Termometro Altroconsumo: la Sardegna scivola in fondo alla classifica [di Mattana Francesco]
Parte quest’anno la prima indagine statistica di Altroconsumo sulla capacità di spesa delle famiglie italiane. Lo scenario non è confortante: la maggior parte delle famiglie non riesce a sostenere le spese essenziali, come quelle legate, per esempio, per curarsi e per far fronte alle bollette. E una su due non riesce a risparmiare. La società italiana è ormai da parecchi anni alle prese con una crisi economica che non sembra allentare le sue maglie. Tra Pil con il segno negativo e crisi del lavoro gli italiani fanno fatica a far quadrare i conti. A dirlo sono i numeri della prima indagine sulla capacità delle famiglie di sostenere le spese principali condotta da Altroconsumo e dalle altre associazioni che fanno parte di Euroconsumers presenti in Belgio, Spagna e Portogallo. Misuriamo la “temperatura”. Abbiamo raccolto i dati a dicembre 2018 con una grande indagine statistica che ha coinvolto 1.628 italiani. Il campione, dai 25 ai 79 anni, distribuito su tutto il territorio nazionale, ha risposto riportando la capacità di spesa della propria famiglia, cosa che ci ha permesso di stabilire un valore numerico, un indice, che rappresenta la capacità di affrontare le spese relative a sei dimensioni principali: la salute, l’abitazione, l’alimentazione, l’istruzione, la mobilità e la cultura e il tempo libero. Quest’anno l’indice è 46,5, un valore che racconta di un Paese che non si sente completamente al riparo dai problemi economici, che si sente più povero dei nostri vicini del nord Europa (lo stesso studio è stato condotto in Belgio con risultati più confortanti), ma in una situazione simile a quella dei cugini spagnoli e portoghesi. Un Paese dove le famiglie non solo non si possono permettere acquisti futili, ma hanno difficoltà ad affrontare le spese essenziali. Curarsi non è da tutti. Nel 2018, infatti, oltre quattro famiglie su dieci hanno avuto problemi a pagare i conti per la casa, la salute e la mobilità: tra le spese che sono in cima alla classifica, considerate molto difficili o impossibili da sostenere, spiccano le spese relative alla salute, in particolare le cure dentistiche e in generale le spese per le visite mediche. Il 6% degli intervistati ha espresso difficoltà per ciascuno degli ambiti di spesa analizzati, evidenziando una situazione a rischio di povertà. Solo una famiglia su quattro dichiara di non aver avuto problemi ad affrontare le spese nel 2018. Differenze regionali. Le Regioni del Sud e le isole sono le aree dove la situazione è un po’ più critica. In particolare Sardegna e Sicilia hanno l’indice più basso tra tutte le Regioni considerate. Spiccano invece per buona capacità di spesa il Trentino Alto Adige e l’Emilia Romagna. Le famiglie più in difficoltà sono quelle numerose, quelle in cui c’è un adulto disoccupato e quelle in cui i componenti hanno bassi livelli di istruzione. I pensionati, invece, riescono a sostenere le spese in maniera più agevole rispetto alle giovani coppie. Nulla di nuovo, sapevamo da tempo che la situazione andasse peggiorando e lo sapevano soprattutto i referenti politici che con gran ritardo ora cercano di correre ai ripari con forme di sostegno che certo aiutano ed è un buon inizio ma appaiono insufficienti se pensate che il circa 10% di sardi per problemi economici rinuncia alle cure mediche. Un valore percentuale da quartultima nella nazione corrispondente a circa 67 mila famiglie che non hanno soldi a sufficienza per pagare visite specialistiche, farmacie cure non coperte dal servizio sanitario se a chi non riesce a far fronte a spese scolastiche o pagare la bolletta dell’energia elettrica e che le famiglie non sono riuscite a conservare 1 euro perchè la crisi è presente ed in atto in modo violento distruggendo la capacità di spesa delle stesse allora credo che non si possa più aspettare prima che il tessuto sociale esploda nel disagio irreversibili. *Rappresentante Regione Sardegna |