Musei fiorentini [di Franco Masala]

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Una grande parete grigia di pietra serena accoglie il visitatore con i nomi di coloro che – artisti architetti musicisti – hanno contribuito a fare grande la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Da Filippo Brunelleschi a Michelangelo a Girolamo Frescobaldi vengono ricordati gli artefici di un’opera collettiva divenuta il punto di riferimento della città di Firenze.

Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo si estende finalmente su una superficie ben più grande del passato e, soprattutto, ha perso l’aria di magazzino-deposito di stampo ottocentesco per offrire una sequenza di sale accoglienti e luminose grazie all’intervento di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni architetti.

Fondato nel 1881, il museo rinnovato occupa ancora gli spazi dove Michelangelo scolpì il David ma con l’aggiunta di un fabbricato attiguo (già teatro, poi garage) che ha permesso un notevole ampliamento. A cominciare dalla sala a doppio volume che custodisce le parti superstiti della facciata smantellata nel ‘500 recante statue e rilievi di Arnolfo e di Donatello vis-à-vis con le porte del Battistero di Lorenzo Ghiberti, restaurate e perfettamente conservate, sostituite all’esterno da copie.

Comincia così il viaggio nel cuore dell’arte e della storia di Firenze che comprende la penultima Pietà di Michelangelo; le due cantorie di Donatello e di Luca della Robbia dove si affrontano gli adolescenti cantori, composti e compunti, dell’uno e i putti scatenati nella danza dell’altro; la spettrale Maddalena lignea di Donatello. Per tacere delle formelle di Andrea Pisano con i mestieri e le discipline di studio, finalmente collocate ad altezza d’uomo lungo una galleria che ne permette una visione completa e approfondita.

È altrettanto naturale che le vicende della cupola del Brunelleschi e dell’annoso affaire della facciata, terminata soltanto con il pastiche stilistico del 1867, godano di una presenza ininterrotta di modelli lignei, schizzi, ricostruzioni storiche, perfettamente supportati da brevi, efficacissimi filmati.

Il percorso si snoda così anche attraverso la storia dei Medici e dei Lorena fino ai Savoia quando  Firenze fu capitale del Regno d’Italia. Il punto d’arrivo è la terrazza che consente l’improvviso  rivelarsi della cupola del Brunelleschi a un tiro di schioppo. Insomma tutto quello che avremmo voluto sapere del Duomo e non avevamo mai osato chiedere.

*Foto di Valentina Silvestrini ©

Museo dell’Opera del Duomo, Piazza del Duomo, 9 – Firenze. Ore 9-19,30. Aperto tutti i giorni tranne il primo martedì di ogni mese

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