Inaugurazione a Cagliari del Betile di Zaha Hadid [di Maria Antonietta Mongiu]

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Stamane al Museo Nazionale di Cagliari inaugurazione della Mostra dedicata ad un gruppo di statue provenienti dal sito di Mont’e Prama di Cabras. Come è noto sono state distribuite in diversi siti della Sardegna. La ristrettezza del luogo in cui sono esposte mi ha fatto recuperare la parodia dell’inaugurazione del Betile – mai avvenuta- che pubblicai il 28/05/2010 nella segreta speranza che stimolasse l’allora giunta Cappellacci. La ripropongo oggi nell’auspicio che abbia maggior fortuna con l’appena insediata giunta Pigliaru, di centro sinistra, nel recupero di un’idea che davvero avrebbe qualificato Cagliari e la Sardegna e con loro la cultura e l’arte nuragica. (mam)

Museo d’Arte Contemporanea e d’Arte Nuragica del Mediterraneo di Cagliari. Lungomare Colombo – Cagliari. Apertura al pubblico: dal 30 Maggio 2010. Orari: da martedì a domenica 11-19; giovedì 11-22; lunedì riposo. Biglietto: euro11; gratuito per i bambini fino a 12 anni; euro 5 per i gruppi di 50 persone. Chiusura: 1 Maggio, 25 Dicembre. Festa a Cagliari ed in Sardegna per l’inaugurazione della prima ala del Museo Betile. Progettato da Zaha Hadid, l’architetta anglo iraniana vincitrice del Concorso internazionale, e voluto dalla Regione Sardegna in collaborazione con il Comune di Cagliari che ha reso disponibile il terreno. Il Concorso proiettò la nostra isola e la sua millenaria cultura (provate con Google!) nel mondo. Per mesi le riviste di architettura dedicarono pagine e pagine alla Sardegna ed Cagliari.

Sardegna non più solo Costa Smeralda, non più terra di cassintegrati, non più ultimi nelle graduatorie internazionali sull’istruzione, non più emigranti tristi, non più stigmi  sulla dignità malgrado la povertà! Finalmente luogo istruito, colto, leggero;  in cui  natura, cultura, nuraghi, contemporaneità tracciano futuro e benessere per uomini e donne consapevoli e responsabili. Sardegna fuori dalla cronaca del malessere. I Sardi  non più soli e conflittuali. Spezzate  le catene della gregaria subalternità di tanta classe dirigente appagata dal ruolo di mediatrice con i poteri esterni. Sardegna non più infeudata dai ladri di pari opportunità per tutti in cambio di facili arricchimenti di uno o di una cricca.

Decine di maestri dell’architettura risposero. Zaha Hadid ebbe la meglio. Finanziamenti cospicui per la straordinaria opera d’arte, la prima del celebre Premio Pritzker inaugurata in Italia. Soldi dell’Accordo di Programma Quadro (APQ), dei fondi ordinari, del POR 2007- 2013. Ma soprattutto l’onore di 30 milioni dalle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità di Italia.

Furono il presidente del Consiglio Prodi ed il ministro Rutelli e la determinazione di Renato Soru e della sua giunta a volerlo. Come per il G8. Ma riconosciamo a Berlusconi ed al ministro Bondi, presente ieri a Cagliari all’inaugurazione, la riconferma. Come per il G8 che come è noto ha rilanciato il nord Sardegna ed ha visto Obama nei luoghi di Garibaldi. Bondi ha tenuto a precisare che Betile è  l’opera principe  dei festeggiamenti per Unità di Italia. Un doveroso debito per il contributo della Sardegna alla patria. Da Regno di Sardegna a Regno d’ Italia: che responsabilità! Ed aggiungiamo,  senza retorica, che sì fummo e siamo donatori di sangue. Da quella sciagurata  perfetta fusione del 1847 in cui rinunciammo a  millenari diritti alla Brigata Sassari, nella quale tuttora si sacrifica la nostra gioventù, fino alle tante servitù da quella militare a quella industriale.

Ieri, nel corso della cerimonia,  Il  presidente della Regione ed il sindaco di Cagliari hanno ringraziato l’ex ministro Pisanu, attuale  Presidente del Senato, ed i sottosegretari sardi- ben quattro a sottolineare il ruolo della Sardegna nel governo Berlusconi e tutti presenti- per l’impegno profuso affinché l’opera strenuamente voluta da Renato Soru e dalla sua giunta venisse portata avanti. Ed infatti in anticipo di un anno se ne inaugura un’ala. Un popolo che al di là delle diverse appartenenze ha un idem sentire quando è in gioco l’interesse della nostra piccola patria!

Guidati dallo stesso spirito, c’erano i sindaci dei 377 comuni, gli otto presidenti delle province, i consiglieri regionali ed i parlamentari. Il presidente emerito Cossiga, gli ex presidenti della Regione e del Consiglio regionale. Una scolaresca da ogni comune dell’isola, tutti i Dirigenti scolastici, i Rettori, i Presidi delle Facoltà, le rappresentanze delle istituzioni statali. La bella e numerosa rappresentanza testimonia che Betile è l’autobiografia della nostra comunità regionale e delle sue identità. Gli appartiene perché custodisce  le loro narrazioni che risuonano nella città capitale e da questa rimbalzano nel mondo.

Quattro Mostre di rango internazionale scandiscono la nascita di Betile. Cataloghi raffinati curati da un consorzio di case editrici sarde che con cooperative e società locali, gestiranno il Museo ed  suoi servizi, la rete delle Unità Introduttive dislocate nelle aree archeologiche e monumentali e nei musei dell’isola.

Venerdì 28 maggio 2010.  Inaugurazioni di ” Il percorso dei giganti”; le statue di Monti Prama, finalmente restaurate, sono accessibili al grande pubblico; di  “Efesto in Sardegna” incentrata  sui bronzetti nuragici con video installazioni curate da artisti multimediali etc. nel sessantennale della mostra sui bronzetti curata da Giovanni Lilliu nel secondo dopoguerra, simbolo della rinascita. Girò l’Europa. La vide a Cap d’Antibes Pablo Picasso che ne fu segnato.

Anche ” Efesto in Sardegna” andrà nel mondo  dal prossimo dicembre. L’emozionato Accademico dei Lincei  illustrava i nostri tesori più preziosi a  Zaha Hadid che, prendendolo per mano, a sua volta lo guidava nel labirintico suo capolavoro. Apparentemente tanto lontano dai nostri nuraghi. In realtà contemporanea riproposizione delle dedaliche soluzioni della nostra antica architettura. Nel settore occidentale di Betile sono visitabili le mostre “L’opera di Costantino Nivola” a cura dell’omonima Fondazione che sarà da gennaio a New York e “Ubaldo Badas e il razionalismo in Sardegna”,  curata dai due atenei sardi con documenti provenienti da archivi pubblici e privati mai esposti prima.

Sabato 29 maggio 2010. Festa per la città e per la Sardegna: Ingresso libero su prenotazione dalle 10 a mezzanotte. Domenica 30 maggio 2010. Betile verso il futuro. Presentazioni delle mostre e perfomances di prossimo allestimento in accordo con i paesi che si affacciano  sul Mediterraneo grazie a protocolli d’intesa siglati dagli ambasciatori,  tutti presenti a Cagliari da ieri, come padrini di questo evento. La prospettiva immediata è una fondazione con scambi, comuni allestimenti, summer school, work shop, etc..

Alle 21 ogni sera per una settimana nell’Agorà del Museo si terranno concerti ed esibizioni con i principali artisti sardi. In questo fine settimana si alterneranno gruppi di ballo tradizionale e di danza contemporanea, letture di scrittori e scrittrici sarde. Aperti tutto il giorno il bar,  il ristorante ed il book shop del Museo.

Siamo fatti di sogni! E questo è il sogno che ho fatto mille ed una volta. L’ho fatto quando ho accettato di concorrere come progettista nell’equipe guidata da Kengo Kuma. L’ho fatto da assessore applicandomi con passione e meticolosità. L’ho fatto nel confronto continuo e spesso complesso con lo studio di Zaha Hadid pensando che questo progetto avrebbe rappresentato una svolta per la Sardegna. Questo sogno l’ho visto sgretolarsi non per colpa del destino cinico e baro. Ma di chi è classe dirigente di nome e non di fatto. Carneadi miracolati da un ruolo ed incapaci di svolgerne la funzione.

Saremo tutti giudicati per quello che avremo fatto. Su questo  semplice principio si fondano le comunità e le relazioni. Pedagogie di tutti ma soprattutto di chi si candida al governo. Rubare futuro, lavoro, speranze, benessere ad altri è grave colpa. Discende dall’assenza di quelle pedagogie di base siano essere politiche o morali. E’ per questo che nel Protagora di Platone la più alta, la più importante delle tecnai che abitano la polis è il governo della stessa (politeia). Chi nella sua azione concreta a questa si nega deve andarsene perché straniero ai suoi. Non ha capito. Non è in grado. Non è classe dirigente. Non lo sarà.

Quei fantasmi di cui parla Platone sono stati e sono tra noi ed hanno impedito, pur essendoci tutte le condizioni, che il mio racconto iniziale fosse reale.Vinte le elezioni, il governo di centro destra confermò Betile. Ma come per Tuvixeddu non voleva rompere i già precari equilibri locali della sua parte politica. I soldi di quel progetto come degli altri sono stati depredati. Migliaia di persone sono riprecipitate nel sottosviluppo e le locuste sono tornate ad albergare i nostri luoghi come le cronache dei quotidiani nazionali ci raccontano.

Roma governata dal centro destra inaugura il MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI sec. di Zaha Hadid e l’ala nuova del MACRO di Odile Decq. La giunta invita chi promosse queste due opere d’arte che rilanciano la città nel mondo. Ministri e sindaci di centro sinistra partecipano alla festa a riprova che la visionarietà di una parte politica è saggia politica di futuro.

Dove c’è classe dirigente questa è la normalità. Ed è per questo che sono certa che un giorno Betile ci sarà.

8 Comments

  1. Pingback: Sì, era il Betile di Zaha Hahid la casa migliore per i Giganti di Mont’e Prama - vitobiolchini

  2. Emanuele

    che bello! lo visiterò senz’altro

  3. Grande Prof.
    La tristezza di Cagliari è tutto questo.

  4. Proposta: i giganti di Mont’e Prama alla Fiera internazionale della Sardegna dal 25 aprile al 5 maggio

    Quante persone (sardi e non) hanno potuto vedere le statue di Mont’e Prama nei due giorni di esposizione a Cagliari e a Cabras? Non lo sappiamo e senza dubbio qualcuno ce lo potrà dire. Molti, moltissimi, non le hanno viste, pur avendone interesse e piacere, Allora, per rimediare, facciamo una proposta: SI ESPONGANO I GIGANTI DI MONT’E PRAMA A CAGLIARI, IN FIERA, dal 25 aprile al 5 maggio, periodo in cui si svolgerà la manifestazione della 66a Fiera internazionale della Sardegna, che negli ultimi anni – a detta degli organizzatori – ha visto la presenza di oltre 150mila visitatori a edizione. Sarebbe una bella iniziativa, non credete?

  5. Maria Luisa Vargiu

    Sognare…, credere…, anche al Betile e a tutto il resto fa bene , aiuta a vivere . E’ risvegliarsi , è osservare il reale ,” Mont’ e Prama ” a parte , sempre o quasi uguale , che fa male !

  6. Barbara

    Signor Meloni, le statue sono sempre esposte: chi non le ha ancora viste, può prendere i suoi piedini santi e andare ad ammirarle.
    Se poi, en passant, visita anche il museo e si rende conto di quanto è interessante tutta la storia antica della Sardegna, e di quanto lavoro costa ricostruirla e studiarla…bene! Tanto di guadagnato, no?
    Spendere centinaia di migliaia di euro in trasporto e assicurazione (che in uno spazio senza sistemi di sicurezza avanzati come la Fiera sarebbe altissima) perchè eventuali visitatori pigri non facciano lo sforzo di una passeggiata a Castello o di una gita a Tharros, mi sembra davvero eccessivo.

  7. La mia proposta non è poi così balzana. Sa Barbara a chi mi sono ispirato? A Sandro Pertini per la vicenda dei bronzi di Riace. Lo ricordavo a memoria, ma poi ho ritrovato la cronaca riportata di recente da una news on line: “(…) Il “restauro fiorentino” dei Bronzi si concluse nel mese di aprile del 1980. La prima esposizione dei Bronzi cominciò il 15 dicembre del 1980 nel Museo Archeologico di Firenze e si concluse il 24 giugno del 1981. Ma la vera “esplosione” di interesse nei confronti dei Bronzi, con folle di visitatori in coda per ore per poterli ammirare, si ebbe quando l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, intuendone la bellezza e la capacità di attrazione, li volle al Quirinale, dove furono esposti dal 29 giugno al 12 luglio del 1981. Dopo la tappa romana, i “guerrieri” furono portati a Reggio Calabria in quella che sarebbe poi diventata la loro “casa”, il Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove fu anche realizzato un primo sistema di protezione antisismica (…)”. (Da il Quotidiano della Calabria,it http://www.ilquotidianoweb.it/news/idee-societa/720712/Bronzi-di-Riace–40-anni.html). Beh, qualche volta è bene che il museo vada al popolo in spazi diversi da quelli “deputati” e non solo che il popolo vada al museo. Il discorso è complesso, ma attiene all’impegno per la diffusione dell’arte e della cultura, non solo tra i colti, che non hanno bisogno di particolari incentivi per andare a godersi la bellezza… Approfondiremo. Intanto mi scuso con Maria Antonietta per il mio intervento in parete “intruso” anche se a mio parere comunque pertinente.

  8. La Giunta Floris perse una grande occasione. Ora riproviamoci, perchè no ? http://www.giovannidore.it/index.php/?p=3180

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