L’Italia s’è desta [di Tomaso Montanari]
L’Huffington Post 05/12/2016. Ha vinto la Costituzione. Ha perso il plebiscito Ha vinto la voglia di continuare a contare. Di continuare a votare. Ha perso chi voleva prendersi una delega in bianco. Ha vinto un’idea di comunità. Ha perso il narcisismo del capo. Ha perso Giorgio Napolitano: che avrebbe dovuto unire, e invece ha scelto di dividere. Un presidente del Consiglio che si dimette perché ha intrecciato irresponsabilmente la sorte di un governo e la riforma della Costituzione. Rivelatore il suo discorso: Renzi non ha detto di aver sbagliato. Ha detto di aver perso (difficile dire il contrario). Ma non hanno vinto la Lega, il Movimento 5 Stelle o la Sinistra. Hanno vinto tutti i cittadini. Anche quelli che hanno votato Sì: perché tutti continuiamo ad essere garantiti da una Costituzione vera. Che protegge tutti: e in particolare proprio chi perde. Chi è in minoranza. Chi non ce la fa. E ora non raccontateci che l’Italia non vuole guardare avanti. È vero il contrario: l’Italia ha capito che questo non era un cambiamento. E ora che succede? Succede che la Costituzione rimane quella scritta da Calamandrei, La Pira, Basso, Moro e Togliatti. Non quella riscritta dalla Boschi e da Verdini. E succede che Maurizio Landini fa i cappelletti, il piatto della festa. Perché oggi è un giorno di festa. Per tutti: nessuno escluso. Il campo da gioco c’è ancora. Da domani si gioca.
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