Le due Marie [di Franco Masala]

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Se le tre Marie fanno subito venire in mente un gustoso panettone e, meno prosaicamente, le Saintes Marie-de-la-mer (seguaci di Cristo, in fuga dalla Palestina, approdate in Provenza nel 48 d.C. e lì venerate), le due Marie, invece, sono le artiste che il Museo Diocesano di Oristano mette al centro della bella mostra Abbiamo visto sorgere la stella … che riunisce i presepi di Maria Lai e Maria Crespellani.

Tema particolarmente adatto a seguire il calendario, considerati anche i ricorrenti segni che da qualche anno a parte vorrebbero evitare “discriminazioni” verso altre religioni senza valutare che il messaggio cristiano è comunque di pace e fratellanza prima di tutto. Esattamente nell’ottica dell’iniziativa di Francesco d’Assisi che nel 1223 allestì la prima Sacra Rappresentazione in una grotta di Greccio.

Nella mostra oristanese, curata da Maria Francesca Porcella ed Elisabetta Masala, sono presenti 40 opere di Maria Lai e Maria Crespellani, quasi tutte provenienti da collezioni private.

Le due artiste, legate da un’amicizia cominciata nel 1945 nello studio del mentore Francesco Ciusa e durata tutta la vita, hanno percorsi diversi ma esiti estremamente interessanti e non solo nell’ambito del soggetto del presepe.

Maria Lai replica il racconto religioso secondo moltissime declinazioni che, per molti versi, riprendono i modi del suo fare arte. E così il segno grafico sempre essenziale, la pietra, i fili cuciti, i telai poveri sono sempre leggibili attraverso i tradizionali personaggi della Natività.

Di particolare impatto è il Pastore con pecore e cielo stellato che all’interno di una essenziale cornice di legno contiene figure di ceramica smaltata contro un cielo di velluto trapunto di fili; oppure il Presepe con i personaggi realizzati con iuta spruzzata di spray dorato.

Sono perfettamente coerenti con il suo consueto linguaggio minimalista i presepi di Maria Crespellani che ripete il microcosmo tipico di molte sue opere – anche di altri soggetti – con una leggerezza direttamente proporzionale alla capacità di affabulazione. Così, le figurine di argilla bianca o delicatamente acquerellata riprendono i protagonisti della Natività con l’aggiunta di angeli e pastori, di animali e vegetazione, supportati da pietre con licheni, sughero, foglie di palma da dattero che rendono difficile scegliere questo o quel risultato.

Le opere delle due artiste non sono separate ma dialogano garbatamente fra loro con l’aggiunta di un  filo diretto con la bella opera pittorica Sofia azzurra (1983-2016) dell’artista senese Marcello Aitiani che si snoda per circa 8 metri in una delle sale del Museo, suggerendo un rapporto tra il passato antico del Vangelo e il pensiero futuribile delle scienze più avanzate.

Abbiamo visto la stella …

Presepi di Maria Lai e Maria Crespellani Oristano, Museo Diocesano Piazza Duomo, 1

fino al 14 Gennaio 2018

Giovedì e Venerdì dalle 17 alle 20 Sabato e Domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20

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