Il ministero della regressione [di Nicolò Migheli]
La vicenda della nave Aquarius avrà buona possibilità di passare alla storia. Gli storici che analizzeranno questo tempo troveranno che quel respingimento è stato uno snodo dell’immaginario di un certo popolo italiano e nello stesso tempo la legittimazione delle pulsioni tribali che solo gli illuministi pensavano superate dalla civilizzazione. Occorre leggere i commenti agli articoli comparsi sui giornali-on line, sui social per averne la misura. Questi luoghi sono sempre più reali perché denudano il pensiero e retro pensiero degli utenti, specchio vero delle pulsioni e dell’irrazionalità di massa. Gustave Le Bon autore di Psicologia delle Folle resterebbe meravigliato e attonito di quanto gli strumenti contemporanei confermino le sue intuizioni di fine Ottocento. E lo stesso Jung troverebbe materiali abbondanti per i suoi studi sull’inconscio collettivo. Non è la prima volta che capita, anche in altre vicende sugli sbarchi si sono letti commenti simili, eppure oggi vi è una novità. Matteo Salvini è diventato ministro dell’Interno, improvvisamente ogni pulsione xenofoba o peggio razzista trova la giustificazione nell’autorità e nell’aura che la funzione pubblica dà. Se i termini xenofobia e razzismo non piacciono, va bene intolleranza? Rifiuto? Mancanza di empatia? Per perpetuare il suo potere la personalità autoritaria del leader ha bisogno di un’umanità bambina, manipolabile, incapace di un pensiero riflessivo che sappia affrontare le complessità. Ha bisogno di una regressione studiata nei minimi particolari che approcci la realtà con le dicotomie amico-nemico, noi e loro, giusti e sbagliati, dentro e fuori. Tecnica che tutti i regimi autoritari hanno affinato fin dai tempi dell’Inquisizione. Vediamoli. La base è il concetto di identità, vista come realtà immutabile degli individui e delle persone, ferma nel tempo. Una categoria che definisce il simile in contrapposizione con il diverso. Perché il gioco funzioni l’identità deve essere minacciata dalla diversità che può essere data dal colore della pelle, dal reddito- ecco spiegata l’ossessione delle città libere dai mendicanti e i poveri nascosti nei ghetti periferici- dalla religione diversa, dalle culture differenti, fino arrivare a percepire come minaccia sociale la diversità sessuale. Basti guardare le dichiarazioni del ministro della famiglia al singolare, quando anche l’Istat cita famiglie, al plurale. O le dichiarazioni del ministro della giustizia sulla costruzione di nuove carceri. In questo modo si ha l’enunciazione del nemico interno. L’altro passo è il nemico esterno, a sua volta percepito come potente che utilizza i disperati per invadere il suolo patrio. Questo nemico è proteiforme, può essere il grande finanziere come Soros, che è pure ebreo così conferma il complotto pluto-giudaico-massonico contro l’Italia, oppure la Ue e la Bce, o qualsiasi altro paese che veda come pericolose per sé stesso le posizioni politiche espresse dall’Italia in queste settimane. L’altro passo è dichiarare il nemico interno agente di quello esterno. Tutto ciò però non basta, occorre l’azione fiumana, il gesto futurista, ecco che l’Aquarius si presta benissimo per alzare la voce, perché paga. Non contenti del blocco e del dirottamento sulla Spagna, nella miglior neo lingua un viaggio di sofferenza lo si definisce crociera. Un po’ come il Lavorare rende liberi dei lager, il confino e il carcere fascista definito villeggiatura. Spostamenti semantici che hanno lo scopo di creare una sub umanità, degli Untermeschen, su cui è possibile qualsiasi dileggio e offesa. Perché la prima azione è togliere l’umanità alla vittima, negargli qualsiasi empatia, spingerlo nell’alterità fino a renderlo bestia. Il gesto futurista serve per tenere desta l’attenzione di pancia, per costringere a non pensare, una stimolazione continua delle peggiori pulsioni. Tecnica che paga in termini elettorali. In questi giorni Salvini ha allargato l’area del proprio consenso che ormai va oltre la Lega e il centro destra, lambisce fasce consistenti dell’M5S che legate da un contratto, stranite e confuse da tanto attivismo, hanno difficoltà a imporre la propria agenda. La verità è che siamo dentro una regressione dell’immaginario degli italiani che annuncia tempi foschi. Con le elezioni europee del 2019 si prefigura un clima simile in tutta Europa, il gruppo di Visgrád ha fatto da battistrada e le istanze sovraniste annunciano il loro essere maggioritarie in Francia e forse anche in Germania, oltre che nei paesi del Centro Europa. Si sente aria di anni Trenta, ma questo non si può dire, i critici mi accuserebbero di reductio ad Hitlerum. Trovino loro la miglior definizione. Non ho scritto di cause e ragioni, chi vuole le può trovare nei numerosi articoli pubblicati in www.sardegnasoprattutto.com |