Il crollo del senso civico nel gestire la città: chi deve dare il buon esempio ed esercitare azioni di controllo e di richiamo? [di Alberto Bionducci]

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Una riflessione: mi è capitato di condurre l’auto sia in Canada che negli USA, in entrambe le occasioni ho commesso una piccola infrazione: dopo pochi istanti sono stato fermato dalle forze dell’ordine, controllato, redarguito e perdonato in quanto turista non qualunque ma italiano.  E’ evidente il fatto che in quei due stati le regole della strada vengono seguite senza sgarri: tutto è sotto controllo, probabilmente le sanzioni sono pesantissime.

Ora un racconto di fantasia: sono a piedi all’incrocio di via Sonnino angolo via Alghero, il semaforo dà il verde per chi viene da piazza Garibaldi. Mentre un tassista svolta per via Alghero arriva un motociclista in contromano nella corsia riservata ai mezzi pubblici che impatta sulla fiancata del tassì: uno schianto, un voletto, ambulanza etc.

Io non credo che il motociclista avesse molta fretta, la mia opinione sui sentimenti che hanno mosso il suo comportamento rispondono principalmente a queste due motivazioni. La prima è che nella totalità dei casi vi è la certezza di essere impuniti. La seconda, che discende dalla prima, è che nella mentalità corrente non esiste proprio che una moto si metta ordinatamente in fila dietro gli altri veicoli: assistiamo ad un ribaltamento delle regole di comportamento che con l’andar del tempo vengono prima tollerate e poi inevitabilmente accettate.

Una nuova filosofia di vita che, come il linguaggio ed il senso comune della morale, diventa del tutto naturale dopo ogni deformazione prolungata nel tempo. Questo discorso non riguarda solo la circolazione stradale, dato che la deriva dei costumi colpisce in tutti gli ambiti della convivenza cittadina: cicche per terra o peggio nei tombini fognari, spazzature dovunque, marciapiedi lordati dagli escrementi dei cani  lavori stradali eseguiti con pesanti emissioni di polveri e di rumore, cantieri abbandonati etc. etc ..

Purtroppo i segnali di tendenza di questi fenomeni sono in costante peggioramento, e non si può pensare altrimenti se si continua non far niente :lo stato di cose attuale incide pesantemente sulla qualità della vita e sui costi sociali, sanitari, da inquinamento. Inoltre comporta un danno di immagine che danneggia fortemente la nostra bella città.

Ora, pur non essendo un giurista, azzardo questo ragionamento: se un minore compie un reato che comporta danni materiali i suoi genitori vengono chiamati al risarcimento. La motivazione di ciò risiede nel fatto che i genitori hanno  non hanno provveduto ad educarli in modo corretto; per inciso difficilmente i genitori si giustificherebbero sostenendo di aver informato i figli per iscritto sul modo di comportarsi.

Il centauro che sfreccia a 100 all’ora in via Sonnino (uno ogni mezzora circa ) per poi frenare al semaforo rosso è palesemente uno strenuo sostenitore della nuova filosofia, ma è anche somigliante al minore del rigo precedente dato che nessuno si è mai preoccupato nè si preoccupa di controllare veramente il suo comportamento.

Ora è parecchio difficoltoso individuare chi è responsabile della diseducazione dei minori adulti con cui dividiamo la vita cittadina: sono molti organismi, forse troppi, ognuno dei quali pensa evidentemente che spetti agli altri esercitare azioni di controllo e di richiamo. E’ palese che nessuna forma di prevenzione e controllo viene fatta: questo è un fattore che in ambito giudiziario avrebbe un grande peso.

E per tornare al racconto di fantasia ora prendo i panni del giudice e depenalizzo la colpa del motociclista adulto minore: è senz’altro pagherà per non  essersi accorto del taxi che svoltava. L’aver circolato contromano dove non doveva trovarsi è solo la conseguenza di uno stile di comportamento condiviso da chi ha il dovere di vigilare: a poco servono i cartelli stradali, depenalizzo il reato e assegno concorso di colpa.

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