Rudas e Gallini pioniere nell’isola [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 25, gennaio 2017. La città in pillole. Due donne straordinarie hanno aperto la strada alle giovani generazioni. Nel giorno in cui infuriava il ciclone che ha trasfigurato Cagliari; e in cui la pioggia feriva il Poetto e strappava le braccia alle iacarande del Largo che accendono palazzate e strade, quando fioriscono; in quel giorno due donne straordinarie si accomiatavano. Nereide Rudas e Clara Gallini. A loro le donne devono dire grazie, insieme a Cagliari e alla Sardegna. Nel giorno in cui si consumava – quasi distrattamente – la cerimonia degli addii della prima, donne che dovevano esserci perché senza di lei non sarebbero quel che sono, non c’erano e la città, nella sua municipalità, ha disertato insieme a quello che si chiama “istituto autonomistico”. Col cospicuo coeficente di disincanto e di realismo di chi traccia strade e sposta il limite, entrambe avranno capito l’assenza. Pioniere e grandi madri hanno esplorato territori oscuri. Quelli che si insinuano nelle pieghe della malattia mentale la prima e delle pratiche del dono, del sacro e del magico, la seconda. Militanti del sapere quanto eretiche. Intellettuali rigorose ed austere, fino a sembrare altezzose ai mediocri. Ma, grazie a Dio, infinitamente frivole tanto da essere il ritratto insuperato sull’intelligenza delle donne dipinto da Alda Merini: “Se le donne sono frivole è perché sono intelligenti a oltranza”. Clara Gallini nel 2008, madrina della Sardegna Digital Library, raccontò la sua Cagliari che con struggenti parole coincideva con la giovinezza della ricercatrice, chiamata nell’”isola dimenticata” da Ernesto De Martino. Nereide Rudas ha dedicato le ultime battute a Cagliari “sottovalutata”, rivendicandone, la centralità nell’isola dei coralli. Entrambe sono state e sono Cagliari.
|