Le disavventure di un GAL pomposamente chiamato “Terre Shardana”[di Umberto Cocco]

tombe dei gigasnti

Il Gal dei territori a nord di Oristano sta per fallire, con 16milioni di euro in cassa, tutti i bandi per lo sviluppo locale (e rurale) bloccati, e nessuno ne parla. Tace il presidente e tacciono i membri del consiglio di amministrazione, di destra e di sinistra, responsabili della gestione disastrosa, fanno campagna elettorale in questi giorni, qualcuno si è candidato. Una gestione “aumm aumm”, destra e sinistra, le amministrazioni locali (democraticamente elette) in minoranza (13%), la maggioranza (più dell’80%) nelle mani di 390 soggetti privati che comprendono “singoli imprenditori, imprese artigiane, consorzi di produttori, associazioni di categoria e associazioni culturali” (per Statuto), ma è facile capire che sono non gli imprenditori a fare la loro parte, ma gli apparati burocratico- sindacali, dalla Confcommercio alle agricole Coldiretti e Cia, dalla Lega delle Cooperative alla Confesercenti.

Da questo ambiente provengono il presidente Antonello Solinas, il vice Mario Tendas, Serafino Mura e con lui parte del resto del CdA. Sono andati via nei mesi scorsi il direttore e gli impiegati. I bandi già vinti dai Comuni e dalle Unioni dei Comuni per alcuni milioni complessivamente (gestione aree pubbliche, sentieristica, wi-fi, educazione ambientale) lasciati senza esito dopo la proclamazione di una graduatoria, e i privati vincitori degli altri bandi (fotovoltaico, bed & breakfast) nemmeno informati di quel che succede, i cellulari spenti, la sede chiusa. E’ una vergogna, francamente. Dovrebbe intervenire l’autorità di gestione, che è l’assessorato all’Agricoltura della Regione, ma non lo ha fatto il Direttore generale che pure è a conoscenza del baratro che questo cotè oristanese trasversale e sciatto ha aperto non davanti a sé, ma al territorio che sta per essere privato appunto di 16 milioni di euro per lo sviluppo locale.

La causa di tutto è una mancata o impropria rendicontazione delle spese di questi anni, e le penalità conseguenti che sembrano ammontare a più di mezzo milione di euro perché la spesa di alcune centinaia di migliaia di euro non è stata giustificata nel modo in cui si deve, i soldi finiti in sagre e feste nei paesi dei membri del consiglio di amministrazione, da Cabras a Solarussa.

Ora il punto sarebbe fallire o ricapitalizzare. Ed è davanti a questa seconda ipotesi che i comuni che hanno capito di dovere mettere le mani nel proprio bilancio per rimediare alle scorribande di quattro imprenditori senza impresa, si stanno finalmente muovendo per riunirsi, con la preoccupazione di farlo prima o dopo le elezioni, come se non fosse un’occasione prima delle elezioni per mettere in chiaro le cose.

Certo, alla fine dei conti questi Gal o almeno questo Gal che pomposamente si autodefinisce “Terre Shardana”, non fa grandi cose e non è servito a granché. Lo sviluppo locale e rurale ne prescinde, quando è serio, così come ne prescindono gli allevatori e gli agricoltori più svegli. Però sono irrilevanti anche per la povertà delle nostre idee, perché gli amministratori locali non sanno andare troppo al di là dell’opera pubblica materiale, non sanno, non sappiamo, declinare un discorso profondo sull’immaterialità. La rete dei partner privati ha questa trama debole in Sardegna, che mal li tiene: è la trama delle burocrazie delle categorie (già poco) produttive, i loro commercialisti improvvisamente messi a dirigere e amministrare, in una trasversalità che anche stavolta non coinvolge solo i partiti, o non tanto i partiti, ma le rappresentanza sociali ancor meno democratiche dei partiti. E coinvolge pezzi di società e di popolo, sempre, giusto per non titillare il sentimento che la società civile è sana e bella…….

* Sindaco di Sedilo

14 Comments

  1. Paolo Cassili

    Alla sarda. Non c’è via di scampo oltre al detto pocos locos e desunidos bisogna aggiungere: incapaci ma barrosus e bantasceris ( autoreferenziali) Un difetto mutuato dai vecchi dominatori spagnoli di cui abbiamo conservato il dna. Deprimente pensare che abbiamo bisogno di padroni stranieri per realizzare qualche iniziativa. Poveri giovani!!!!

  2. stefano putzolu

    Condivido pienamente !!

  3. Davide Corriga

    Condivido e sottoscrivo.

  4. franco frascaro

    Epilogo annunciato da tempo, da molto tempo.

  5. Francesco Cocco

    Uno dei mille rigagnoli in cui vengono disperse le risorse comunitarie dal sottopotere locale.

  6. K. Wild

    Purtroppo queste mangiatoie in mano a personaggi che (nella migliore delle ipotesi) hanno urgente bisogno di perizia psichiatrica,dove regna un misto di ciarlatana incompetenza e affarismo miope e squallidamente dilettantesco,conoscono un solo significato del termine “sviluppo”.Quello del conto in banca dei loro sodali che campano di sovvenzioni pubbliche per improbabili infrastrutture giocando a fare i grandi imprenditori con i soldi degli altri.Per costruire il nulla…a caro prezzo!
    A quando una bella rampa di lancio missilistica per il primo Shardana nella spazio?

  7. Giovanni Pinna

    Bisogna che i Comuni e gli Enti Locali prendano in mano la situazione, la struttura è pronta a ripartire, i sindaci si devono muovere…………………….

  8. Sandro Mezzolani

    I GAL nell’ultima versione hanno perso quasi del tutto la capacità di agire per il bene dei territori e del tessuto agricolo. Troppe sagre, azioni di marketing, studi vari e viaggi….
    Mi sono sempre chiesto qual’è l’utilità di inviare 139 sardi in Finlandia (a spese dei GAL), ovvero quelle risorse non potevano essere investite in modo più utile per l’isola???

  9. imparis

    Bravo sindaco di Sedilo …

    • Paolo

      Beh che la situazione fosse grave e compromessa lo si sapeva dal 2007. Mah, ahi noi, l’arroganza e l’ignoranza di alcuni soggetti supera i dettami dell’UE e delle procedure diffuse dalla RAS per il corretto funzionamento dei GAL. Viaggi, festicciole, eventi, banchetti, motoraduni, sagre… questo si che è sviluppo rurale!

  10. Pietro

    Poi questi cialtroni di amministratori locali della Sardegna si lamentano del patto di stabilità… Meno male che esiste, almeno si sono limitati i fallimenti dei comuni. Orde di somari. La Sardegna merita il terzo mondo nel quale si trova

  11. Alessandro Nonnoi

    Caro Corrado ho ricevuto da te la mail. Rimango alquanto stupito di ciò se penso all’ultima assemblea del Gal dove non ho riscontrato imparzialità nei confronti dell’Autorità di Gestione. Vorrei sapere che fine faranno i due milioni di euro non impegnati per la cooperazione. Forse in altri banchetti o campagne elettorali per i nostri rappresentanti regionali. Sinché ci sarà connivenza e clientelismo tutto ciò è destinato a perdurare.

  12. ciro

    Oggigiorno sarebbe opportuno per non dire necessario applicare a questa gentaglia il reato penale di “bancarotta fraudolenta” derivante dallo sperpero di denaro pubblico, ovvero nostro.

  13. Paolo

    Dimenticavo di dire.. tutte le collaborazioni accese con professionisti. Mi chiedo se gli stessi “consulenti” che hanno lavorato siano stati selezionati dalle short list, con procedura di comparazione, delibera di CDA (con annessa relazione tecnico/motivazionale del Direttore). Si, si.. siiicuro! 😀

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