Con il Movimento 5 Stelle al governo della Regione nessun nuovo mattone sulle coste della Sardegna [di Mario Puddu]

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In questi tempi di crisi ogni tanto una buona notizia ci vuole, e l’autoaffossamento della legge urbanistica da parte del centrosinistra che governa la Regione indubbiamente lo è. Perché? Perché la giunta Pigliaru ha preso atto di non essere più rappresentativa degli interessi dei sardi.

Il Movimento 5 Stelle lo dice da tempo: dopo il voto del 4 marzo e a pochi mesi dalle prossime regionali, il Consiglio regionale non poteva più varare provvedimenti di ampio respiro. Pigliaru ci ha provato lo stesso ed è stato travolto da un’opinione pubblica che ha ben capito quali sarebbero state le ricadute negative di una legge pasticciata, sonoramente bocciata da associazioni, intellettuali e giuristi, contrastata perfino da quegli amministratori locali che si credevano amici.

Gli unici a rammaricarsi a malincuore che la legge non sia passata sono alla fine solo gli esponenti del centrodestra, a dimostrazione di come i due schieramenti propongano da tempo sempre la solita ricetta per uscire dalla crisi: costruire sulle coste, aggredire l’ambiente.

Per questo motivo chi sostiene che l’alternativa futura a questa mancata legge urbanistica sia solo la cementificazione selvaggia commette un errore grossolano: si sta scordando del Movimento 5 Stelle e del fatto che noi abbiamo un’idea di Sardegna diversa da quella proposta da Pigliaru ed Erriu e antitetica a quella del centrodestra. Perché con noi al governo nessun nuovo mattone verrà posato sulle coste della Sardegna. Nessuno.

Per il Movimento 5 Stelle il territorio non è infatti solo un luogo ma è l’anima dei sardi. La prossima legge urbanistica dovrà quindi trovare il giusto equilibrio tra il mantenere la testimonianza della memoria della Sardegna e il progettare un futuro sostenibile e compatibile con la salvaguardia del bene comune. Come arrivare a questo obiettivo? Intanto, a differenza di ciò che ha fatto la giunta Pigliaru, coinvolgendo realmente la società sarda in un confronto continuo.

Poi c’è il Piano Paesaggistico Regionale che non deve essere indebolito ma aggiornato, rafforzato e soprattutto esteso alle aree interne, in modo da superare così gli squilibri con le coste che sono uno delle cause del fenomeno dello spopolamento. Il Ppr per noi è uno strumento di sviluppo, non un vincolo come gli speculatori vogliono far credere ai sardi.

Ancora: semplificheremo la normativa, redigendo una legge quadro sul governo del territorio e un Testo Unico sull’Urbanistica basato su poche regole chiare, facilmente comprensibili da addetti ai lavori e cittadini, e rafforzeremo le norme per la tutela del territorio agricolo contro qualsiasi speculazione che possa snaturare la vocazione specifica dei suoli.

Con noi la Regione affiancherà i comuni nei processi di pianificazione territoriale, ambientale, urbanistica ed edilizia (è impensabile che tanti comuni non abbiamo ancora il Puc). Rilanceremo l’attività dell’Ufficio Regionale del Piano. Poi c’è un tema cruciale che la legge Pigliaru-Erriu ha volutamente eluso: quello dell’abusivismo edilizio. Noi lo contrasteremo con tutte le nostre forze, potenziando la vigilanza con un controllo puntuale e costante del territorio.

Per concludere, un’ultima nota agli addetti ai lavori che ancora non si sono accorti: dall’avvento del M5S la scena politica sarda consta non solo di cementificatori o di finti ambientalisti ma di una classe politica che ha una visione attenta a tutelare valori e beni non negoziabili.

La nostra azione sarà orientata al progetto e alla gestione del paesaggio, dell’energia, dei trasporti, della cultura e dell’innovazione, secondo un approccio trasversale e sistemico: il contrario di tutto ciò che hanno sempre fatto centrodestra e centrosinistra. A sentir loro sembra invece di essere ancora negli anni Sessanta, quando si pensava che lo sviluppo potesse arrivare solo da calcestruzzo e industria pesante. Abbiamo visto com’è andata a finire. Noi abbiamo altri progetti per la Sardegna. E per realizzarli chiederemo a febbraio il voto dei sardi.

Cagliari, 27 settembre 2018

* Candidato alla presidenza della Regione del Movimento 5 Stelle

 

 

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