Dizionario semiserio dei tempi del Coronavirus [di Nicolò Migheli]

corona

Gli stati di crisi come le guerre e le epidemie finiscono per diventare il termometro che segna la febbre di una società. Un esperimento sociale da cui è possibile trarre alcune figure rappresentative dei tempi che stiamo vivendo.

L’ipocondrico: impaurito da sempre timoroso di ogni contagio adesso osserva con soddisfazione che non è l’unico a strofinarsi le mani con l’Amuchina ogni volta che tocca un oggetto, o peggio stringe una mano sospetta. La sua psicosi ha raggiunto tanti, non si sente più solo.

Il paranoico tipo 1: Il virus è stato creato per abbattere l’economia cinese e poi usato per distruggere quella italiana, in quest’ultimo caso la responsabilità è dei poteri forti

 Il paranoico tipo 2: Il virus, siccome sprigiona la sua letalità soprattutto su persone anziane e con patologie pregresse  viene usato per diminuire i pensionati. Chi dice cose simili si fa forte di una dichiarazione di Cristine Lagarde  di quando era presidente dell’FMI quando ebbe a dire che con l’invecchiamento della popolazione i sistemi pensionistici diventavano ingestibili.

 L’apocalittico tipo 1: Il Covid-19 annuncia al fine dell’umanità. È la natura che si ribella.

 L’apocalittico tipo 2: Il virus è il Castigo de Dios per i peccati che ha commesso l’umanità. Gran parte di questi, ovviamente, sono di tipo sessuale. Alcuni tra questi si lamentano che sia stata tolta l’acqua benedetta dai bacili. Se l’acqua è santa non può trasmettere nessun virus.

 I sottovalutatori: In fin dei conti è solo un’influenza, uccide solo i vecchi, che sarà mai.

 Gli allarmisti: Questo è il peggior virus mai comparso. Le autorità stanno facendo poco, le zone rosse andrebbero allargate, bisogna chiudere porti e aeroporti.

 I realisti: Il virus è ormai in casa, bisogna attenersi alle indicazioni delle autorità ma non bisogna farsi prendere dal panico.

 I profittatori: quelli che vendono Amuchina  e mascherine a prezzi di caviale del Caspio.

 Gli inquieti: Ti sei lavato le mani?

 Gli altruisti: Coloro che si offrono a tenere in casa e a far loro lezioni gratuite ai figli di chi lavora, visto che le scuole sono chiuse.

 I professionisti eroici: Medici, paramedici, personale sanitario che lavora interrottamente da giorni senza possibilità di riposo.

 Quelli che il governo non ci sta dicendo tutto: Hanno fatto battaglie giuste, adesso in deficit di protagonismo diffondono in rete immagini di ambulanze che caricano pazienti dentro le barelle sterili e danno anche la via dove è avvenuto il fatto. Dimenticano che i dati sono pubblici e che ogni trasporto non significa un infetto bensì un caso da confermare.

 I danneggiati: Operatori economici del turismo, della ristorazione, dello spettacolo con i loro locali vuoti e le bollette, i dipendenti, gli impegni fiscali da rispettare.

 I diffusori di false notizie: Anche se non le producono direttamente, le diffondono in rete accrescendo il clima di panico.

 I politici tipo 1: Il governo sta facendo il possibile.

 I politici tipo 2: L’azione di governo è insufficiente, dovrebbero essere stanziati più soldi, questa è l’occasione per usare il dramma a proprio vantaggio.

 I politici tipo 3: L’origine dello sfascio è nelle regioni che non sanno gestire le emergenze, la sanità deve ritornare centralizzata. Si dimenticano che il SSN è nato decentrato.

 I furbi: Probabilmente sono abituati a parcheggiare in terza fila, ora trovandosi in zona rossa, sfuggono alla quarantena, magari vanno a sciare, cadono, si rompono il femore, identificati vengono denunciati.

 Quelli che l’economia prima di tutto: Cosa sono queste zone rosse? Non si può smettere di produrre.

 Gli xenofobi: Per anni hanno predicato che i migranti portano malattie, salvo poi scoprire che il virus l’avevano in casa e che non sono stati contagiati da un cinese ma che il primo focolaio europeo è di origine tedesca, Monaco di Baviera in gennaio.

 I viaggi comunque: Perché sono state interrotte le crociere? Perché gli italiani vengono rifiutati in molti paesi, considerati untori?  Come si permettono gli africani di respingere un italiano? Noi abbiamo un passaporto buono!

Sono solo alcune delle posizioni lette e ascoltate, l’augurio è che tutti noi, l’Italia e la Sardegna ce la facciano anche questa volta e che l’emergenza ci serva per accrescere il nostro senso civico e non ripetere gli errori. Al di la delle retoriche inevitabili stiamo calmi, atteniamoci alla indicazioni delle autorità sanitarie e laviamoci le mani, male non fa, sempre.

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