Sulla cattiva digestione del risultato del Referendum [di Umberto Cocco]
Che cattiva digestione del risultato del Referendum! Eppure il Pci, da cui Arthemalle proviene, insegnava a evitare di dire (e possibilmente di pensare) che le colpe dei risultati elettorali erano del popolo. In questo caso, poi… C’e almeno altrettanto privilegio, corporazioni, familismo amorale, ci sono élite protette, categorie privilegiate, apparati di potere monopolistico nel 40 per cento di elettori che hanno votato Sì che nel 60% dei No. Il Renzi delle riforme che Arthemalle accosta al Berlinguer dell’austerità, sembra una ruffianeria ma è molto mal riuscita, non si poteva trovare peggior accostamento: uno non aveva il televisore a colori in casa mentre parlava di austerità, e faceva comizi ai picchetti davanti a Mirafiori; l’altro, Renzi, sta con Marchionne sino alla provocazione antisindacale, fa il verso al consumismo peggiore, posa con gli chef a molte stelle di ristoranti impossibili al buon Arthemalle e a me pure buoni pensionati del sindacato Cgil e dell’istituto dei giornalisti. Le riforme delle quali Renzi ha riempito le tv e i giornali, erano fatte di parole: e ora tocca a Gentiloni e a Padoan provare a rimediare, trovando qualche miliardo per mettere una pezza ai tanti che sono stati gettati in bonus, in misure mirate a categorie da conquistare al Sì al referendum, anziché in interventi strutturali per aggredire il debito, che è continuato a crescere. Come la disoccupazione giovanile, del resto, mentre sono calate produttività, tassi di innovazione, livelli di istruzione, finanziamenti alla ricerca. L’Italia è oggi messa peggio di prima del governo Renzi nel raffronto con gli altri Paesi europei, non risulta ad Arthemalle? Mentre quel presidente del Consiglio raccontava altro, che tutto andava bene, che era stata finalmente imboccata la strada giusta. Se vincerà la destra peggiore, o quel che viene chiamato il populismo in Italia alle prossime elezioni, sarà perché Renzi ha aperto loro autostrade, provando a scimmiottare gli uni e gli altri, a fare il populista più di Grillo, l’anti-europeo quanto Salvini. Se Tremonti sarà ministro, del resto, lo sarà più probabilmente di un governo Renzi-Berlusconi, a stare alla confusa politica di questi giorni più del primo che del secondo, che sembra avere le idee più chiare. Arthemalle avrebbe strumenti per averle chiare lui, più di Renzi, da come lo conosco. Ma non ce la si fa con i miti, vecchi o nuovi. Forse aveva torto anche Berlinguer in quegli anni, non è possibile? Provi a leggere ogni tanto il blog dell’ultranovatenne Emanuele Macaluso. Figurarsi Renzi, elevato a statista riformatore ormai però da sempre meno persone (e quasi più nessun commentatore, da Folli a Franco), mentre gioca purtroppo anche in questi giorni con cose più grandi di lui e di noi. |