Antonio Romagnino a cento anni dalla nascita [di Franco Masala]
A cento anni dalla nascita Antonio Romagnino viene ricordato con una mostra di documenti e fotografie, allestita in quel Liceo classico “Dettori” che fu lungamente la sede del suo insegnamento, e con un convegno, ospitato nell’Aula magna del Liceo “Eleonora d’Arborea”, che affronterà la lunga attività dell’intellettuale in favore del patrimonio artistico, storico e ambientale. Sabato 25 novembre, alle 16 ne parleranno Maria Grazia Vescuso, presidente degli Amici del Libro, Roberto Pianta, dirigente scolastico del “Dettori”, lo studioso Gianfranco Murtas, l’architetto Franco Masala e il giornalista Giancarlo Ghirra. Uomo di grande impegno civile e culturale, Romagnino ha sempre trasmesso ai suoi allievi un filo di ironia e di bonarietà con una leggerezza che chiunque l’abbia conosciuto ricorda. Il Professore ha speso una vita intera in mezzo ai libri, stipati in uno studio soleggiato e affacciato sulle pendici di Monte Urpino. Proprio in quella città – Cagliari – che ha sempre amato e che, deposti i panni di docente di Italiano e Latino, aveva contribuito a far conoscere e a difendere con la sua azione di scrittore e di fondatore, in Sardegna, dell’associazione Italia Nostra, guidata per anni e anni con una dedizione e un impegno assoluti. Anche negli incarichi di consigliere nazionale e di responsabile del settore Educazione/Ambiente di Italia Nostra ebbe modo di intessere una rete di esperienze che contribuirono a dare visibilità e divulgazione a quei beni culturali che formano il tessuto connettivo del nostro Paese. Fu poi per lunghi anni presidente dell’associazione “Amici del Libro”, continuando la sua collaborazione a L’Unione Sarda e scrivendo libri di memorie e di saggistica. Nel 2006 fu insignito del premio Defensor Karalis, istituito da Italia Nostra per rendere omaggio a “Chi con la sua attività intellettuale o l’azione politico-amministrativa illuminata e creativa abbia contribuito alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale e storico-artistico di Cagliari e alla sua salvaguardia, preservandolo da guasti e alterazioni; e altresì a chi abbia avuto più vivo il senso dell’identità etnica, storica e psicologica della città, meritevole di essere preservata pur nel legittimo suo sviluppo economico e sociale, e nella aderenza ai tempi nuovi e ai gravi problemi che essi impongono”. Era soltanto la terza volta che il premio veniva assegnato (dapprima nel 1978 alla memoria di Francesco Alziator e nel 1981 a Giovanni Lilliu) e ciò spiega in modo eloquente la posizione di Romagnino, sempre attestata sulla salvaguardia dell’equilibrio ambientale e del patrimonio storico-culturale di Cagliari. |
Ci sono persone che anche se non hai conosciuto di persona fanno parte di un vissuto”virtuale”.
Antonio Romagnino, con la sua cultura e il suo ruolo è una di queste e condividere con altri un momento in cui oltre al ricordo emergono tanti aspetti del suo pensiero e della sua esperienza, è un’occasione ricca da non perdere.
Spero e conto poter venire