Sbarca anche nel Bel Paese la Starbucks. Starbucks in Italia: tra palme e Frappuccino [di Marco De Leo & Federico Greco]
Mentre a Napoli parte la raccolta delle adesioni per ottenere il riconoscimento Unesco al caffè tipico napoletano, la c.d “tazulilla ‘e cafè”, e la facoltà di Agraria della locale Università evidenzia in uno studio come i benefici effetti della bevanda sono direttamente connessi alla tostatura all’italiana, la Starbucks si prepara ad aprire anche in Italia dei punti vendita. Su tale ipotesi un articolo di alcuni studenti della Luiis che stanno studiando il fenomeno sotto il profilo della strategia di marketing.18 marzo 2018 LUISSFutureMarketingLeaders. La famosissima catena di caffetterie dopo anni di tentennamenti si appresta ad aprire i primi punti vendita anche in Italia, con lo scopo di offrire agli italiani un’esperienza unica nel suo genere. “Starbucks nasce nel 1971 da un’idea di Howard Schultz e vanta nel 2017 oltre 27.000 caffetterie dislocate in 72 Paesi e 6 Continenti.” Nonostante i grandi numeri, non presenta ancora punti vendita nel paese che è considerato la vera e propria patria del caffè: l’Italia. Quello italiano, infatti, non è un mercato semplice in cui entrare; Starbucks si scontrerebbe con un Paese con una cultura del caffè molto radicata in un contesto di mercato saturo. Il lancio in Italia è preceduto da una campagna di guerrilla marketing incentrata sull’interramento in piazza Duomo di palme e alberi di banano allo scopo di dare origine ad un giardino tropicale. L’iniziativa ha destato stupore per l’insolito connubio tra la piazza centrale e il tipo di piante utilizzate provocando numerose critiche, come si vede nel sondaggio online del Corriere della sera riguardante la campagna dove circa il 70% dei 15.000 rispondenti non apprezza la campagna, e dai tanti post negativi presenti sui social media. Nonostante la campagna non abbia avuto l’effetto sperato, il messaggio era ben chiaro: convincere i consumatori italiani che due diverse culture possono armonicamente coesistere. Starbucks infatti in Italia apre in modo differente rispetto alla classica caffetteria che tutti conosciamo; infatti utilizzerà il proprio brand premium “Roastery” con una torrefazione autonoma volta a preparare speciali qualità di caffè. Esso può quindi rappresentare un successo indipendentemente dalla campagna poiché porterà ad una sana concorrenza tra Starbucks e gli altri bar, con un reciproco miglioramento dei servizi di cui beneficerà soprattutto il consumatore. Dopo anni di preparazione, Starbucks è oggi pronto a diffondere la cultura dell’american coffee in un Paese dove la tradizione del caffè è sempre stata difesa dai suoi estimatori! link: https://luissfuturemarketingleaders.wordpress.com/2018/03/18/starbucks-in-italia-tra-palme-e-frappuccino
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