Qatar, lo Sceicco a Roma: lo “shopping” miliardario elevato a politica [di Umberto De Giovannangeli]
L’huffingtonpost.it 20/11/2018. Lo sforzo davvero titanico per Roma è quello di ingraziarsi il Qatar e al tempo stesso sviluppare la “diplomazia del gas” con gli Emirati Arabi Uniti. Toglieteci tutto, nella “diplomazia degli affari”, meno i petrodollari del Qatar. In Medio Oriente le alleanze sono a geometria variabile, si fanno e si disfano dall’oggi al domani, ma per l’Italia c’è una meta obbligata: Doha. E uno sceicco multimiliardario da ossequiare con la massima cura: lo Sceicco Tamin bin Hamad Al-Thani. Altro che mettere d’accordo Haftar e Sarraj nella recente conferenza per la Libia di Palermo: lo sforzo davvero titanico per Roma è quello di ingraziarsi il Qatar e al tempo stesso sviluppare la “diplomazia del gas” con gli Emirati Arabi Uniti che, nello scontro ancora in atto nel mondo arabo-sunnita sono a fianco dell’Arabia Saudita contro il reprobo Qatar, accusato da Riyadh di flirtare troppo con il nemico sciita: l’Iran. Certo, ci sarebbe anche il problemino libico, visto che Doha è sul fronte opposto all’Egitto, quest’ultimo aperto sostenitore dell’uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar, il quale, anche a Palermo, ha accusato il Qatar di finanziare gli odiati Fratelli musulmani e addirittura milizie qaediste. A dover cercare una complicata quadratura del cerchio (sunnita) è il fardello che grava sulle spalle del titolare della Farnesina, Enzo Moavero Milanesi. Ma il caos libico, che tale resta anche dopo la Conferenza made in Italy, non ppoteva in alcun modo turbare la due giorni romana dello Sceicco qatarino, una sorta di Creso arabo. E così è stato. La visita è iniziata ieri pomeriggio al Quirinale con l’incontro ufficiale tra il capo dello Stato, Sergio Mattarella, affiancato dal ministro Movero, è lo Sceicco Al-Thani. Al termine, il Presidente della Repubblica ha rilasciato una dichiarazione alla stampa: “Constato – ha detto Mattarella – con piacere che la nostra cooperazione bilaterale è ampia, strutturata ed efficace in ogni settore“. Il capo dello Stato ha poi rivendicato la “linea di equilibrio e moderazione” tenuta dall’Italia nell’ambito della recente crisi tra i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo. Mattarella si è augurato che, attraverso il dialogo, si possa arrivare ad una “soluzione condivisa”. Dal canto suo, lo Sceicco Al-Thani si è augurato di raggiungere “risultati positivi” per quanto riguarda la situazione in Libia dopo la Conferenza di Palermo a cui ha partecipato nei giorni scorsi. E proprio circa quest’appuntamento, Mattarella ha lodato l’operato dell’Emiro per “la partecipazione fortemente collaborativa alla Conferenza di Palermo, che era contrassegnata dalla terminologia ‘per la Libia e con la Libia’, per aiutare quel Paese amico a ritrovare stabilità e crescita per la sua popolazione”. Stessa musica – lodi affari, sorrisi e strette di mano – ha scandito l’incontro di oggi tra il premier Conte e lo Sceicco: alle 13:25, come da programma, colazione ufficiale a Villa Doria Pamphili, seguita, nel pomeriggio, dalla cerimonia di firma di accordi tra l’Italia e il Qatar. “I rapporti tra Italia e Qatar – dice all’Adnkronos l’ambasciatore a Doha, Pasquale Salzano – sono veramente ottimi, nell’ultimo anno abbiamo aumentato di circa l’11% il nostro interscambio. Nell’emirato c’è una grande richiesta di Italia, presente in modo massiccio già con i grandi gruppi, come Salini Impregilo, Saipem, Eni, Fincantieri, Rizzani de Eccher, Leonardo, che riguarda le piccole e medie imprese, l’artigianato, i prodotti di lusso e dell’agroalimentare, senz’altro una novità per le dimensioni nelle quali ci viene richiesto”. La richiesta di Italia si accompagna a una crescita sostenuta dell’economia del Qatar, nonostante il blocco imposto ormai quasi un anno e mezzo dai Paesi arabi contro l’emirato accusato di sostenere il terrorismo: le previsioni parlano di un aumento del Pil del 2,8%, il più alto dell’area, mentre negli ultimi sei mesi si è registrato un aumento del 14% nella creazione di industrie locali. Per quanto riguarda gli accordi firmati a Roma, particolarmente interessante è l’intesa nel settore della sanità: il Qatar ha delle strutture all’avanguardia, ma guarda con grande attenzione ai giovani medici italiani, che hanno una formazione ritenuta eccellente, ed alle possibilità di scambio di esperienze. Quanto alle intese nel settore dello sport – cui l’emiro è particolarmente attento, come dimostra anche l’accordo tra la Roma e Qatar Airways – anche in vista dei Mondiali del 2022 che si giocheranno nell’emirato l’idea di scambi fra squadre sportive qatarine e italiane, che potrebbero allenarsi nelle grandi infrastrutture di formazione esistenti nell’emirato. Siglati accordi tra l’Università La Sapienza e l’Università del Qatar. L’emiro a Roma è stato accompagnato anche dal vice premier e ministro degli Esteri Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, reduce dalla conferenza di Palermo per la Libia, da qualche giorno presidente del fondo sovrano Qatar Investment Authority (QIA), un colosso il cui patrimonio stimato è di 335 miliardi di dollari La visita di al-Thani in Italia è servita anche a preparare delle missioni ad hoc di investitori qatarini all’inizio del prossimo anno, in accordo con le associazioni imprenditoriali dei due Paesi. Al Qatar, che con i suoi undici mila chilometri quadrati di superficie è poco più grande della Basilicata, piace tanto lo “shopping” italiano. Tra i colpi messi a segno c’è quello in Sardegna dove la Qatar Airways si è presa il 49% di Meridiana. Nel 2011 gli Al-Thani hanno acquisito l’Hotel Gallia a Milano, nel 2012 il fondo sovrano ha praticamente rilevato la Costa Smeralda. Nello stesso anno, attraverso la “Mayhoola for investment”, i reali del Qatar hanno comprato la maison Valentino per 700 milioni di euro. E più di recente la stessa QIA, che ha comprato Porta Nuova, è entrata con un investimento di 165 milioni nel capitale di Inalca, la società del gruppo Cremonini, insieme al Fondo Strategico italiano. In Italia hanno comprato alcuni dei più prestigiosi alberghi di Firenze: acquisiti il Four Season, all’interno del Palazzo della Gherardesca, che fa tuttora parte della Compagnia italiana alberghi. A Milano, il Qatar Investment Authority si è concentrato sulle sedi delle banche come il palazzo di via Santa Margherita che ospita gli uffici di Credit Suisse. Oltre ad aver partecipato a un fondo costruito ad hoc per valorizzare un portafoglio di filiali di Deutsche Bank. Alberghi, maison di moda, compagne aeree, palazzi. E non solo. Lo shopping dello Sceicco investe anche un settore alquanto delicato: quello degli armamenti. In poco più di un anno l’Italia ha venduto a Doha sette navi da guerra Fincantieri per 4 miliardi di euro, 28 elicotteri NH 90 (ex Agusta Westland) per 3 miliardi di euro, inoltre è stata siglata un’intesa da oltre 6 miliardi di euro per 24 caccia Typhoon del consorzio Eurofighter, di cui Leonardo-Finmeccanica ha una quota del 36%. E anche i nostri produttori agricoli hanno registrato un aumento dell’export, con un volume di esportazioni quadruplicato negli ultimi 10 anni e certificato dall’ultimo accordo siglato da Coldiretti con l’emirato per la distribuzione dei prodotti italiani Giovane, ambizioso, determinato, Al-Thani è, nell’arena geopolitica del Golfo, l'”anti MbS”, l’inguaiato (vedi affaire-Khashoggi) erede al trono del Regno saudita, il principe Mohammed bin Salman. 38 anni, Sheikh Tamim bin Hamad bin Khalifa Al-Thani, è salito al trono nel giugno del 2013, dopo che il padre, lo sceicco Hamid bin Khalifa, abdicò a sorpresa in un Paese dove tutte le successioni sono avvenute attraverso colpi di stato. Fra i più giovani regnanti al mondo, Tamim è il quarto figlio dell’emiro Sheikh Hamad bin Khalifa Al Thani e il secondogenito della sua seconda moglie, l’affascinante Mozah bint Nasser Al Missned. Venne nominato erede al trono il 5 agosto del 2003, dopo la rinuncia del fratello maggiore Jasim. Nato a Doha il 3 giugno del 1980, tre mogli da cui ha avuto otto figli, è stato scelto dal padre per la successione proprio per ”stimolare le nuove generazioni”. Diplomato nel 1998 all’Accademia militare di Sandhurst, in Gran Bretagna, dopo aver studiato alla Sherborne School di Dorset, come Principe della Corona è stato vice capo di Stato Maggiore, ha diretto il Comitato olimpico del Paese e ha presieduto il consiglio direttivo della Qatar Investment Authority (Qia). E’ stato sotto la sua guida che il Qatar si è aggiudicato l’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2022. Appassionato di badminton e bowling, nel 2006 – anno in cui a Doha si erano svolti i XV Giochi d’Asia, con la partecipazione, per la prima volta nella storia, di tutti i Paesi membri – era stato definito dal giornale egiziano al-Ahram “la migliore personalità dello sport nel mondo arabo”. Quanto al suo ruolo nel QIA, che vanta un portafoglio di quasi 150 miliardi di euro, con lui il fondo ha comprato quote di Barclays, Sainsbury’s, Harrods, Volkswagen, Walt Disney, The Shard, Heathrow Airport, Siemens e Royal Dutch Shell e anche una quota del più alto edificio d’Europa, lo Shard London Bridge. A Roma, lo Sceicco dal portafoglio a fisarmonica – Business Insider lo ha inserito nella classifica dei 10 principali regnanti più ricchi al mondo, in base al loro patrimonio (il suo ha un valore netto di 1 miliardo di euro) – ha incontrato Mattarella, Conte, Moavero Milanesi. Prima di loro, ad omaggiarlo era stato Matteo Salvini. Lo scorso 31 ottobre, il vice premier e ministro dell’Interno era sbarcato a Doha per partecipare alla Fiera internazionale sulla sicurezza e firmare alcuni importanti accordi di collaborazione fra l’Italia e l’emirato del Golfo Persico. In quell’occasione, il titolare del Viminale ha h voluto ricordare che la nuova politica dell’emirato vede una forte diminuzione del finanziamento alle moschee all’estero, obiettivo del ministro dell’Interno. E il vice premier ha ribadito che il Qatar “non è più un punto di partenza e terra di sponsorizzazione di estremismi e fanatismi”. Insomma, un vero e proprio “sdoganamento” politico. Certo, restano fondati sospetti che il Qatar finanzi ancora gruppi islamisti attivi in Medio Oriente e la Fratellanza musulmana. Ma tutto questo scompare per incanto di fronte al fatto che la visita di Al-Thani ha avuto come sfondo la scelta del fondo sovrano del Qatar dell’Italia come terra d’investimenti seconda in Europa solo al Regno Unito. Una terra di conquista, o meglio, di acquisto. *Giornalista, esperto di Medio Oriente e Islam |