La spartizione [di Franco Masala]
“Venga a prendere il caffè da noi” è un fortunato film di Alberto Lattuada (1970) dove il protagonista, uno strepitoso Ugo Tognazzi, divideva equamente doveri coniugali e sollazzi extraconiugali fra tre sorelle, vogliose e soprattutto ricche, salvo poi essere accudito da tutte e tre dopo una trombosi devastante. Lo spunto era il romanzo La spartizione di Piero Chiara, pubblicato qualche anno prima. E proprio una vera spartizione sembra la pletorica squadra di viceministri e sottosegretari del nuovo (?) governo Renzi. Spartizione elaborata in purissimo stile da manuale Cencelli di buona memoria, con il risultato di aver imbarcato un po’ di tutto. L’elettore che, nonostante tutto, si era recato a votare, turandosi il naso per l’ennesima volta, si ritrova invece sottosegretario ai Beni Culturali una indagata che non poteva ambire alla poltrona di presidente della Regione Sardegna ma può tranquillamente far parte del governo della Repubblica. Misteri della fede. Anche perché si tratta dell’unico rappresentante sardo del governo, quando ai bei tempi erano presenti più ministri e sottosegretari dell’Isola.Si stava meglio quando si stava peggio?
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Nel suo commento ritrovo insieme alla “spartizione” anche una bella eclatante “sparizione”.
Quel signore che ha fatto le nomine (per cui, tra l’altro, l’elettore italiano, salvo il fiorentino, non ha mai votato) oltre ad essere indagato, è stato anche condannato per atti riguardanti le sua attività di amministratore.
Mistero della fede, come questa ormai vecchia notizia sia scomparsa, letteralmente sparita, dalle tante note di giornalisti e blogger prodotte in questi giorni di nascita del governo.
Misteri del conformismo.