Il Ministero dell’Ambiente dà il via libera al termodinamico di Gonnosfanadiga [di Sergio Vacca]
Prateria solare, sì del governo. Titola così l’Unione Sarda di martedì 14 marzo, nelle pagine Economia, Energia e Ambiente. Lo fa nella prima “Giornata nazionale del Paesaggio” indetta dal Mibact. Ci risiamo! viene da dire dopo il parere positivo espresso dallo stesso Ministero al progetto del “solare termodinamico di Decimoputzu-Villasor” il 22 luglio dello scorso anno. Come dire che la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Anche in questo caso aspetteremo disciplinatamente il testo del parere ministeriale per esprimere le nostre considerazioni, ma siamo molto scettici, visto il precedente, riguardo ai contenuti. Il parere sul progetto Decimoputzu-Villasor, che abbiamo avuto modo di esaminare con molta attenzione, mentre si limita unicamente ad elencare tutti gli interventi ad opponendum della Regione Sardegna, di scienziati, di istituzioni universitarie, di associazioni, di enti locali e di stakeolders, ed il fondamentale parere negativo del Ministero dei Beni Culturali, dedica circa trenta cartelle su quarantacinque alla minimizzazione degli impatti e all’illustrazione dei presunti benefici che il territorio avrà a seguito della realizzazione dell’impianto di solare termodinamico. Utilizzando, a man bassa, testi dalle relazioni della società proponente, la Flumini Mannu Ltd. Non ripetiamo i commenti sui vari punti della relazione della commissione nazionale di VIA fatta propria dal Ministro e portata all’attenzione del presidente del Consiglio dei Ministri per la decisione finale. Peraltro non ancora espressa. Commenti puntuali ed articolati, riferibili a numerosi autori, tra i quali lo scrivente, che hanno – per l’ennesima volta – evidenziato l’inutilità dell’operazione sotto il profilo dell’equilibrio energetico della Sardegna ed i danni che verrebbero creati all’ambiente e sottolineato, inoltre, il carattere meramente privatistico e pubblicitario dell’operazione, come sfacciatamente ammesso dagli avvocati della società Flumini Mannu Ltd nel parere pro veritate: L’autorizzazione e la costruzione dell’impianto di Flumini Mannu e di quello gemello di Gonnosfanadiga, che sono le due prime centrali solari termodinamiche a scala commerciale da 55 MWe mai costruite in Italia è necessaria per poter partecipare alle gare internazionali che vengono bandite annualmente nel mondo per questo tipo di impianti per valori complessivi di miliardi di euro. http://www.sardegnasoprattutto.com/archives/11203 Rimandiamo ad altro intervento su questa rivista http://www.sardegnasoprattutto.com/archives/12466, con cui, alcuni giorni prima del referendum paventavamo gli effetti delle modifiche all’articolo 117 della Costituzione vigente. Ma tentammo di individuare alcuni possibili scenari del dopo referendum. In caso di vittoria dei SI, ipotizzammo un immediato parere positivo da parte di Palazzo Chigi, ancorché in una fase di transizione tra vecchia e nuova normativa costituzionale. Mentre, in caso di vittoria dei NO abbiamo ritenuto che anche il Ministero dell’Ambiente si sarebbe mostrato più prudente nella formulazione dei suoi pareri. Confessiamo d’esserci sbagliati. Il Ministero – leggeremo le motivazioni del provvedimento autoritativo – mostra comunque di procedere col passo dell’elefante in una cristalleria, non tenendo conto del parere negativo anche in questo caso del Ministero dei Beni Culturali. L’aspetto positivo del post-referendum, in cui i NO sono stati largamente predominanti, è rappresentato dalla prerogativa rimasta in capo a Regioni ed Enti Locali di opporsi ad un Governo che voglia agire in assenza di potestà concorrente, ovvero applicare la Clausola di Supremazia che consente alla legge statale, su proposta del Governo, di intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva dello Stato, e quindi in ambiti di competenza regionale, quando lo richieda la “tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica” ovvero la “tutela dell’interesse nazionale”. Auspichiamo perciò che il nostro Governo Regionale voglia esercitare, come peraltro espresso plebiscitariamente dal Consiglio, tutte le forme di opposizione a sua disposizione per evitare che la nostra Isola sia per l’ennesima volta Terra di conquista per gli avventurieri di turno. * Sergio Vacca, già Professore di Scienza del Suolo dell’Università di Sassari. Componente del Comitato dei Saggi del FAI Sardegna e suo Responsabile regionale delle problematiche relative al suolo |