PPS = Piano Paesaggistico della Speculazione [di Luigi Lotto]

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La notizia dell’ultima delibera della Giunta di Cappellacci sul PPS, non solo inopportuna a due giorni dalle elezioni regionali, crea sgomento in chi vede un tragico ritorno indietro rispetto alle scelte di 7 anni fa, quando la Giunta Soru nel 2006 avviò concretamente lo stop alle grandi speculazioni edilizie. Oggi, invece, non possiamo che constatare la proterva volontà di spalancare le porte alla speculazione edilizia, al consumo del territorio ma, soprattutto, di non voler colpevolmente porre un freno alla costruzione in luoghi a rischio idrogeologico. Nonostante la lunga battaglia parlamentare del centro sinistra che modificò, purtroppo solo in parte,  il testo originario delle del piano casa e delle linee guida, l’intero dispositivo oggi scandalosamente approvato non può che riportarci alla mente il dramma delle alluvioni, insieme alle esperienze drammatiche più recenti e quelle degli anni passati.

Sembra che, nonostante questi drammi, ci si dimentichi che la salvaguardia del territorio è la principale misura su cui l’uomo può contare per prevenire disastri e limitare i danni a persone e cose. I temi della salvaguardia del territorio, assolutamente assenti dalla politica regionale in questi ultimi cinque anni, devono ritornare all’attenzione di tutti noi, cittadini e amministratori, con il riconoscimento dell’importanza che rivestono per la nostra isola le misure di salvaguardia ambientale, la lotta all’abusivismo ed alla cementificazione selvaggia delle coste e dei luoghi a rischio idrogeologico.

In più occasioni, nelle discussioni in aula e in commissione sull’argomento, oltre che sulla stampa, ho denunciato come la maggioranza di centro destra abbia osteggiato qualsiasi norma che possa rappresentare un vincolo all’assalto del territorio, in nome di una distorta visione dello sviluppo economico. Inoltre, la reintroduzione del lotto minimo di un ettaro e la eliminazione di ogni riferimento, per edificare nello stesso, alla attività agricola, crea le premesse per rilanciare il consumo del suolo  agrario con gravi conseguenze sul settore primario dell’economia isolana e sulle prospettive di salvaguardia del territorio e del paesaggio. L’impegno della politica, al contrario, deve essere rivolto al rilancio della attività agricola e, con essa, della presenza dell’uomo nelle campagna, l’indispensabile strumento di presidio  della stessa.

*Vice presidente Commissione Urbanistica Consiglio regionale della Sardegna XIV Legislatura

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