Caro Vito Biolchini, invidio la tua carica, la passione del giornalista resistente, la tua solitudine [di Umberto Cocco]

articolo 21

Sì, Vito, cogli punti importanti della politica di oggi in Sardegna (da solo, nell’informazione che ci è dato di non avere, nella debole dialettica maggioranza-opposizione).

Si vede in controluce tutto l’armamentario della destra italiana in versione sardistica in questi movimenti sgraziati di Solinas, nell’ansia di affacciarsi da qualche angolino del Corriere della Sera (che ovviamente comincia a guardare alle vacanze dei milanesi).

Affacciarsi purchessia, perché altrimenti non esiste, ora che Salvini se ne sta alla larga e neppure in troppa buona salute, e la Sardegna continua a svanire, senza orizzonti, senza progetto.

Gioca tutte le carte del becero localismo regionalistico in mancanza d’altro, e fa confusione, va e viene, lancia proposte che gli sembrano d’avanguardia e poi al loro rivelarsi del tutto velleitarie fa scattare il riflesso rivendicazionista della lagna fintamente orgogliosa che dice: naturalmente tocca allo stato (fare quello che è venuto in mente a me).

Invidio la tua carica, la passione del giornalista resistente, la tua solitudine. Il Sole 24 Ore aveva un’intervista a Solinas qualche giorno fa che era pietosa per il giornale che l’ha ospitata, senza una domanda vera che fosse una su questo tema del passaporto sanitario.

Magari era una pagina a pagamento che non era ben identificabile, ma il fatto è che sembrano tutte pagine a pagamento, anche quelle concesse gratis anche altrove e quasi dovunque a questo buffo presidente, alla vigilia dell’estate, per questa rappresentazione caricaturale della Sardegnetta di questi tempi.

Sono pericolosi quasi tutti i cosiddetti governatori. Il nostro forse meno degli altri, mi parrebbe. C’è da abbattersi a considerare lo stato dell’intelligenza dei sardi, noi sardi, in questa fase. Forse un colpo qua e uno là, uno agli operatori turistici e uno ai pastori, alla lunga può risvegliarsli, non credi?

 

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