni affermazione dovrà essere adeguatamente provata.

Non intendiamo in nessun modo alimentare climi di scontri e rotture, o contribuire ad ulteriori divisioni grazie a cui si sono intronizzati gruppi che giocano al ribasso e ci hanno precipitato in questo abisso. La Sardegna ha bisogno di progetti condivisi, di un agire che crei spazi di incontro. Ci attende una sfida ma sappiamo di poter contare su impegno e buona volontà di molti. Un grande augurio a tutti noi e a chi vorrà condividere il cammino di www.SardegnaSopratutto.com

 

 

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