Andrea Murgia (AutodeterminAtzione) risponde alle 10 domande del Gruppo per un’urbanistica sostenibile [di Redazione]

Murgia Andrea

Il Gruppo di lavoro “Materiali per un’urbanistica sostenibile”, l’Associazione LAMAS,  www.sardegnasoprattutto.com  hanno illustrato mercoledì 18 febbraio “10 Domande ai Candidati alla Presidenza della Regione Sardegna su consumo del suolo, paesaggio, ambiente, urbanistica” pubblicate in questo sito. Sono all’attenzione di candidati, opinione pubblica, e stampa invitata a darne conto. Pubblichiamo le risposte di Andrea Murgia (NdR).

1.Come mai nella campagna elettorale non è stato richiamato l’articolo 9 della Costituzione – tra i principi fondanti – che tutela il Paesaggio e che inerisce anche in materia urbanistica ed edilizia? Art. 9 della Costituzione, Convenzione europea del paesaggio (Firenze 2000), Codice dei Beni culturali e del paesaggio (2004) recepiti dal Piano Paesaggistico Regionale (2006) che, di conseguenza, ha profilo costituzionale. non surrogabile da norme di rango inferiore.

Durante tutta la campagna elettorale, in ogni occasione, abbiamo ribadito il principio di inviolabilità della fascia costiera, ormai nell’immaginario di tutti i sardi. Abbiamo chiesto l’estensione del PPR alle zone interne e denunciato ogni tentativo di speculazione ai danni del paesaggio. Le risorse paesaggistiche rappresentano un valore aggiunto portatore di ricchezza economica, identitaria e culturale per le nostre comunità. A questo proposito dovrà essere applicata la “Convenzione di Faro” (Portogallo), una convenzione internazionale che introduce un concetto molto più ampio e innovativo di “eredità-patrimonio culturale”, considerato “un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione” e di “comunità di eredità-patrimonio”, cioè, “un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future”.

2.In che termini intende avviare il processo di partecipazione e di condivisione per costruire regole, principi, valori relativi ad un Disegno di Legge sul governo del territorio e al PPR esteso a tutto il territorio regionale?

Applicando le tecniche di progettazione partecipata dei cittadini portatori di interesse (EASW, analisi SWOT, Open space technology, etc.), con il supporto di team di animatori specializzati, diffuse e consolidate da circa 20 anni in tutto il mondo (e in particolare nel Nord Europa) e già rese obbligatorie per alcune tipologie di piani di matrice UE (ad esempio Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile). Tali tecniche rappresentano uno degli strumenti con cui Autodeterminatzione attua i suoi principi di democrazia partecipata per la stesura dei propri programmi elettorali.

3.Cosa intende promuovere per fare in modo che tutti i Comuni in Sardegna dispongano, in un tempo certo, di un PUC coerente con gli attuali canoni della programmazione territoriale?

Intendiamo rivedere la struttura del Piano Urbanistico Comunale rendendola più flessibile e adattabile alle dinamiche dello sviluppo insediativo nel territorio, alla stregua di quanto già avvenuto in molte regioni italiane e in molti stati europei. In pratica, prevediamo la scissione del PUC in un piano di indirizzo programmatico e un piano operativo, quest’ultimo con tempi di aggiornamento di 5 anni. In tale modo gli amministratori avranno la possibilità di poter attuare il loro programma elettorale semplicemente elaborando il piano operativo valido per il periodo della loro legislatura con una procedura ordinaria, senza stravolgere le linee di indirizzo.

4.Per contrastare le attuali disomogeneità dello sviluppo regionale e gli squilibri territoriali tra zone interne e aree urbane come intende superare il paradigma di un’unica tipologia di PUC e di un’area vasta limitata alla città metropolitana di Cagliari?

È necessario provvedere alla stesura di piani integrati d’area, di natura intersettoriale, che abbiano valenza per il territorio di una intera Unione dei Comuni, in cui siano previste forme di collaborazione tra pubblico e privato e alla quale dovranno adeguarsi le linee di indirizzo programmatiche dei PUC. La stesura e l’attuazione di tali piani dovrà essere affidata agli uffici tecnici delle Unioni dei Comuni e dovranno essere coinvolti i GAL e le associazioni di categoria operanti nel territorio. Questo tipo di progettualità crea consapevolezza nei cittadini sulle potenzialità di un territorio, rafforza il sentimento identitario delle popolazioni coinvolte e crea i presupposti per attrarre investimenti da gestire in modo consapevole e far partecipare gli enti locali ai bandi di finanziamento dell’UE.

5.Come intende dare la necessaria assistenza ai Comuni per una significativa accelerazione dei processi di redazione ed approvazione dei PUC in adeguamento al PPR e un supporto tecnico finalizzato al riordino dell’intera materia urbanistica con un gruppo specializzato di tecnici, formati anche a ricoprire il ruolo di Commissari per l’approvazione degli stessi, laddove necessario?

Prevediamo il finanziamento per l’assunzione da parte delle Unioni dei Comuni di un team di tecnici esperti nei vari settori delle società, coinvolti nella pianificazione integrata d’area citata al punto precedente, i quali dovranno interfacciarsi con gli sportelli della RAS deputati a fornire assistenza tecnica e logistica al lavoro dei team delle Unioni dei Comuni. Come già avvenuto in maniera parziale in passato con gli sportelli POR.

6.In quali tempi intende riattivare l’Ufficio del Piano e strutturare il Centro Cartografico Regionale o comunque una struttura dedicata nell’Amministrazione regionale con adeguate risorse umane, finanziarie e strumentali, per supportare le amministrazioni comunali e facilitare l’estensione del PPR a tutta la Sardegna e l’adeguamento dei PUC allo stesso?

La stesura e la pubblicazione di bandi pubblici per l’assunzione dei tecnici da insediare negli uffici che ho citato alla domanda precedente rappresentano una priorità per il nostro programma. La RAS dovrà farsi carico degli oneri per l’assunzione temporanea dei team di tecnici che dovranno supportare le Unioni dei Comuni nel percorso di stesura e dei nuovi piani e dell’adeguamento degli stessi al PPR. Per quest’ultimo si lavorerà a un’estensione della sua efficacia all’intera Sardegna, previo adeguamento dei suoi contenuti.

7.Come intende attuare una politica di assetto idrogeologico, di tutela, di non consumo del suolo e operare riguardo al Piano di Assetto Idrogeologico Regionale (PAI), struttura portante del PPR, considerato che le Norme Tecniche di Attuazione non possono essere opinabili ma devono essere univoche, trasparenti, gestibili dalle amministrazioni coinvolte, per gli effetti rilevanti nella tutela dei cittadini, del territorio e dei beni materiali?

I Piani Integrati d’area già citati, in virtù della loro natura interdisciplinare, dovranno comprendere in maniera organica anche le modalità con cui dovranno essere recepite nella pianificazione locale le linee di indirizzo del PAI, grazie al supporto di tecnici competenti in materia, che opereranno all’interno dei team multidisciplinari al servizio delle Unioni dei Comuni già citati in precedenza. La RAS dovrà verificare che la pianificazione di una Unione dei Comuni non entri in contrasto con la pianificazione di quella di un territorio adiacente.

8.Alla luce dell’aumentata sensibilità delle popolazioni e degli amministratori come intende ampliare e trasformare in opportunità di sviluppo le zone di massimo pregio caratterizzate da habitat naturalistici, biodiversità, sostenibilità ambientale anche nella consapevolezza che non sono consentite costruzioni di qualsiasi volumetria nella fascia dei 300 metri dal mare?

Verrà attuato uno studio sistemico delle modalità con cui tali aree interagiscono a livello ecologico e culturale con i territori contermini, in quale modo possano essere messe a sistema con i circuiti del turismo scientifico, culturale e sportivo e con quali modalità le associazioni locali potranno gestire tali aree con presidi che ne garantiscano la tutela e la valorizzazione. Per le infrastrutture si farà riferimento alle volumetrie già esistenti dismesse e a basso o nullo impatto ambientale. Per l’accoglienza dei turisti sarà stimolata la creazione di circuiti di alberghi diffusi nelle volumetrie in disuso dei centri abitati contermini, favorendo la conoscenza di quest’ultimi.

9.Cosa intende fare per trasformare l’attuale Protezione Civile, basata sull’emergenza, in una vera prevenzione civile e pianificazione del rischio a scala di paesaggio, comprese azioni concrete di selvicoltura preventiva?

Siamo l’ unica forza politica che ha inserito con forza il tema della prevenzione civile come orientamento strategico, in risposta al drammatico cambio climatico. La protezione civile, cosi come delineata nel quadro dello Stato italiano, assume solo il connotato di soccorso tecnico urgente dopo un evento. Mai un minuto prima. Crediamo che sia una esplicita pratica di autodeterminazione quella invece di dedicare energie a realizzare grandi e diffusi interventi nella gestione del territorio con una attenta pianificazione dei rischi a scala di paesaggio e a scala più locale. In questo senso le politiche forestali dovranno avere un forte contenuto di selvicoltura preventiva e anche il PPR esteso a tutta l’ isola dovrà recepire questi contenuti. Pensiamo a creare e potenziare l’ impresa forestale che operi creando reddito e funzione di presidio su oltre un milione di ettari di boschi sardi.

10.Ritiene che un atto di governo del territorio continui ad ignorare il Piano Regionale dei Trasporti con i relativi requisiti di accessibilità del trasporto pubblico e reputa sufficienti 2,5 mq di parcheggi pubblici ad abitante, per garantire l’efficienza, l’efficacia, la sostenibilità economica dei servizi di mobilità urbana?

Il modo migliore per convincere i cittadini a usare meno l’automobile è quello di fornire loro un sistema di trasporti pubblici efficiente e diffuso nel territorio. Per ottimizzare l’integrazione della mobilità con mezzi pubblici rispetto a quella privata dovranno essere realizzati centri intermodali che permettano di parcheggiare l’automobile nei pressi delle stazioni di bus, metro e treni e dei centri di car-sharing. Minore sarà l’utilizzo dell’automobile e del trasporto merci su gomma e minore sarà l’esigenza di avere superficie destinata a parcheggio pubblico. Detto questo, lo standard mq di parcheggi pubblici ad abitante dovrà essere valutato in funzione delle reali esigenze del territorio di volta in volta considerato.

 

 

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