Burocratismi, o della burocrazia! [di Giuseppe Pulina]
Dopo essermi cimentato con l’Università (Universitarismi), con l’Anvur (Anvurismi, sito Roars) e l’elezione a rettore (Rettorismi, questo sito), sono andato a sbattere contro la burocrazia. Che vi racconto attraverso questi aforismi, sperando di non aumentare il vostro grado di avversione nei confronti della pubblica amministrazione: ricordiamo sempre che la burocrazia si annida dove meno ci si aspetta di trovarla. Ps: Si accettano integrazioni alla lista. Urge aspettare./In principio era il Verbo. Poi, a seguito di ricorsi, fu sostituito dal Combinato Disposto./La burocrazia è l’unica forma di governo in cui le cose comandano sugli Uomini./Le procedure vengono prima di tutto. Infatti Dio ne sbaglió una e creó l’Uomo. La burocrazia non applica le Leggi. Le crea./L’interpretazione della Norma è la forma moderna della divinazione./Il limite matematico alla numerosità delle interpretazioni di una norma è uguale al numero degli interpreti./Approvata la legge, trovato l’interprete. Due norme contrastanti non si annullano, si rafforzano./La burocrazia è la forma utilizzata dagli Stati moderni per tutelare il cittadino dalle sue pretese./La quantità di burocrazia è un indicatore del grado di sfiducia di un sistema. I livelli di responsabilità di un sistema burocratico servono per non trovare mai il colpevole./Il protocollo è il codice che identifica domande e risposte e serve per misurare la distanza delle seconde dalle prime./Il linguaggio burocratico, o burocratese, è costruito in codici criptati. La vera aspirazione di un burocrate è quella di essere perfettamente sostituibile./La pratica istruita è quell’incartamento che non sbaglia i verbi./Istruire una pratica nell’incertezza normativa è come domare un leone in un pollaio. Principio di precauzione del burocrate. Se hai un dubbio, non fare. Se ne hai due, non fare non fare. Se ne hai tre consulta l’oroscopo./Corollario al principio di precauzione. Non prendere mai in carico il dubbio di un collega. Principio di contemporaneità nella burocrazia. In un dato istante in un qualsiasi ufficio sufficientemente grande, esisteranno sempre due funzionari che forniscono contemporaneamente una risposta opposta alla stessa domanda. Principio di indeterminazione della burocrazia. In un sistema burocratico dato, numero di pratiche inevase e tempo necessario per evaderle sono variabili reciprocamente indeterminate./ Le alte scuole per la burocrazia sono strutture didattiche che hanno lo scopo principale di trasmettere in forma organizzata tra le generazioni la cultura del dissenso. La burocrazia obbedisce sempre al potere di turno, cioè a se stessa./Principio di simmetria. Metà della burocrazia è pagata per creare lavoro all’altra metà, che la controlla./Principio di indifferenza. Il percorso di una pratica in un ufficio è indipendente dalla sua rilevanza. Le leggi sulla semplificazione delle procedure contribuiscono in modo rilevante alla complicazione delle normative./Corollario. La semplificazione normativa ha quale risultato la complicazione interpretativa. La legge del massimo. La burocrazia risultante dalla riunione di diversi uffici è la massima possibile./La legge del minimo. Un sistema sufficientemente burocratizzato tenderà a fornire agli utenti il minimo possibile delle risposte. Principio universale della burocrazia: “nun se pó fà”./La burocrazia digitale è l’innovazione che consente di far arenare una pratica in un server di Bombay. L’URP è quella struttura organizzativa della pubblica amministrazione i cui addetti praticano la filosofia Zen./La PEC è l’innovazione con cui la burocrazia è riuscita a scaricare la responsabilità su un computer. Primo principio di inerzia della burocrazia. La quantità di indifferenza propria di una pratica tende a mantenersi immutata se non interviene un agente esterno in grado di cambiarne lo stato./Secondo principio di inerzia della burocrazia. Le pratiche non hanno gambe. In una scrivania sufficientemente ordinata per trovare una pratica si ricorre alla stratigrafia. |