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Abbiamo deciso di pubblicare anche noi la Mozione che tutto il Gruppo del PD del Consiglio regionale ha sottoscritto contro il Mibact che ha impugnato, come abbiamo spiegato abbondantemente in queste pagine la Legge 11 del 3 Luglio 2017.
Esponenti dello stesso Ministero hanno dato prova, nell’indicare alcune falle nel cosiddetto Disegno sull’urbanistica, di quell’attaccamento al dovere che gli impone la Costituzione e hanno mostrato un’etica che non sempre abbiamo visto in Sardegna in Dirigenti di pari grado. Al contempo una vasta e articolata rete, mai vista prima (di ciò i nostri decisori politici dovrebbero gioire), di tecnici, accademici, magistrati, intellettuali, professionisti e soprattutto di persone comuni hanno messo a disposizione le loro competenze per spiegare alla Comunità regionale le vere ragioni che sottendono a Delibere, Leggi, Deroghe e quant’altro attiene la gestione del territorio messo in essere da una Giunta di centro sinistra che doveva intanto estendere il PPR a tutto il territorio regionale. Cosa che non ha fatto.
Ha scelto un’altra strada che è antistorica e che non appartiene al cuore e alla mente dell’elettorato, ancorchè sempre più sparuto, del centrosinistra e non solo. Questo vasto gruppo di persone secondo le migliori pratiche della pedagogia sociale e delle virtù civiche sostiene che la Giunta come il Consiglio cadono in un fatale errore quando non distinguono la sequenza di Delibere e Leggi emanate, spesso in latinorum, e la chiarezza del PPR, che è di rango costituzionale.
A questa democraticissima pratica si aggiunge quella della pedagogia della partecipazione a cui la Giunta attuale ma anche il Consiglio regionale non rispondono mettendo in essere un percorso strutturato, come peraltro prevede la legge, di partecipazione ma con un’arroganza mai vista prima facendo la parte degli “offesi” piuttosto che dei legislatori.
E memori che le classi dirigenti vere non si offendono ma legiferano per il bene comune non si può che rimanere stupiti e perplessi nel vedere superati divisioni e conflitti non tanto per chiedere più tutela – come fu col PPR nei confronti di uno stato distratto – ma meno tutela. Ancora più impressionati e confusi si rimane per la personalizzazione del conflitto nei confronti di una Sottosegretaria e di un Dirigente del Ministero. E’ opportuno ricordare che quest’ultimo se non fa il suo dovere di tecnico può essere perseguito penalmente!
Confondere i due livelli, politico e tecnico, rende attoniti per la diminuita percezione che il Consiglio regionale della Sardegna sta maturando di se. Un organismo politico quale è il Consiglio chiama in causa Sottosegretaria, Ministro, e primo Ministro ovvero i veri attori politici dell’impugnativa nei confronti della Regione Sardegna.
Nella mozione invece ci si astiene dal considerare il Ministro del Mibact che già aveva risposto ad un assessore e quindi al presidente della Regione condividendo l’azione di un alto Dirigente dello Stato.
Rimaniamo convinti difensori dell’autorità del Consiglio regionale della Sardegna che ha visto tra le sue file luminose figure dell’autonomismo sardo, tra cui il nostro più grande maestro di scienza e di etica del comportamento in difesa del territorio della Sardegna. Ed anche nel nome del Sardus Pater Giovanni Lilliu che il Parlamento dei Sardi è sacro ma dobbiamo con altrettanta passione e convinzione affermare che le azioni dei suoi consiglieri possono essere sbagliate.
Absit iniuria verbis sulle ultime e dolorose vicende che ne hanno minato la credibilità. Nella difesa del territorio poi nel passato spesso i consiglieri regionali hanno sbagliato. Bisogna ammetterlo.
Ancora una volta di conseguenza ci inchiniamo di fronte a quell’articolo 9 della Costituzione che ha tutelato dal secondo dopoguerra la Sardegna. Non tutta e non troppo bene in molti casi grazie alla disponibilità a predatori di ogni risma di pezzi delle classi dirigenti isolane.
Coloro che con una mano hanno giurato sulla Costituzione e con l’altra sullo Statuto – chi ha avuto questo onore trema ancora pensando a quell’emozione e a quella responsabilità – non lo devono dimenticare.
Ecco perché Cari consiglieri regionali del Pd avete sbagliato. Il Consiglio non è stato leso e tantomeno la Comunità regionale. Ammetterlo sarebbe stato già una bella vittoria dell’auctoritas del Parlamento sardo. La verità è sempre meglio di qualsiasi carriera personale. La storia ci giudicherà per quello che abbiamo fatto e non per le presunte “offese” ricevute. Fermarsi ed ascoltare: questa è politica. Il resto è silenzio. (Maria Antonietta Mongiu- Redazione di www.sardegnasoprattutto.com)
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MOZIONE COCCO Pietro, Deriu, Moriconi, Collu, Piscedda, Lotto, Comandini, Meloni, Sabatini, Forma, Manca G., Cozzolino, Pinna R., Demontis, Ruggeri, Sabatini, Solinas A., Tendas su attività lesiva delle prerogative della Regione Autonoma della Sardegna da parte della Soprintendenza per l’archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna.
PREMESSO CHE:
– In forza e ai sensi del disposto del titolo II, Funzioni della Regione, art. 3, lett. F, della Legge Costituzionale 26 febbraio 1948 n. 3 (Statuto Speciale per la Sardegna), il Consiglio Regionale ha adottato la legge n.11/2017 recante “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia. Modifiche alla legge regionale n. 23 del 1985, alla legge regionale n. 45 del 1989, alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n. 28 del 1998, alla legge regionale n. 9 del 2006, alla legge regionale n. 22 del 1984 e alla legge regionale n. 12 del 1994”;
– attualmente la Commissione competente del Consiglio Regionale sta esaminando le diverse proposte di legge tese a disciplinare le nuove norme in materia di urbanistica e governo del territorio;
RILEVATO CHE:
– in entrambe le occasioni si è registrata una inopportuna espressione di opinioni lesive delle prerogative costituzionali conferite in capo all’organo legislativo e a quello esecutivo della Regione sarda da parte tanto della Sottosegretaria al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo On. Le Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua Buitoni che del Soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cagliari, Oristano e Sud Sardegna Arch. Fausto Martino;
– la Sottosegretaria è intervenuta nel merito di scelte operate dalla Giunta e dal Consiglio Regionale nel pieno esercizio delle funzioni attribuite loro dallo Statuto Speciale della Sardegna, che è Legge costituzionale, e dalle sue norme di attuazione, e confermate dallo stesso Codice Urbani del paesaggio con l’art.8, esprimendo giudizi di merito sulle scelte politiche del Governo regionale e su importanti provvedimenti legislativi ancora all’esame della Quarta Commissione dell’Assemblea regionale e anticipando minacciosamente l’avocazione di competenze attribuite alla Regione,
– il Soprintendente, nella sua veste di alto funzionario dello stato, in più occasioni, sia con dichiarazioni alla stampa che attraverso l’utilizzo di blog e social networks, ha espresso pareri di merito sulle scelte politiche adottate dal parlamento regionale e dalla giunta che esorbitavano la sfera di sua competenza, finendo per costituire una grave lesione nei confronti del massimo organo di rappresentanza e di governo della Sardegna,
– sia la Sottosegretaria che il Soprintendente sono andati oltre ogni limite di competenza esprimendo, sugli organi di stampa, posizioni censorie sul disegno di legge urbanistica attualmente in esame della commissione competente del Consiglio, anticipando le conclusioni frutto del confronto fra le parti politiche che sono deputate al solo legislatore regionale nell’esercizio delle funzioni costituzionali attribuite alla sua carica;
CONSIDERATO CHE:
– non da meno, rispetto a detto atteggiamento si é accompagnata una documentata e annosa difficoltà di interlocuzione da parte dell’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica con gli uffici locali del MIBACT;
– ciò si è verificato con costanza nel tempo e vale per la vicenda della necropoli punica di Tuvixeddu, per la copianificazione dei beni paesaggistici, per la verifica e adeguamento del PPR che il Soprintendente Martino dichiara indispensabile ma per la quale, dall’esame della interlocuzione formale intercorsa tra lo stesso Sovrintendente e la Regione Sardegna, non si era di fatto reso disponibile; così come vale per lo stesso disegno di legge urbanistica la cui bozza, in rispetto al principio di volontaria e leale reciproca collaborazione fra enti, gli era stata trasmessa dall’Assessorato regionale dell’Urbanistica molto tempo prima della sua presentazione in Consiglio Regionale, senza che prevenissero all’Assessorato competente eventuali osservazioni in merito;
VISTI:
– i numerosi tentativi, purtroppo privi di riscontro, intrapresi alla ricerca di leale collaborazione da parte degli Uffici dell’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica e indirizzati agli uffici locali del MIBACT, reiterati con insistenza e specifiche richieste di cooperazione effettuate in data 1/07/2014 – prot. n. 291132, 11/09/2014 – prot. n. 38676, 16/10/2014 – prot. n. 44164;
RILEVATO CHE:
– in assenza di riscontri da parte degli gli uffici locali del MIBACT, la Direzione Generale dell’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica riproponeva le richieste di collaborazione segnalando le criticità più urgenti in data 27/11/ 2014 – prot. n. 51750, a cui seguiva una risposta tardiva, in data 23/01/2015 – prot. n. 486, nella quale il MIBACT adduceva difficoltà organizzative per la definizione del calendario degli incontri;
– seguirono da parte degli Uffici regionali ulteriori e nuove sollecitazioni con richiesta di incontro sia in data 23/01/2015 – prot. n. 3061 che in data 13/03/2015 – prot. n. 11745, con le quali si chiedeva al MIBACT la condivisione delle NTA del PPR in materia di siti idonei agli impianti eolici, richieste cadute per l’ennesima vola nel vuoto;
– la trafila di richieste di collaborazione e cooperazione da parte degli Uffici regionali nei confronti del MIBACT è proseguita, senza fortuna, con ulteriori note su una lunga serie di criticità alle quali il Soprintendete risulta non abbia mai dato riscontro;
– il 12/04/2016 il Segretariato regionale del MIBACT ha convocato, per il giorno successivo, un incontro volto a programmare le complesse attivit96f3=sardegnasoprattutto|15060lli d’intesa. Di quell’incontro è stato redatto un verbale che, inviato con alcune modifiche al Segretariato, non è stato mai sottoscritto quest’ultimo;
EVIDENZIATO CHE:
– in pari data, rispetto alla stessa convocazione del 12/04/2016, la Direzione Generale del MIBACT inviava una nota alla Direzione Generale dell’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica nella quale denunciava l’atteggiamento unilaterale in merito a diverse iniziative assunte negli ultimi tempi dalla Regione Autonoma della Sardegna, in modo palesemente contrario ai fatti come sopra documentati;
ATTESO CHE:
– è ampiamente quanto facilmente dimostrabile che da parte degli Organi regionali sia legislativo che esecutivo non è mai venuta meno la volontà, seguita con pervicace insistenza, di creare col MIBACT un clima di fattiva reciproca leale collaborazione ;
– l’atteggiamento posto in essere dalla Sottosegrataria e dall’alto Funzionario dello Stato lede il ruolo e l’autonomia della Regione Autonoma della Sardegna proprio in merito a tante questioni particolarmente critiche in materia urbanistica e ambientale che nell’Isola, anche a causa di questo atteggiamento, sono ancora in attesa di risposta;
CONSIDERATO CHE:
– in armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica la potestà legislativa della Regione Autonoma della Sardegna non può essere messa in discussione, tantomeno rallentata o assoggettata al sindacato espresso in maniera inopportuna, da parte di altri Organi costituzionali se non nelle forme e nei modi previsti dalla Carta,
impegna il Presidente della Regione
1) a rappresentare con urgenza al Presidente del Consiglio dei Ministri lo sdegno per l’inaccettabile atteggiamento, qui riportato puntualmente, assunto dagli uffici territoriali del MIBACT nei confronti della Regione Sardegna, con inevitabili gravi conseguenze e nocumento per le scelte istituzionali regionali, oltre al blocco di importanti provvedimenti finalizzati alla protezione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico dell’Isola;
2) a chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri quali siano le ragioni di tale atteggiamento degli uffici territoriali del MIBACT nei confronti della Regione Sardegna, come descritto dalle diverse missive richiamate;
3) a chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri se le dichiarazioni pubbliche della sottosegretaria Borletti Dell’Acqua Buitoni, nel merito di provvedimenti sui quali si deve pronunciare la corte costituzionale e su altri per i quali sarebbe stato richiesto, e non dato, il parere preventivo da parte degli uffici territoriali del MIBACT, corrispondano al parere del Consiglio dei Ministri.
Cagliari, 18 settembre 2017
COCCO Pietro, Deriu, Moriconi, Collu, Piscedda, Lotto, Comandini, Meloni, Sabatini, Forma, Manca G., Cozzolino, Pinna R., Demontis, Ruggeri, Sabatini, Solinas A., Tendas
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