Ma come può accadere che i Sardi si battano con tanta passione perché il principio di Insularità venga reinserito nella Costituzione che i loro decisori politici ignorano? [di Paolo Numerico]

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L’ambiente e il paesaggio, sono della Regione e allo Stato resta un “lecco”? Questo viene da chiedersi, a scadenze regolari, quando si leggano proposte di legge o delibere delle giunte  o delle assemblee legislative della Sardegna che si sono susseguite negli ultimi lustri.  Di destra e di sinistra con minime differenze.

Ma chi governa la Regione Autonoma della Sardegna perché fa finta di ignorare la Costituzione, mentre chiede, a nome dei Sardi, che nella stessa venga reinserito il principio di Insularità? Una contraddizione che interrroga quanti tra i Sardi per nascita o per scelta seguono con passione e disinteresse appassionate battaglie per difendere i legittimi diritti dell’isola.

La proposta di legge Mula, Giagoni, Mura, Sechi e alii “Modifiche alla Legge Regionale 20 dicembre 2019 n. 22  e norme di interpretazione autentica del Piano Paesaggistico Regionale”, a parte un’ennesima proroga di leggi regionali per consentire fino al 31 dicembre 2020 la legittimazione di ulteriori abusi edilizi, reca un’intenzione di interpretazione autentica del Piano Paesaggistico Regionale che non ha nulla di interpretativo ed è chiaramente illegittima.

Non solo sulle norme “interpretande” non vi era ed non vi è alcuna esigenza di dirimere interpretazioni contrastanti – ciò che è la funzione delle c.d. regole interpretative e giustifica il loro carattere retroattivo – ma la volontà dei proponenti è quella “prava” e decisamente anticonstituzionale (in contrasto con le attribuzioni statali in tema di ambiente ex art. 117 lett. s) Cost.) – di sottrarre alla competenza statale, che dovrebbe comunque concorrere con quella regionale, materie essenziali del Piano Paesaggistico Regionale, quali la fascia costiera,  i beni identitari e le zone agricole.

Scusate se è poco!

Forse una giustificazione si può trovare solo sulle previsioni relative agli assi stradali a più di due corsie e al tratto del collegamento viario Sassari-Alghero. Ma questo obiettivo potrebbe meglio essere realizzato con un accordo fra Sato e RAS. Evidentemente la fatica di contrattare con lo Stato non piace alle forze politiche sarde attualmente egemoni.

Non si può neanche immaginare che non siano in grado e piuttosto che ammetterlo redigano proposte legislative, ancora una volta, platealmente illegittime e anticonstituzionali!

*Magistrato amministrativo a riposo; già Presidente del TAR Sardegna e già Presidente di Sezione del Consiglio di Stato.

 

 

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