Riflessioni in merito alla controversia fra Italia ed Algeria sulla delimitazione della Zona Economica Esclusiva al largo della Sardegna [di Nicola Ortu]

mare libico

E’ di grande interesse leggere  l’articolo di Mauro Pili pubblicato su L’Unione Sarda del 15 maggio sulla controversia fra Italia ed Algeria relativa alla delimitazione della Zona Economica Esclusiva. Raramente salgono all’onore delle cronache tematiche così affascinanti e complesse come il diritto internazionale del mare, e di ciò all’autore va sicuramente dato credito. Al contempo, è legittimo affermare che la questione sia meno controversa di quanto non appaia dall’inchiesta di Pili, ed è naturale per chi fa studi specifici evidenziare un’opinione divergente.

Il diritto internazionale del mare è retto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS), che qualifica la Zona Economica Esclusiva (di seguito, ZEE) come “la zona al di là del mare territoriale e ad esso adiacente”, estesa fino a un massimo di 200 miglia marine dalla linea di base del mare territoriale, nella quale lo Stato costiero è titolare di diritti sovrani, seppur limitatamente allo sfruttamento, conservazione e gestione delle risorse naturali, biologiche o non biologiche del fondo marino e del sottosuolo.

Non si tratta quindi, come parrebbe suggerire l’articolo in alcuni passaggi, di una terra nullius. Tali erano i territori che – parafrasando Pili – in un’epoca ormai passata, potevano essere, a determinate condizioni, rivendicati dal “primo che si fa avanti”. Al contrario, l’istituzione di una ZEE è una piena facoltà di qualsiasi Stato costiero, corollario del principio di diritto internazionale secondo cui “la terra domina il mare”.

 Ne consegue che la recente rivendicazione da parte del governo di Algeri di una sua ZEE non costituisce – almeno in astratto – l’ “occupazione unilaterale delle acque internazionali davanti alla Sardegna”, dato che l’alto mare è definito dall’attuale disciplina del diritto del mare in termini negativi, ovvero come “tutte le aree marine non incluse nella zona economica esclusiva, nel mare territoriale o nelle acque interne di uno Stato”.

Certamente ciò non toglie che la controversia fra Italia ed Algeria sia concreta ed esistente. Ogni Stato può rivendicare, come si accennava, una ZEE fino a 200 miglia nautiche. Quando Pili afferma che “per gli algerini le decisioni sono state prese nel pieno rispetto delle leggi e delle norme internazionali”, egli ha effettivamente ragione, dato che non vi è nulla che vieti agli Stati di formulare le proprie rivendicazioni su una ZEE che si estenda fino ad un massimo di 200 miglia nautiche dalla linea di base da cui si misura il mare territoriale.

Tuttavia, dichiarare l’esistenza di una ZEE è un diritto, e non un obbligo: ergo, uno Stato potrebbe senza alcun problema rivendicare l’estensione della propria ZEE fino a 200 miglia nautiche dal proprio mar territoriale, e ciò senza che la sua pretesa incontri alcuna protesta da parte dello Stato la cui costa è opposta o adiacente. In effetti, ad oggi l’Italia non ha mai dichiarato di voler istituire una propria ZEE, limitandosi, nel 2006, ad una zona di protezione ecologica. È tuttavia all’esame della Camera dei Deputati una proposta di legge recante l’istituzione di una ZEE al largo delle coste italiane.

È quindi evidente che, data l’estensione potenziale così pronunciata delle ZEE, le pretese di ogni Stato possano significare la compressione uguale e contraria dei diritti di un altro Stato. Da ciò dovrebbe evincersi che, nel caso in cui insorga una controversia fra due Stati costieri relativamente alla delimitazione della ZEE, le rivendicazioni massimaliste di uno Stato – sottolineo, legittime in assenza di proteste da parte di altri Stati che potrebbero rivendicare i medesimi diritti su quell’area marina – devono cedere a favore di una soluzione di compromesso. Per questo, la Convenzione ONU prevede esplicitamente che “la delimitazione

della zona economica esclusiva fra Stati con coste opposte o adiacenti viene effettuata per accordo sulla base del diritto internazionale… al fine di raggiungere un’equa soluzione”. Dagli stessi documenti segnalati dall’autore si può evincere che il governo italiano, per il tramite della Rappresentanza Permanente d’Italia all’ONU, “esprime la sua opposizione alla definizione della ZEE algerina”, richiamando proprio la necessità di pervenire ad una soluzione negoziata alla luce del principio di equità.

Inoltre, nella medesima nota, il governo italiano esprimeva la propria volontà di iniziare negoziati bilaterali, così come auspicato dalla stessa convenzione UNCLOS in caso di controversie fra due Parti contraenti, speranza concretizzatasi lo scorso 2 marzo, quando una nota della Farnesina segnalava l’istituzione di “una commissione tecnica congiunta per la delimitazione tra i due Paesi delle rispettive aree marittime di interesse esclusivo”.

In conclusione, a me sembra che il Governo italiano abbia preso atto delle legittime pretese algerine, opponendovi le proprie riserve. Da ciò deriva che le rivendicazioni massimaliste formulate dal governo di Algeri dovranno comunque essere riviste alla luce dell’opposizione segnalata da Roma. Si tratta, insomma, di una chiara disputa fra due Stati costieri relativa a rivendicazioni incompatibili fra zone economiche esclusive, questione all’ordine del giorno nel diritto internazionale contemporaneo.

Avendo l’Italia segnalato la sua non acquiescenza alle pretese algerine, auspico che la controversia si possa risolvere con un onorevole compromesso fra le Parti, che tuteli, al contempo – per richiamare le parole del nostro governo – quelle “zone di legittimo ed esclusivo interesse nazionale italiano” nelle quali inevitabilmente ricade il mare della Sardegna.

Foto: Libero@

Bibliografia:

https://treaties.un.org/Pages/ViewDetailsIII.aspx?src=TREATY&mtdsg_no=XXI- 6&chapter=21&Temp=mtdsg3&clang=_en#EndDec

https://www.itlos.org/fileadmin/itlos/documents/basic_texts/statute_en.pdf

https://www.un.org/Depts/los/LEGISLATIONANDTREATIES/STATEFILES/DZA.htm

https://www.un.org/Depts/los/LEGISLATIONANDTREATIES/PDFFILES/2018_NV_Italy. pdf

https://www.un.org/Depts/los/LEGISLATIONANDTREATIES/PDFFILES/AlgDza20Jun- 3.pdf

http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.2313.18PDL0087920.pdf

https://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/il-sottosegretario-di-stefano-ad-algeri-intesa-su-delimitazione-zone-marittime-e-gestione-sostenibile-delle-risorse-del-mare.html

*Laureando in Relazioni Internazionali Università degli tudi La Sapienza – Roma – Alumnus King’s College di Londra

One Comment

  1. Alex Bond

    Ottimo articolo. Sarebbe auspicabile che il governo si muova in tempi ragionevolmente brevi a definire una carta della zee italiana completa. Soprattutto in considerazione delle mire espansionistiche turche.

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