Omaggi musicali [di Franco Masala]
Le ultime serate di Classicalparco – la rassegna organizzata dal Teatro Lirico di Cagliari nell’Arena del Parco della Musica – sono state riservate a due concerti monografici e commemorativi: il primo in memoria delle vittime del COVID-19, il secondo un omaggio a Ennio Morricone, recentemente scomparso. Il maestro Valerio Galli ha diretto il primo concerto incentrato completamente su musiche di Gabriel Fauré in un programma raffinato e gradevolissimo, non si sa quanto gradito dato lo scarso pubblico. Oltre alla suite Pelléas et Mélisande (contenente la notissima Sicilienne) si è potuto ascoltare, come capita molto raramente, il Cantique de Jean Racine, una pagina per coro scritta da un compositore appena ventenne ma già consapevole del proprio talento. A conclusione il Requiem, molto meno noto di quelli di Mozart e Verdi ma altrettanto interessante circa la meditazione sulla morte intesa come “sonno” e non con i toni apocalittici che spesso il Dies Irae induce. E non è un caso se il testo utilizzato eviti proprio questo pezzo per concentrarsi sulle arie affidate a soprano e baritono, Claudia Urru dalla voce argentina e Francesco Leone che ha cercato di attenuare la sua voce di basso per una parte scritta per baritono. Galli ha diretto con grande partecipazione e capacità di assecondare i suoni dell’orchestra nonostante il consueto problema dell’amplificazione, rivelando un gesto misurato e sicuro. Alla serata ha partecipato anche l’arcivescovo di Cagliari, Monsignor Giuseppe Baturi nell’assenza clamorosa delle autorità civili e di un pubblico forse poco propenso verso le musiche proposte. Tutto esaurito invece il secondo concerto che ha lasciato però l’amaro in bocca dopo l’interruzione per pioggia battente. Non era la prima volta di Ennio Morricone a Cagliari, ricordando il concerto del 1995 ma la recente scomparsa del musicista ha dato significato differente alla serata. Andrea Morricone ha diretto una brillante selezione tratta dalle colonne sonore più note del padre, assecondando un’orchestra duttile e l’ottima solista, il soprano Vittoriana De Amicis che ha interpretato da par suo i vocalizzi dei famosi film western di Sergio Leone. Proprio queste musiche, più retoriche e in clima da “Arrivano i Nostri”, contrastavano con l’elegantissima melodia di Metti una sera a cena (Giuseppe Patroni Griffi, 1969) e il bel tema d’amore di Nuovo Cinema Paradiso (Giuseppe Tornatore, 1988). Il pubblico ha gradito notevolmente le musiche con entusiastiche ovazioni, venute meno dopo la forzata sospensione. Una considerazione finale: al di là della “fame” di spettacoli dal vivo sbandierata da più parti, il pubblico di Classicalparco è stato latitante, probabilmente per programmi poco appetibili o per comunicazione di tempi tutt’altro che tempestivi. Anche la comunicazione circa l’annullamento degli spettacoli della stagione 2020 è stato uno stillicidio di notizie, un pasticcio totale sui voucher spendibili solo su vivaticket e quindi con percentuale per l’agenzia, incertezza totale sul futuro. Probabilmente, è il momento delle scelte coraggiose e di una lungimiranza attualmente assente, anche nel rispetto di quegli spettatori che hanno rinunciato al rimborso dei biglietti e non sono stati neppure ringraziati ufficialmente. *Getty Images © |
Ma il coro era presente? Non lo cita nemmeno .. vabbè che è relegato nelle cabine di plexiglas ma c’è e partecipa nella misura in cui può e che la situazione consente.