Gli artisti, l’impegno e le gaffe [di Maria Antonietta Mongiu]
L’Unione Sarda 5 luglio 2017. Fiorella Mannoia e l’idea di Anfiteatro come luogo ideale per lo spettacolo. Le dichiarazioni di Fiorella Mannoia all’Ansa sull’Anfiteatro, perché pubbliche hanno un valore politico. Capita di esternare agli artisti che la Sardegna ospita con quella generosità che pone l’isola tra le regioni che investono di più nello spettacolo dal vivo. Va da sè che i riferimenti ai luoghi inorgogliscono i residenti ma li interpellano perché può capitare che anche un artista “impegnato” ne dica una di troppo. La Mannoia, a Carloforte, ha lanciato un appello sull’urgenza di restituire alla città di Cagliari l’Anfiteatro romano come “luogo ideale per lo spettacolo“. Tutto condivisibile ma si incunea un dubbio. Sta forse rimpiangendo la ”legnaia” che ha massacrato l’Anfiteatro? Anche lei come centinaia di artisti la calcò nel decennio del misfatto. Gratificati dal cachet e dal prestigio del luogo ma ignorandone l’uso pressoché illegale, perchè la “legnaia” da provvisoria divenne definitiva e per ancorarla si danneggiò il sedime archeologico, come ha denunciato l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro del Mibact. Ci auspichiamo che l’Anfiteatro venga curato per i mali dell’età e per quelli causati dalla “legnaia”; che ritorni quanto prima alla pubblica fruizione; che si possa assistere a spettacoli opportuni. Più che ai megaconcerti è meglio riferirsi a spettacoli più consoni. Per tutti La tragédie de Carmen di Peter Brook. Tra il 10 ed il 14 settembre del 1986 il regista inglese riadattò lo spettacolo dopo la prima all’Odeion di Pompei e dopo quelli, in altre versioni, aux Bouffes-du-Nord a Parigi e a New York. Erano tempi meno provinciali e più impegnati. *Foto: Anfiteatro nel 1956
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Tempo fa un impresario teatrale, ancora più raffinato, disse che “sarebbe dovere dell’amministrazione comunale servire il pubblico invece che tutelare quattro pietre che si possono trovare ovunque”…
Chi scegliere tra i due?