Le proposte per il governo del territorio del Tavolo Pianificazione del Territorio e Urbanistica [di Movimento Cinquestelle]
Il nostro territorio è non solo luogo ma anche anima dei sardi. Per questo motivo il Movimento Cinquestelle è a favore della promozione di un modello di sviluppo equo e sostenibile – di breve, medio e lungo periodo – basato su una visione strategica della Sardegna nel contesto mediterraneo e globale che sia il più possibile partecipata e condivisa. Con questi presupposti, il Tavolo Urbanistica del Movimento Cinquestelle, coordinato dal deputato Pino Cabras, avanza le sue proposte per il governo del territorio e contestualmente conferma il no al Ddl Erriu già espresso dai suoi parlamentari. Il Tavolo fa infatti proprie le osservazioni politiche, di merito e di metodo contenute nel documento dello scorso 29 giugno. Dal punto di vista del merito non sono accettabili il tentativo di riprendere a costruire nella fascia dei 300 metri e la tendenza generalizzata a favorire il consumo di suolo, mentre sul piano metodologico il disegno di legge non è stato realmente partecipato né sottoposto al confronto con i cittadini. Dal punto di vista politico, seppur formalmente e legittimamente nel pieno delle sue prerogative, il Consiglio regionale non è inoltre più sostanzialmente rappresentativo della volontà dei sardi, come emerso inequivocabilmente dalle ultime elezioni politiche. La nostra idea di governo del territorio, a differenza del Ddl Erriu, è invece quella di trovare il giusto equilibrio tra il mantenere la testimonianza della memoria della Sardegna e il progettare un futuro sostenibile e compatibile con la massima salvaguardia del bene comune, armonizzando tra loro l’ambiente, la bellezza del nostro paesaggio, gli aspetti sociali ed economici, consapevoli delle sfide ambientali che saremo chiamati ad affrontare e basando il tutto su valori e beni non negoziabili orientati al progetto e alla gestione del paesaggio, dell’ambiente, del territorio, dell’energia, dei trasporti, della cultura e dell’innovazione, secondo un approccio trasversale e sistemico. Per perseguire questi principi e obiettivi è necessario: – non indebolire il Piano Paesaggistico Regionale, ma anzi rafforzarlo revisionandolo, aggiornandolo, approfondendolo maggiormente in dettaglio ed estendendolo alle aree interne, per superare gli squilibri fra esse e la costa. Il piano è infatti un elemento di conoscenza, tutela e valorizzazione del territorio, ma è soprattutto uno strumento di sviluppo della Sardegna che attende ancora di essere compiutamente adottato. – Semplificare la normativa, al fine di renderla facilmente comprensibile e fruibile da parte di addetti ai lavori e cittadini, redigendo una Legge Quadro per il governo del territorio e un Testo Unico sull’Urbanistica che comprenda tutta la materia, basato su poche regole chiare e certe e su un processo partecipativo e massimamente inclusivo e condiviso. – Affiancare i comuni negli ormai ineludibili processi di pianificazione territoriale, ambientale, urbanistica ed edilizia, rilanciando l’attività dell’Ufficio Regionale del Piano, rendendolo multidisciplinare, aperto e permanente. L’Ufficio, coadiuvato da un comitato scientifico, potrà favorire l’attivazione di tavoli specifici tra la Regione e le amministrazioni locali, con l’obiettivo di attivare percorsi maggiormente dedicati e contestualizzati. – Contrastare con fermezza l’abusivismo edilizio, anche attraverso la creazione di una struttura permanente di monitoraggio, potenziando la vigilanza con un controllo puntuale e costante del territorio, rimuovendo o limitando le possibilità di deroghe che facciano da apripista per aggirare le normative. – Perseguire l’ottimizzazione nell’uso del suolo e contestualmente la massima riduzione del suo consumo, puntando su riqualificazione e recupero dell’esistente, inclusa la riconversione delle strutture militari e industriali dismesse nonché delle aree compromesse, prevedendo cambi di destinazione e riqualificazione ambientale, urbanistica ed edilizia, e strutture a basso impatto ambientale e paesaggistico. – Rafforzare le norme per la tutela del territorio agricolo contro qualsiasi speculazione che possa snaturare la vocazione specifica dei suoli. – Incentivare il recupero e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, urbanistico ed edilizio in fascia costiera attraverso specifici piani attuativi di riqualificazione. – Integrare la pianificazione territoriale con i sistemi di mobilità sostenibile, l’implementazione e l’ottimizzazione di nuove e innovative infrastrutture di trasporto. Fondere insieme questi aspetti è non solo possibile ma anche il metodo di governo più razionale e virtuoso. Nel nostro modello di sviluppo la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio non solo non è un ostacolo, ma rappresenta uno dei principali elementi trainanti; significa portare solidi e duraturi benefici per i sardi anziché un effimero consumo del nostro bene comune troppo spesso a vantaggio di speculatori che lasciano ai nostri cittadini solo briciole. Cagliari, 28 luglio 2018 |