Liceo artistico: fatti, non slogan [di Maria Antonietta Mongiu]

San Lucifero 17

L’Unione Sarda 10 aprile 2018. La città in pillole. Colpisce la pulizia architettonica del complesso, dal 1946 sede dell’Istituto Tecnico Industriale Dionigi Scano” e dal 2006 del Liceo Artistico Musicale “Foiso Fois”. Mimetizzato ed insegretito tra le Vie San Lucifero, Eusebio, e Piazza San Cosimo, vi convivono specialissime testimonianze della storia civica e la vitalità di centinaia di studenti. Intanto non ha smarrito l’antica caratteristica di luogo limitaneo.

L’oltre fu  una regione, dilatata fino al compendio di Molentargius in cui si alternavano porzioni piane ed emergenze calcaree, attraversate da vie d’acqua. In periodo romano era il suburbio orientale che alimentava l’economia della città con le saline e una fitta rete di fattorie. Ne è preziosa reliquia una suggestiva toponimia, che conserva la memoria dei luoghi ben oltre l’obliterazione delle antiche geografie.

Quando nel 1089 il giudice Costantino Salusio II Lacon Gunale concesse la chiesa di San Saturnino ai monaci di San Vittore di Marsiglia, il luogo era il fulcro di un’area funeraria, attiva dalla fase tardo punica ed estesa fino al colle di Bonaria da una parte e Via Iglesias dall’altra. Le sepolture privilegiate di Saturnino e Lucifero, tra il IV e VI secolo, avevano originato edifici di culto tra cui il primo impianto della basilica e la “cripta” della chiesa dedicata al filosofo; un edificio allora fuori terra con tombe incassate nelle pareti e un piano di calpestio alla stessa quota della celebre basilica.

Prima dei monaci provenzali, vi fu attratto il nordafricano Fulgenzio che vi costruì, nei primissimi decenni del VI secolo, durante i suoi due soggiorni, monastero e scriptorium. Appena arrivati i monaci francesi li rifondarono connotando,  irreversibilmente, quei luoghi con la loro regola. Se ne coglie l’eco nel 1683 quando i Domenicani fondarono il Collegio per l’insegnamento della teologia; e, in seguito, nell’Istruzione Agraria, nella  Scuola di Arti e Mestieri, nella Regia Scuola Industriale.

I ragazzi e le ragazze del Liceo Artistico potrebbero con la loro creatività intessere ben altre narrazioni sulle innumerevoli tipologie insediative e consuetudini che abitarono quel lembo di città e vivere le Officine dei primi del ‘900 come palestra di sperimentazioni. Ma non sono fruibili. Attendono lavori di ripristino e non slogan.

Lascia un commento