Il nuovo che avanza nel PD [di Andrea Cherchi]

letta

Una nuova generazione messa alla prova è in grado di affrontare e risolvere problemi che erano lasciati lì da decenni ventenni, trentenni” (Enrico Letta, classe 1966).  Presidente dei Giovani democristiani europei tra il 1991 e il 1995, quindi segretario generale del Comitato Euro del Ministero del Tesoro nel biennio 1996-1997 e vicesegretario nazionale del Partito Popolare Italiano dal 1997 al 1998. Successivamente è nominato ministro per le politiche comunitarie del governo D’Alema I (1998-1999), poi ministro dell’industria nei Governi D’Alema II ed Amato II (1999-2001).


Dal 2001 al 2004 è responsabile nazionale per l’economia della Margherita. Alle elezioni europee del 2004 è stato eletto parlamentare europeo per la lista di Uniti nell’Ulivo. Iscritto al gruppo parlamentare dell’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa, è stato membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell’Unione allargata nel periodo 2007-2013; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l’Unione del Maghreb arabo.


Dal 23 maggio 2007 è uno dei 45 membri del Comitato Nazionale per il Partito Democratico che riunisce i leader delle componenti del futuro Pd. Nello stesso anno è nominato Responsabile nazionale Lavoro nella Segreteria nazionale del Pd. Dal 9 maggio 2008 al 24 febbraio 2009 è Ministro del Lavoro nel Governo ombra del Partito Democratico. Nel 2006, viene nominato Segretario del Consiglio dei ministri del Governo Prodi, succedendo allo zio Gianni Letta, e abbandona l’incarico europeo per accettare quello di deputato nazionale.


L’8 maggio 2008 restituisce l’incarico di Segretario del Consiglio allo zio Gianni Letta. Dal 24 febbraio 2009 è nominato Presidente nazionale del Forum Welfare del Pd. Alle elezioni primarie del 2009 sostiene la mozione vincente di Pier Luigi Bersani ed il 7 novembre 2009 viene eletto vicesegretario nazionale del PD. Il 20 aprile 2013 rassegna le dimissioni dai propri incarichi nel partito. Il 24 aprile 2013 riceve l’incarico di presidente del Consiglio dei ministri dal presidente della Repubblica.

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