Cine Yagoua: progetto di cooperazione attraverso il cinema [di Giacomo Manna]
Da diversi anni ormai l’Africa bussa sempre più prepotentemente alle nostre porte e di fronte a ciò due tipi di risposta possiamo dare: o chiudersi in casa lasciandosi vincere dalla paura e dalla diffidenza; o provare a conoscere un po’ di più questo grande continente e chi lo abita, capire quali siano i problemi e le difficoltà da cui scappano i migranti, ma anche le ricchezze, la storia, i costumi dell’Africa. È con questo spirito che è nata ed opera l’associazione Africadegna, attiva dal 2007 con progetti di aiuto in ambito sanitario e culturale in Camerun e R.D.Congo, e con programmi ed eventi volti all’informazione e alla sensibilizzazione realizzati in Italia. Africadegna, che ha sede a Serdiana, vuole unire idealmente nel suo nome Africa e Sardegna e in questi 11 anni di attività ha collaborato con importanti aziende locali (Cantine Argiolas e altri) oltre che con varie associazioni e ong nazionali (Mani Tese, Amnesty intenational, ecc). Sono appena rientrato da Yagoua, una cittadina all’estremo nord del Camerun, dove abbiamo dato avvio ad un nuovo progetto: CINE YAGOUA. Il progetto, sostenuto da Africadegna in collaborazione con l’associazione “Sole Luna – Un ponte tra le culture”, è realizzato in prima persona dai registi Chiara Andrich e Andrea Mura. Cine Yagoua si propone di sensibilizzare e formare un gruppo di giovani alle tecniche di base della cinematografia e far loro scoprire le potenzialità creative del cinema. La location è il Centre Culturel et Musèe de la Vallèe du Logone, ideato e realizzato dal missionario saveriano Tonino Melis, originario di Tuili, e che comprende una sala informatica, una biblioteca, uno spazio per eventi culturali e otto sale museali (in fase di realizzazione) dedicate alle tradizioni popolari della Valle del Logone. Il laboratorio di cinema si svolge nell’arco di tre settimane (29 gennaio – 16 febbraio 2018), durante le quali gli allievi si possono cimentare con telecamere, programmi di montaggio e tutto ciò che occorre per arrivare a produrre dei brevi cortometraggi. Tutte le attrezzature, che abbiamo acquistato grazie ad un crowdfunding online, resteranno a disposizione del Centro culturale che potrà così proseguire nell’attività di formazione, anche con il supporto di altre istituzioni come il dipartimento di antropologia visuale di Maroua. Il progetto CineYagoua prevede inoltre altre due fasi:
Sono contento di aver dato avvio a questa esperienza e di come stia andando il progetto; i giovani partecipanti (6 ragazze e 6 ragazzi) si sono entusiasmati alla proposta e seguono il laboratorio con grande interesse e coinvolgimento. Quando sono partito i ragazzi stavano cominciando la seconda settimana di laboratorio dedicata alle riprese dei loro progetti. Due gruppi si dedicheranno alla realizzazione di due brevi documentari, uno ha come protagonista una giovane vedova che riesce a mantenere la famiglia attraverso la preparazione di una bevanda locale a base di miglio fermentato, un altro invece si concentrerà sul racconto del villaggio di origine dei partecipanti e sulle sue tradizioni. Il terzo gruppo invece ha scritto la sceneggiatura di un cortometraggio che ha come tema il maltrattamento di una giovane ragazza da parte della matrigna. I partecipanti al laboratorio si sono dedicati in poco tempo allo sviluppo delle loro idee con grande entusiasmo e ciò ci fa pensare che è il momento di dare nuove direzioni alla cooperazione; non basta più costruire scuole ed ospedali, la gente e i giovani in particolare hanno fame non di solo pane. Hanno la consapevolezza che il mondo stia cambiando molto in fretta e vogliono anche loro essere attori e non solo spettatori del cambiamento. Troppo spesso assistiamo ad un approccio passivo verso la tecnologia, in particolare verso l’apparato audio visivo, è importante invece far sì che acquisiscano confidenza e familiarità con strumenti tecnologici quali videocamere e proiettori, affinché sviluppino la loro creatività, una cultura dell’immagine e del racconto, perché più facilmente possano raccontare e raccontarsi, riscoprire le proprie radici culturali, che, contrariamente a quanto tanti pensano, anche in Africa sono immerse nel flusso del cambiamento veloce della modernità. Ci auguriamo che il progetto non finisca qui e che qualcuno raccolga il testimone portato in questo sperduto e affascinante angolo di mondo da Chiara e Andrea, che Cine Yagoua possa diventare una piccola scuola di cinema permanente e un ponte stabile di cooperazione culturale tra Italia e Africa. *Presidente Africadegna Onlus
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