Spagna, da Barcellona a Oviedo, cresce la fronda anti-turisti [di Redazione R.it]

barcellina

11 Agosto 2017. Come hanno spiegato i giovani, definiti “estremisti” dal premier spagnolo Mariano Rajoy, “il modello odierno di turismo espelle la gente dai propri quartieri e colpisce l’ambiente“. Proteste si sono registrate anche a Maiorca, ad opera del gruppo giovanile Arran, e a San Sebastian, dove è stata organizzata una marcia per il 17 agosto, in coincidenza con la Settimana Grande, la principale festa nella cultura basca. Ma la Spagna, con i suoi 75,6 milioni di turisti all’anno, di cui 17,8 dal Regno Unito, non è l’unica a vivere il fenomeno.

Anche a Venezia i residenti – 55mila persone contro gli oltre 20 milioni di visitatori all’anno – si sono ribellati e in 2mila hanno percorso in corteo la città il mese scorso protestando contro l’aumento degli affitti, insieme all’impatto della grandi navi da crociera e dell’inquinamento sul delicato ecosistema della città lagunare.

Per il segretario generale dell’Unwto, Taleb D. Rifai, il turismo può essere il “migliore alleato” per la protezione e la conservazione, ma deve essere gestito correttamente. “Una situazione molto seria ha bisogno di essere affrontata in modo altrettanto serio“, ha sottolineato, facendo riferimento a “pratiche e politiche sostenibili“, insieme al “coinvolgimento delle amministrazioni locali, delle aziende, comunità locali e gli stessi turisti“.

Da qui i consigli, come incoraggiare i turisti ad allargare il giro delle destinazioni, scegliendo anche quelle minori, diversificare le attività proposte, ampliare la stagione e rispondere alle esigenze dei residenti. Si inseriscono in quest’ottica le iniziative intraprese in diverse città europee, come la stretta contro gli affittacamere senza licenza di Airbnb a Barcellona e il divieto di nuove soluzioni abitative per turisti in centro a Venezia, accompagnato dall’esperimento del conta-persone nei principali luoghi turistici della città.

Una misura simile è stata adottata anche a Dubrovnik mentre a Roma e Milano si cerca di contrastare comportamenti sconvenienti e molesti vietando il bagno nelle fontane, pic-nic per strada e addirittura i bastoni per farsi i selfie. Come ha ricordato Duncan McCann, ricercatore al New Economics Foundation, con l’aumentata minaccia del terrorismo in Maghreb e Medio Oriente, il turismo mordi e fuggi da pochi giorni – cui contribuisce anche il successo delle crociere e la diffusione di Airbnb – si è rivolto verso destinazioni nel Mediterraneo, mettendo sotto pressione gli ecosistemi cittadini, che non hanno trovato risposte adeguate nella politica e nelle istituzioni.

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