La notorietà della Sardegna? Quella dei fraintendimenti [di Pier Giorgio Testa]

ISTMO

Bello sentirsi citare il 18 marzo scorso sul TGR del 3 RAI: le doppie case in Sardegna che attraggono “i continentali….” Ma questa volta con la preoccupazione che i continentali arrivino dotati di un potenziale contagioso; quindi allarme! Si va dai messaggi sui social inneggianti alla richiesta di frontiere sarde, riecheggianti il più antico, ma certamente più carico di idee, anche confuse, ma idee “A foras sa NATO de sa Sardigna” alle minacce agli untori.

Abbiamo visto come è finita! La Sardegna è oggi in zona rossa e certamente non per colpa dei continentali.

Gli abitanti di Sant’Antioco  si saranno sentiti ancor più orgogliosi per essere stati citati   primi fra tutti, come esempio di territorio invaso da seconde case di vacanzieri, che in questo momento di fuga dalla peste, come i ragazzi di Boccaccio si allontanano dalle città “rosse” e arrivano nella nostra regione “bianca” che ora si vorrebbe difendere con le unghie e con i denti.

Ma non avremmo fatto meglio a difendere il territorio sardo dai progetti di doppie-triple case che lo costellano deturpandolo, in barba a tutte le norme vigenti?

Quando qualcuno si opponeva alle varie lottizzazioni, avvenute per accogliere persone in numero 3-4 volte maggiore della popolazione residente, si gridò contro i nemici dello sviluppo (sic!) con le solite amenità invocate in queste occasioni, per nascondere gli interessi di quanti guardano alle leggi di tutela del territorio come Dracula guarda all’aglio o all’acqua santa.

I piani che avrebbero concesso che nell’isola di Sant’Antioco si potessero edificare case per accogliere 30-40 mila nuove persone furono realizzati, per esempio, senza prevedere l’adeguamento dell’impianto fognario previsto per 12 mila persone, quindi ora non sufficiente e …si sente bene ancora oggi in estate, visto che nessuno vuol mettere mano a questo danno.

C’è molta difficoltà a credere che respirare i miasmi di fogne non in grado di contenere i liquami rappresenti il segno di uno sviluppo, anzi sembra incredibile che questo sia chiamato, da qualcuno, sviluppo! O forse lo è sviluppo, economico per pochi che hanno venduto terreni, progettisti, e i soliti loro amici; per gli altri, quelli lontani da questi interessi, resta il Regresso, l’inciviltà di vedere un territorio deturpato e mortificato anche da un’atmosfera maleodorante.

Non disperiamo però che un giorno Sant’Antioco venga citata non per le tante case di continentali, ma per essere sede di una delle più antiche Cattedrali della Cristianità (il vescovo di Sulci partecipò al Concilio di Nicea), l’area sacra con la necropoli punica più vasta del Mediterraneo (devastata quella di Cartagine), i Nuraghi più arcaici secondo Giovanni Lilliu.

Molti villeggianti che a Sant’Antioco vengono da tanti anni ignorano tutto ciò.

Dunque se i -possessori di seconde case, che vengono in Sardegna per andare in discoteca e al mare non hanno capito l’importanza del suo Ambiente, della sua Storia della sua Arte, ci sarà anche da aspettarsi che, non capiscono che cosa ci sia da difendere.

Ma noi comuni cittadini lo abbiamo capito? Siamo sicuri che lo abbiamo capito quelli che governano la Regione?

One Comment

  1. Mario Pudhu

    Si is Sardos no ischeus mancu chie seus e ne inue portaus is peis e mancu sa conca (e no solu ‘gràtzias’ a un’iscola istràngia e assurda chi nos’at diplomau e laureau a ignorantes!), ite aus a cumprèndhere de ite nosi serbit e andhat bene e boleus?!
    E s’allenamentu seculare a totu is dipendhéntzias ite nosi podet àere imparau mellus de una ‘libbertade’ a dipèndhere e de una ‘responsabbilidade’ a lassare fàere a chie e comente cumandhat e méngius si de foras?

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