Il Cammino di San Giorgio all’epoca delle elezioni [di Francesca Becciu]

cammino

Il 29 gennaio scorso a Suelli, la Regione Sarda presentava il Cammino di San Giorgio vescovo. Ha fatto le cose in grande ( il che non vuol dire che le ha fatte bene) ed ha quindi scomodato la Chiesa nelle sue articolazioni più influenti: la CEI, l’Opera Romana Pellegrinaggi, la Pontificia Facoltà Teologica, Vescovi, Parroci e Monsignori. I religiosi. presenti in forze, erano dislocati al tavolo dei relatori e in prima fila: erano severi e direttivi come gli ayatollah di una repubblica islamica. Hanno parlato ex cathedra, anche se non sapevano nulla dell’argomento. Solo a contorno, erano presenti i Sindaci dei comuni del percorso, ma senza diritto di parola. Infine c’era Videolina chiamata a fare da grancassa, con Paolo Matta in veste di presentatore-padrone di casa.

Per l’accoglienza c’erano le hostess che regalavano, borse e cartelle. Dovunque locandine che annunciano l’importantissima CONFERENZA REGIONALE sul Cammino di San Giorgio Vescovo di Suelli, con i nomi degli illustri relatori che avrebbero illustrato la materia, a partire dall’assessore al turismo Crisponi, artefice del decreto di riconoscimento dei primi cammini religiosi della Sardegna. Ma chi è stato chiamato a presentare questo benedetto Cammino di San Giorgio ? Le persone, le associazioni, i soggetti, cioè noi , che lo abbiamo ideato, descritto, testato  e che da anni con sacrificio e passione organizziamo, ci impegniamo, portiamo gente, insomma “facciamo” il Cammino di San Giorgio? Ma neanche per sogno. Il Cammino di San Giorgio, ora che è una realtà bella e conosciuta, è diventato “cosa nostra” di altri.  

Infatti l’assessore Crisponi, che ha aperto la Conferenza avventurandosi sul concetto di turismo religioso come volano dell’economia, ci ha aggiornati felicemente sulla grande quantità di danaro (circa 1 milione di euro) che la Regione ha deciso di offrire alla Chiesa, in nome o con la scusa del Cammino di San Giorgio e subito dopo è andato via per “impegni istituzionali” (questo non lo era?).  Ha preso quindi la parola un esponente della CEI e quindi il rappresentante della Pontificia Facoltà Teologica, dal quale abbiamo appreso direttamente che la Regione si “avvarrà” proprio della Pontificia Facoltà di Teologia per la “formazione” delle guide in materia di turismo culturale religioso, ovviamente dietro congruo contributo pubblico.

Qualcuno aveva pensato, sbagliando, che la Regione dovesse coinvolgere nel progetto le due università sarde che preparano tanti bravissimi giovani in materia di beni culturali e ambientali. Non è così, le guide le formerà la Chiesa nelle sue “madrasse” e i soldi li prende lei e pure senza concorrenza, perché sembra che la Regione glieli abbia semplicemente dati in assegnazione diretta senza bando di gara. I nostri giovani laureati possono aspettare o magari emigrare.

Dopo questa bella notizia, il moderatore si trova nella strana necessità di temporeggiare per ovviare alla assenza degli illustri relatori che erano stati annunciati e che sono invece assenti, tutti per “impegni istituzionali” e quindi dà la parola alla rappresentante dell’Opera Romana Pellegrinaggi, anche lei in sostituzione del suo capo Mons. Andreatta, pure assente, la quale discetta in lingua italo-romanesca sulla filosofia dei cammini, con l’aria della maestrina saputa che parla ad un pubblico di bambini ignorantelli, ma aimè è lei che non sa nulla del Cammino di S. Giorgio Vescovo e infatti non sa dire una parola.

 La Conferenza di presentazione del Cammino di San Giorgio volge così mestamente al termine, senza che alcuno abbia presentato il  Cammino di San Giorgio, perché manca clamorosamente proprio chi il Cammino di San Giorgio lo conosce per averlo  ideato, progettato e fatto! La Conferenza si conclude, quindi con gli ignari Sindaci convenuti chiamati a sottoscrivere con la Chiesa Cattolica Apostolica Romana e la Regione un protocollo d’intesa, i cui  contenuti progettuali sono rimasti anch’essi sconosciuti nel dettaglio.

Insomma la Conferenza Regionale era solo uno specchietto per le allodole, per giustificare e pubblicizzare i  molti soldi regalati alla CEI, all’Opera Romana Pellegrinaggi, alla  Pontificia Facoltà Teologica, guarda caso proprio in questi giorni preelettorali. Ma non sarà che la Chiesa, grata per questo sostanzioso passaggio di soldi dalle nostre tasche alle sue, in queste elezioni è schierata compatta a sostegno di chi glieli ha dati?

3 Comments

  1. Franco Masala

    Dimostrazione evidente che la Regione Sarda ha le folgorazioni non sulla via di Damasco ma sul Cammino di San Giorgio. Che tristezza …

  2. Antonello Farris

    Il solito andazzo della vecchia politica di stampo DC. Nulla è cambiato, neanche tra i sindaci…Possibile che tutti loro si siano prestati a questa messa in scena finalizzata alla raccolta di voti?

  3. Giannantonio Casule

    la CES si sta dando veramente da fare per restituire i favori che Capellacci ha non solo ha promesso ma già mantento,” anima mundi”vi dice nulla?
    ma non disolo cammino” si tratta, il 18 gennaio la Regione ha regalatoall CES il “ex Seminario Regionale” di Cuglieri che era stato venduto alla Regione dai Vescovi Sardi ,la CES cieca 4 anni fa’,hanno fatto un convegno come quello descrito per il cammino di San Giorgio e Capellacci in persona ha consegnatoo le chiavi.Ne avete sentito parlare

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