Annunciaziò [di Carlo A. Borghi]

L._Lotto,_Annunciazione,_1526,_Pinacoteca_civica_di_Jesi_

Rivedo una delle Annunciazioni di Lorenzo Lotto. E’ quella datata 1526, conservata a Jesi. L’Angelo e la Vergine, in due inquadrature separate. L’Angelo viene dall’alto e proietta la sua ombra sul pavimento. Se ha un’ombra, significa che possiede un corpo. La Vergine è ammantata di rosso, raffigurata in una tavoletta separata ed è disponibile. Aspetta un giglio, da trasformare in figlio.

Manca all’appello la terza inquadratura del trittico, la tavola centrale, scomparsa. Nel terzo scomparto l’Angelo metteva i piedi per terra, incorporando la sua ombra. Quella terra era una spiaggia. Quella spiaggia era il Poetto e nel dettaglio il fazzoletto di sabbia esposto tra la seconda e la terza fermata o tra la quarta e la sesta o tra la settima e la decima. L’Angelo si spoglia di ali e vesti celesti. Sotto ha uno slip da bagno. La Vergine si spoglia dei suoi rossi panneggi. Sotto ha un bikini, rosso tiziano. L’Angelo stende un telo da bagno a due piazze. E’ una tela da bagno, pronta da dipingere. Si stendono l’uno accanto all’altra. Bisbigliano, tenendosi per mano. Sussurrano, guardando lontano. Cielo e mare sono già congiunti in un tutt’uno. I due corpi distesi devono ancora abbronzarsi, abbracciarsi e aggambarsi, in piena luce tra le vampe solari. Fine pittura.

In un’altra sua Annunciazione, Lorenzo Lotto dipinge un gatto tigrato che fugge. E’ la cosiddetta Annunciazione di Recanati. Il gatto che scappa è Francesca Wurlitz Carta, detta Minù. Abita a Villanova. Ogni tanto beve un White Lady al Bistrot ma non è mai salita su quella linea 7 che fa da circolare nel centro storico.

 

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