Il destino di un territorio [di Mauro Gargiulo]

alfa

Il 9 giugno si terrà a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri la riunione che di fatto segna l’atto conclusivo delle procedure istruttorie di VIA per le due Centrali Termodinamiche Solari (CSP) Flumini Mannu (Villasor) e Gonnosfanadiga (Gonnos).

A più riprese si è intervenuti su queste pagine per denunciare lo scempio ambientale di cui le due CSP, se realizzate, sarebbero causa, oltre che evidenziare l’indiscriminato consumo di un suolo agricolo (circa 600 ha), che verrebbe sottratto ad allevatori ed agricoltori attraverso procedure di esproprio.

Italia Nostra ha fatto pervenire per l’occasione alla Presidenza del Consiglio un’ulteriore Relazione nella quale, oltre a dimostrare ancora una volta la non sostenibilità dei due impianti, ha denunciato l’illegittimità delle procedure poste in essere dal Ministero dell’Ambiente e le assurdità delle Motivazioni  e Prescrizioni contenute nel Parere favorevole espresso dalla Commissione presso il Ministero stesso (CTVIA).

Nella precedente riunione del 10 ottobre 2016 si erano già negativamente espressi alla realizzazione della CSP “Flumini Mannu” i Sindaci dei Comuni di Villasor e Decimoputzu oltre che il Ministero dei Beni Culturali e la Regione Sardegna e di analogo tenore sarà di certo in quella del 9 giugno il pronunciamento dei Comuni di Gonnosfanadiga, Villacidro e Guspini oltre che della stessa Regione e del Ministero dei BBCC.

I tre Comuni presenteranno nel corso della riunione una Relazione nella quale verranno illustrati i motivi della opposizione al progetto, atti deliberativi ed un video allegato ed eseguito con l’ausilio di un drone in volo sull’area dell’intervento. Consigliamo vivamente ai nostri lettori la visione delle riprese, a cui rimanda il link che di seguito si riporta (https://youtu.be/ZYuQm0DrtRw), perché essa può essere assunta a simbolo di questi quattro anni di dure lotte e delle molteplici implicazioni negative che ineriscono scelte esiziali per il nostro territorio.

In poche immagini col supporto di efficaci didascalie si ha contezza dell’assurdità della falsa tesi, sostenuta dalla società proponente, secondo la quale i terreni del Medio Campidano sarebbero interessati da un progressivo e inarrestabile processo di desertificazione, la qual cosa giustificherebbe la loro irreversibile trasformazione  in siti industriali.

Tesi di fatto condivisa dalla Commissione, che si spinge oltre definendo di “non particolare pregio”  i paesaggi ai margini del massiccio del Linas e quindi giustificandone la totale “sostituzione”. Non è questa le sede per esporre le molteplici motivazioni tecniche, sociali ed economiche che spingono Comunità, Amministratori e Associazioni ad assumere posizioni di aperto rifiuto dell’intervento. Basterebbe scorrere le pagine delle Osservazioni pubblicate sul sito del MinAmb, afferente le procedure di VIA, oppure leggere la sintesi delle ultime Relazioni pubblicate sul sito di Italia Nostra.

Il filmato ha il pregio di condensare in brevi ma densi attimi una storia che potrebbe risolversi in un tragico epilogo, oltre che indurre a interrogarsi sul senso del nostro essere “qui ed ora”. Cosa è un destino senza radici? Quale eredità custodita intendiamo affidare ai nostri figli? In che dimensione spazio-tempo oggi presumiamo di conferire significato alle nostre azioni?

E’ proprio la prospettiva a volo d’uccello che ha il potere di trasmutare nell’oggettivante linguaggio dell’immagine il sentire di chi abita i luoghi, l’a priori della cognizione di appartenenza, lo straniamento di una trasformazione in potenza. Se quei territori dovessero diventare altro, anche noi finiremmo per sconfinare nell’estraneità a noi stessi. Queste le ragioni istintive per le quali aberrante appare il diniego del riconoscimento di “particolare pregio” a valori che noi riteniamo invece di innata immanenza oltre che di conclamata e scientifica razionalità.

E’ per questo che quel silenzioso scivolare su pallidi olivi e lecci secolari induce a interrogarsi su un’identità deficitaria, su una rassegnazione senza tempo, inesorabile cifra del nostro destino. Se questo video nel futuro, da mera oggettivazione di uno stato di fatto, dovesse suo malgrado trasformarsi in una testimonianza storica di un territorio cancellato, riscontreremmo in esso l’inconfutabile prova di un’atavica incapacità a invertire il verso di quella Storia che altri da millenni si ostinano a voler scrivere per nostro conto.

5 Comments

  1. Sergio Vacca

    Caro Mauro, la tua è la miglior sintesi che potesse essere fatta. E’ la sintesi di riflessioni approfondite sul processo in atto. Fatta da chi, non solo conosce i territori in questione, ma soprattutto da chi, per competenza e sensibilità, ha illustrato gli impatti, peraltro cumulativi, che si determineranno nella sciagurata ipotesi che si facciano gli impianti. Fa trasalire l’allegra incoscienza – sono portato a dire INCOMPETENZA – della cosiddetta commissione di VIA. Commissione che non si perita di commentare le varie relazioni ad opponendum, ma considera unicamente le relazioni dei proponenti, spesso infarcite di strafalcioni tecnico-scientifici. Dando in questo modo la misura di quanto la commissione non manifesti la necessaria serenità nel giudicare i progetti ed i relativi impatti. Alcuni tra i più significativi strafalcioni tecnico-scientifici riguardano gli ambiti di mia competenza, per cui riaffermo, in scienza e coscienza, l’incompetenza della commissione!

  2. Luciano Virdis

    Adesso l’ingegner Gargiulo è il massimo esperto di ambiente e territorio, mentre gli oltre 50 esperti, tecnici e scienziati della commissione di VIA (CTVIA) del Ministero dell’Ambiente sarebbe un’accozzaglia di cialtroni capitati lì per caso. La posizione di Italia Nostra è determinata nei fatti, dalla volontà di mantenere l’attuale produzione dell’energia da carbone, olio combustibile e gas che hanno reso la Sardegna la regione più inquinata d’Italia (vedi aree SIN), con incidenze di malattie tumorali che neanche a Taranto vengono riscontrate (vedi rapporto SENTIERI). L’unica illegittimità in questa procedura è che sarebbe dovuta durare 150 giorni, invece siamo a oltre 1.150 giorni.
    Che vaste aree del campidano siano interessate da processo di desertificazione non lo dice la società proponente, lo dicono gli studi fatti dalla regione. http://www.sardegnaagricoltura.it/documenti/14_126_20070802100549.pdf
    La falsificazione della realtà si spinge sino a produrre un video girato intorno ai terreni della centrale che invece sono riportati in questa foto presa da Google Earth. https://www.dropbox.com/s/7maueqnglp5pyg8/CSP%20Gonnosfanadiga.jpg?dl=0
    Riguardo alla competenza o alla malafede di professor Vacca, giudicate voi; uno che fa passare terreni classificati ufficialmente di III e IV classe come terreni di prima. Chiunque può verificare, posizionandosi sul ponte di Riu Nou di Flumini Mannu, che a nord, dove dovrebbe sorgere la centrale, ci sono solo pascoli e erbai in asciutto, a sud orticole a pieno campo, le serre di Decimoputzu o i carciofeti di Villasor; se c’è questa differenza di utilizzo del territorio, qualcosa vorrà dire.

  3. Antoni Nàtziu Garau

    Màuru,

    ddas fùrriant a desertu,
    is terras nostas birdis,
    po incungiai dinai.

    Ddas fùrriant a desertu:
    lassa-ddu stebidai,
    a s’architetu Virdis,
    ca est in circa ‘e certu.

    Is terras nostas birdis:
    ca est in circa ‘e certu,
    lassa-ddu stebidai,
    a s’architetu Virdis.

    Po incungiai dinai:
    a s’architetu Virdis,
    ca est in circa ‘e certu,
    lassa-ddu stebidai.

    Antoni Nàtziu Garau

    __________

    Mauro,

    le spacciano per un deserto,
    le nostre verdi terre,
    solo per far provvista di soldi.

    Le spacciano per un deserto:
    lascialo raffreddare,
    l’architetto Virdis,
    poiché è un provocatore.

    Le nostre verdi terre:
    poiché è un provocatore,
    lascialo raffreddare,
    l’architetto Virdis.

    Solo per far provvista dei soldi:
    l’architetto Virdis,
    poiché è un provocatore,
    lascialo raffreddare.

  4. Italia Nostra Sardegna ha un grande rispetto per gli “scienziati” che formano la Commissione Tecnica Valutazione Impatti Ambientali.
    Ed è appunto nel rispetto delle tante professionalità presenti nella CTVIA che ha chiesto il rigetto di quel parere perchè di scientifico ha ben poco.
    Infatti una attenta lettura delle modalità secondo cui si è giunti alla formulazione dei due Giudizi di Compatibilità conferma tale tesi.

    Se si analizza ad esempio il Parere sulla CSP “Gonnosfanadiga” – analoghe considerazioni valgono naturalmente per il parere espresso per la centrale di “Flumini Mannu” – emerge in tutta evidenza che sui 48 componenti della Commissione, solo 29 si sono pronunciati positivamente (60,5% del numero complessivo dei membri), mentre 8 erano contrari e 11 assenti (tra questi ultimi vi sono esperti di Diritto ambientale, di pianificazione e di Opere Pubbliche).
    Dei Commissari che si sono pronunciati positivamente ben 9 (32% dei favorevoli) avevano esclusive competenze in materia di diritto (per lo più privato o tributario) e quindi non avevano alcuna specifica conoscenza di tematiche ambientali.
    I tecnici favorevoli (ingegneri e architetti) erano in numero pari a 13 (46,42% dei fav.), ma tra loro due soli strutturisti e nessun ingegnere industriale specialista di impianti termoelettrici o centrali termodinamiche.
    Per solo 5 componenti tra i favorevoli ( 17,24% dei fav.) si possono ipotizzare conoscenze che afferiscono alle tematiche ambientali, anche se non inerenti gli argomenti trattati. Si tratta infatti di un glaciologo, un biologo marino, un geologo esperto di fondi strutturali, un agronomo e un ecologo-urbanista.
    Estranei del tutto alle problematiche esaminate risultano essere un chimico (competente di rifiuti) e un astrofisico, evidentemente anche lui favorevole!.
    Erano del tutto assenti specifiche figure professionali quali naturalisti, esperti del suolo, botanici, studiosi degli ecosistemi, biologi terrestri ecc. E’ del tutto evidente che in rapporto al numero dei componenti le professionalità competenti in materia ambientale e scienze della terra in grado di dare risposte a tematiche così complesse appaiono del tutto insufficienti.
    Occorre anche evidenziare che tra i 9 pareri contrari, ben 2 sono stati formulati da geologi e 3 da ingegneri, dei quali un esperto in gestione ambientale e due in pianificazione e materie energetiche ( funzionari dello stesso Ministero dell’Ambiente).

    Infine contrario anche il parere del direttore del Servizio di VIA della Regione Sardegna.

    Diciamo che l’ing. Gargiulo e il professor Vacca, della cui competenza e professionalità non dubitiamo, e i tanti tecnici che si oppongono a questa devastante opera sono in buona compagnia!

    Emerge dalla lettura di questi dati in tutta la sua gravità un procedimento di sconvolgente incongruenza operativa, in cui sono andati maturando i due Pareri della CTVIA.

    Italia Nostra Sardegna prosegue nelle sue battaglie a difesa della salute dei cittadini, del territorio, dell’ambiente naturale. E si oppone a tutte le attività inquinanti e nocive, e a tutte le speculazioni, quelle energetiche in primo luogo.

    Per fortuna anche su questo versante l’Associazione si accompagna con i Cittadini, i Comitati e i nel caso del termodinamico anche con i Sindaci, la Regione Sarda (Giunta e Consiglio) e il ministero dei Beni Culturali.

    http://italianostrasardegna.blogspot.it/2017/02/bonifiche-ambientali-al-posto-del.html

    http://italianostrasardegna.blogspot.it/2017/02/ancora-assistenzialismo-e-nuovo.html

    http://italianostrasardegna.blogspot.it/2017/02/ancora-assistenzialismo-e-nuovo.html

  5. Marco

    abbiamo bisogno di meno Luciano Virdis e più Mauro Gargiulo…

Lascia un commento