Giunta Solinas? Ma cale giunta, una francàda! [di Salvatore Multinu]
Hanno voglia quella ragazzina svedese o quel vecchio costruttore di ponti (pontifex) argentino di gridare alla fragilità dell’ambiente, di richiamare l’attenzione globale all’esigenza di curarlo e proteggerlo! Incuranti del grido di dolore che si leva da molte parti, le nostre istituzioni regionali proseguono con accanimento degno di miglior causa a sfornare Piani casa ritenuti in grado di superare una crisi dell’edilizia che chiunque sia dotato di normale buon senso riterrebbe endemica (ci sono più stanze che persone, in Italia!). Con la stessa rigidità di un liberista tedesco che, preso atto dell’inefficacia economica dell’austerità pensa bene di aumentarne le dosi, le Giunte regionali di diverso colore (ma ugualmente scolorite) si cimentano nel sempre più arduo compito di superare – in negativo – il limite precedente. Così, leggendo la proposta S.S. (Sanna-Solinas) sul piano casa o che dir si voglia, si scopre che anche la barriera dei 300 metri dalla battigia viene superata e che ci si avvia verso la riscoperta delle palafitte. Chi non avesse la voglia o il tempo di leggere nel dettaglio il disegno di legge può utilmente fare riferimento alla densa sintesi che ne ha fatto su queste pagine Paolo Numerico. Scoprirà che ora si potrà ricorrere anche, per esempio, al commercio di metri cubi tra proprietari diversi, in una sorta di borsa regionale dei volumi edificati/edificabili che non tarderà ad inventare il bit-cubo, virtuale come la finanza globale che sta opprimendo l’economia. L’imperativo è: crescita! Che in sé non è né buona né cattiva. Da una piccola cellula che si divide e si moltiplica nasce una vita umana che poi, una volta nata, cresce in una armonia naturale sempre stupefacente. Ma finita l’adolescenza e raggiunta l’età adulta si raggiunge un equilibrio, e le nuove cellule prodotte in continuazione sono destinate a sostituire le vecchie diventate obsolete. Se questo equilibrio si spezza, qualcosa non va. Gli scienziati parlano di neoplasie, di formazioni neoplastiche… la gente, più prosaicamente, sussurra (quasi vergognandosi) di cancro. Ecco, i Piani Casa che si succedono una Giunta dopo l’altra, sono dei veri e propri cancri ambientali, capaci di de-formare e anche di uccidere il territorio sul quale si sviluppano. E chi innesca processi simili può essere definito, senza mezzi termini, cancerogeno. Niente di più, niente di meno. Il problema principale è che la gente – e loro stessi – non sembrano rendersene conto. Ebbri di un potere sempre più fuori controllo (dove sta l’opposione? e su cosa?) credono che lo scranno di Viale Trieste – Viale Trento- Villa Devoto- Via Roma a Cagliari sia un certificato di onnipotenza e la Giunta regionale la cabina di comando di decisioni che, alla fine, si manifestano nell’esatto contrario, cioè nella rinuncia a decidere per proclamare – come a metà del Settecento – quella parola d’ordine «laisser faire, laisser passer» che costituì l’embrione del capitalismo. Chissà quando una sinistra consapevole saprà rendersi conto che resta il suo nemico principale?!? A proposito di Giunta regionale, torna in mente un’espressione logudorese: ma cale giunta, una francàda!, dove il primo termine (giunta) indicherebbe le mani unite a formare una concavità capace di raccogliere e trattenere qualcosa di informe (sabbia, farina, acqua…), mentre il secondo (francàda) indicherebbe ciò che si può raccogliere con una mano sola, in un pugno chiuso dal quale inevitabilmente la maggior parte di quella sostanza informe tende a scappare. Ecco, quella del non-governatore Solinas più che una giunta è una francàda.
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