Su beni culturali e ambientali nessun punto di contatto fra M5S e Lega [di Vittorio Emiliani]

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L’HuffPost.it 26/03/2018.  Si parla molto ormai di una possibile intesa di governo fra Cinque stelle e Lega. Ma, per esempio, sulla cultura, sulla tutela del patrimonio storico-artistico, sull’ambiente, sulla natura, ci sono punti di contatto, di accordo fra Di Maio e Salvini? O non ce ne sono?

Mi si obietterà (ed è vero, verissimo) che la cultura riveste scarsa importanza nella politica italiana. Lo prova il fatto che siamo agli ultimi posti in Europa per la spesa sia per la cultura che per l’istruzione. Per la cultura al 23° posto appena prima della derelitta Grecia e della Romania. Siamo cioè molto lontani da quanto investono, per esempio, Francia, Spagna o Austria.

Tuttavia, nel suo programma, il Movimento 5 Stelle ha inserito esplicitamente cultura e beni culturali sottolineando in modo esplicito la necessità di tornare a rafforzare ruolo, mezzi e poteri delle soprintendenze territoriali. Lo stesso Beppe Grillo inoltre, nel proprio blog, ha pubblicato nel  una netta e dettagliata difesa dei Parchi Nazionali (minacciati da una legge Sfasciaparchi), difesa che anche un naturalista avrebbe potuto pienamente sottoscrivere.

Al contrario Matteo Salvini in un dibattito con Maria Elena Boschi, da Bruno Vespa su RaiUno, ha proposto l’abolizione delle Soprintendenze, furioso perché in Lombardia era stata bocciata (più che giustamente) dal soprintendente Luca Rinaldi, sul Lago di Como, una strada lacustre, la “variante Tremezzina”, e l’onorevole Boschi ha detto che già la riforma Franceschini indeboliva i poteri delle Soprintendenze e che quindi si poteva discuterne la abolizione (esiste il filmato).

Sui Parchi Nazionali poi la Lega si è sempre segnalata per la loro regionalizzazione, favorevole allo “spezzatino” sfornato dal ministro Gianluca Galletti al Parco Nazionale dello Stelvio  in tre tocchi (Regione Lombardia, province di Trento e Bolzano) e altrettanto vorrebbe fare del Parco Nazionale del Gran Paradiso il primo, istituito nel 1922 da Benedetto Croce, ministro della Pubblica Istruzione, assieme al Parco Nazionale d’Abruzzo (che pure si estende anche nel Lazio e in Molise…).

Anni fa il sindaco leghista di Oggebbio, sempre sul Lago di Como, voleva far passare una strada locale in mezzo ai 5 ettari di camelie di Villa Anelli per “rettificare” una curva che, a suo dire, faceva perdere un bel po’ di minuti ai suoi concittadini automontati. Venne poco meno che svillaneggiato ad “Ambiente Italia” (poi soppressa dalla Rai) e dovette rinunciare allo sproposito. Che c’entrano i 5 Stelle con questa “cultura”?

Questi i dati oggettivi, contrastanti, stridenti. Qualcuno obietterà che in Italia i programmi contano poco e che tutto può succedere, e anche questo è vero. Vedremo, restando ben vigilanti.

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