Omaggio a Sciola (e a Puccini) [di Franco Masala]
Si traduce in un Omaggio a Pinuccio Sciola la serie di rappresentazioni di Turandot che si susseguono sul palcoscenico del Teatro Lirico di Cagliari tra marzo e aprile. Ad appena tre anni dalla prima edizione ritorna il capolavoro estremo di Puccini nella messinscena dello scultore scomparso poco meno di un anno fa e, ancora una volta, il pregio più grande è quella Pekino pietrificata che fa da sfondo al primo atto in un gioco di quinte che vanno e vengono, segnando gli spazi della vicenda; o il grande disco che ora è la cote per affilare le lame, ora la luna o il gong, necessari allo sviluppo dell’azione. Ne ha guadagnato la regia di Pier Francesco Maestrini, ripresa efficacemente da Alessandra Panzavolta che punta soprattutto su movimenti rarefatti dei figuranti che riempiono lo spazio musicale delle tre maschere ad inizio del secondo atto, sempre insidioso perché povero d’azione. L’occasione celebrativa avrebbe meritato una resa musicale più pregnante. Il giovane direttore Alpesh Chauhan, acclamatissimo in due bei concerti della stagione 2016 e adesso al debutto nell’opera lirica, è parso oscillare tra piani e fortissimi quasi senza misure intermedie, facendo intravedere soltanto intenzioni non sviluppate. Bene le due interpreti femminili: Susanna Branchini, peraltro alleggerita del terribile duetto finale (l’opera è, infatti, nella versione incompiuta per la morte del compositore) e Olga Busuioc, dotata di gran voce cui sembrano peraltro estranee sfumature che il ruolo di Liù richiede. Al tenore Amadi Lagha va l’onore delle armi per aver retto la parte del Principe Ignoto con efficacia, essendo dovuto subentrare al protagonista designato con un vero e proprio tour de force. Sarebbero consigliabili però un canto più disciplinato e anche ruoli meno gravosi. Non completamente a fuoco il trio delle maschere mentre hanno partecipato adeguatamente il basso Antonio Di Matteo, Filippo Fontana ed Enrico Zara, prezioso tenore di carattere. Il buon coro del Lirico, i bei costumi di Marco Nateri e le luci taglienti di Simon Corder completano lo spettacolo che ha il supporto della mostra “Pinuccio Sciola. Genesi della Turandot“, allestita nel foyer del teatro e curata da Maria Sciola e Rossella Atzori. Così i bozzetti originali, le foto di scena, i segni grafici, tracciati con l’uso di canne e con la china quasi fossero ideogrammi, restituiscono la preparazione dello spettacolo, arricchendo la nostra fruizione. *Foto di Priamo Tolu © Turandot dramma lirico in tre atti e cinque quadri libretto Giuseppe Adami e Renato Simoni, dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi musica Giacomo Puccini versione originale incompiuta venerdì 17 marzo, ore 20.30 – turno A sabato 18 marzo, ore 19 – turno G domenica 19 marzo, ore 17 – turno D martedì 21 marzo, ore 20.30 – turno F mercoledì 22 marzo, ore 20.30 – turno B domenica 9 aprile, ore 17 – turno E martedì 11 aprile, ore 20.30 – turno C “Pinuccio Sciola. Genesi della Turandot” Teatro Lirico. Foyer di platea fino al 15 maggio 2017 aperta durante gli spettacoli e dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, il sabato dalle 9 alle 13 ingresso libero |