Nel Disegno di legge sull’urbanistica Pigliaru-Erriu la parola “condivisione” viene costantemente oltraggiata [di Giuseppe Biggio]
Di recente nel ceto politico e parapolitico che governa la Sardegna la parola CONDIVISIONE, pur così chiara e precisa, ha assunto un significato troppo spesso piegato e distorto ad un uso strumentale che se fosse una composizione materica piuttosto che immateriale si sbriciolerebbe al tatto. Se si ha pazienza e tempo per leggere il testo, contorto e involuto, del Disegno di legge sull’urbanistica, varato dalla giunta Pigliaru nel marzo del 2017 e all’esame del Consiglio regionale, scopriremmo che questa bella parola viene costantemente oltraggiata per cercare di catturare qualche consenso a posteriori. E’ ben noto infatti che gli incontri pubblici, recentemente organizzati in fretta e furia dall’assessore Erriu, sono stati comunicazioni unilaterali e senza un reale contraddittorio. Non è un caso che il Disegno di Legge viene mandato in Consiglio già confezionato senza alcuna modifica e in finale di Legislatura. Un tentativo un po’ pasticciato per contrastare le insistenti e diffuse voci che individuano nel Disegno di Legge un non tanto mascherato tentativo di condizionare col cemento lo sviluppo della Sardegna per i prossimi decenni. Voci non solo di un’opinione pubblica informata ma di un diffuso sentire della comunità regionale tutta. Peraltro a consuntivo si scopre che a questi incontri hanno partecipato solo alcune associazioni invitate per l’occasione e che non sempre risultano essere competenti in materia urbanistica e rappresentative del vastissimo mondo che in questo anno e mezzo ha partecipato al pubblico dibattito. Eppure il soggetto istituzionale organizzatore è la stessa Regione Sardegna che nel 2006 ha redatto e approvato il Piano Paesaggistico Regionale, ma con ben altri sistemi di partecipazione e di “condivisione”. Infatti in quel periodo, in poco più di un mese (dal 9/1 al 16/2/2006) si sono svolte 23 Conferenze pubbliche di copianificazione, articolate su uno schema di proposta condivisa col MIBACT, con tutti i comuni interessati e le province. Parteciparono amministratori comunali e provinciali, dirigenti e funzionari, consulenti, ANCI, API Sarda, Assoc. Industriali, sigle sindacali, clero, ordini professionali, Consorzi di bonifica, Corte dei Conti, Assoc. ambientaliste, INU, testate giornalistiche, imprese di produzione energetica e infine liberi professionisti ed i cittadini tutti. Le Conferenze pubbliche di copianificazione furono convocate al fine di assicurare la concertazione istituzionale e la partecipazione di tutti i soggetti interessati e delle associazioni costituite per la tutela degli interessi diffusi. In tale sede sono state esposte le linee generali ed i criteri informatori del Piano e, per ogni ambito territoriale, si è provveduto ad illustrare nel dettaglio, attraverso specifici approfondimenti, i singoli aspetti delle scelte operate dal Piano Paesaggistico Regionale e delle motivazioni che le sottendevano, sollecitando i partecipanti, soprattutto gli amministratori degli enti locali, a formulare proposte o richieste di chiarimenti. Contestualmente si è provveduto ad organizzare incontri e riunioni di lavoro presso l’Ufficio del Piano del Piano Paesaggistico Regionale, sia a Cagliari che negli uffici periferici, con tecnici ed amministratori comunali, per acquisire gli elementi indispensabili per il perfezionamento degli atti dello Schema di Piano Paesaggistico Regionale. Sono pervenuti all’Assessorato dell’Urbanistica della Regione Sardegna, sotto le forme di legge, circa 850 plichi, ciascuno contenente più osservazioni al Piano Paesaggistico Regionale e numerose altre sono state presentate in sede di pubbliche conferenze e di incontri tecnici con gli enti locali. l’Ufficio del Piano, al fine di approfondire gli aspetti tecnici, normativi e cartografici necessari per il perfezionamento della proposta di Piano Paesaggistico Regionale ha convocato ed incontrato singolarmente (dal 7/3 al 4/4/2006) tutti i comuni interessati ed i relativi uffici tecnici comunali. L’Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica, attraverso l’Ufficio del Piano del Piano Paesaggistico Regionale, ha provveduto fin dall’approvazione del Piano del Piano Paesaggistico Regionale, a fornire consulenza, affiancamento e formazione alle strutture tecniche comunali nelle procedure di adeguamento e redazione dei nuovi strumenti urbanistici comunali. Ma la Giunta di centro-destra prima e poi l’attuale di centro sinistra presieduta da Francesco Pigliaru di cui è assessore Cristiano Erriu Assessore competente, hanno ben pensato di smantellare un Ufficio così utile e avanzato. A costruire nella CONDIVISIONE ci vuole competenza e pazienza. A distruggere si fa in fretta. Basta in Disegno di Legge preconfezionato e fare finta che sia frutto di un processo di democrazia partecipata. *già Direttore del Servizio Pianificazione della Regione Sardegna |
Ho vissuto quel periodo, per taluni aspetti legati ai processi di interpretazione dei dati relativi ad alcuni comparti ambientali, come i suoli e le acque, e ricordo la volontà di partecipare con vero entusiasmo a quella forma di pianificazione, anche con piccoli contributi, che ricordo sempre ben accetti. Una vera forma di condivisione e partecipazione da parte di tecnici, studiosi e semplici cittadini. Un periodo esaltante!