Le risorse (teatrali) della provincia [di Franco Masala]

Certamente avere tre teatri regolarmente attivi favorisce ma Reggio Emilia non dorme e così si inserisce perfettamente nella rete delle sale teatrali della regione, ospitando anche produzioni nate altrove. È il caso dell’opera Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny) di Kurt Weill su testo di Bertolt Brecht, già prevista a Parma nel 2020 in qualità di Capitale italiana della Cultura e poi spostata a fine aprile 2022 per i noti motivi sanitari.

Il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia l’ha prontamente ripresa per un pubblico oggi più smaliziato di quello moraleggiante che nel 1930 accolse la prima a Lipsia con perplessità acuite dal successivo divieto di rappresentazione in una Germania virante verso il nazismo.

Da perseguitato, Weill dovette espatriare per cominciare una carriera americana che gli diede fama soprattutto nel musical. Il sodalizio tedesco con Brecht, durato soltanto pochi anni e comunque legato all’Opera da tre soldi, era impostato su un teatro didascalico contro la borghesia che teoricamente è il loro bersaglio anche se poi in Mahagonny (città-rifugio ma anche trappola dove si può comprare tutto con i dollari) sono i diseredati a soccombere.

Musicalmente risulta straordinario il mélange di fughe, concertati, arie e duetti tradizionali, stile jazz e cabaret di Weimar che attraversa la partitura, ricorrente anche a strumenti desueti come il bandoneon e il banjo. E che dire di Moon of Alabama intonata per tre volte da Jenny Hill e ripresa a suo tempo perfino dai Doors?

Parola, musica e scena sono perfettamente calibrati e richiedono interpreti capaci di cantare in modo tradizionale e di recitare in modo credibile e straniante secondo il classico metodo brechtiano. La messinscena attualissima del regista Henning Brockhaus ricorre anche a filmati e all’uso della platea per l’azione in singolare contrasto con la bella sala ottocentesca del Teatro Valli, ricca di stucchi, dipinti e decori. Una passerella davanti alla buca d’orchestra consente infatti il passaggio e la sosta dei cantanti o il loro balzare accanto al pubblico seduto.

Un banditore (Filippo Lanzi) annuncia in italiano le varie scene a cominciare dall’emozionante fuga dei latitanti che ricorda l’incipit della Walkyria wagneriana, sottolineata però da un filmato mozzafiato con inseguimento di automobili a tutto schermo, fino all’esecuzione conclusiva del protagonista su sedia elettrica.

Le scene funzionalissime di Margherita Palli e gli straordinari costumi di Giancarlo Colis (in primis quelli strepitosi per la Vedova Begbick) sono serviti dalle luci rutilanti di Pasquale Mari e dal videodesign di Marco Spinaci. Valentina Escobar firma coreografie pertinenti mentre l’orchestra “Arturo Toscanini” e il coro del Regio di Parma (istruito da Martino Faggiani) assecondano in maniera superlativa le intenzioni del direttore Christopher Franklin, attentissimo a districarsi nei meandri di una partitura multiforme.

In realtà lo spettacolo sarebbe impossibile senza lo stuolo di interpreti eccellenti che affolla il palcoscenico, a cominciare dalle due donne: Alisa Kolosova (Vedova Begbick) dalla solidissima voce di mezzosoprano e Nadja Mchantaf (Jenny Hill) di grande fascino vocale e fisico. Il tenore Tobias Hächler è un ottimo Jim sia vocalmente che nell’azione mentre di Zoltan Nagy (Moses della Trinità) non si sa se ammirare di più la voce o le capacità interpretative. Il glorioso Chris Merritt, già stupefacente tenore rossiniano, presta il suo canto ancora ammirevole all’inetto Fatty mentre il nutrito cast è completato dai taglialegna dell’Alaska (Christopher Lemmings, Horst Lamnek, Jerzy Butryn) e dalle sei ragazze di Mahagonny (Roxana Herrera, Elizabeth Hertzberg, Yuliia Tkachenko, Cecilia Bernini, Kamelia Kader, Mariangela Marini).

Successo trionfale con ripetute chiamate finali nonostante un pubblico non numerosissimo come avrebbe meritato. Che abbia spaventato un’opera che ormai ha quasi cento anni?

*foto di Roberto Ricci ©

 

AUFSTIEG UND FALL DER STADT MAHAGONNY

(Ascesa e caduta della città di Mahagonny)

Opera in tre atti su testo di Bertolt Brecht

Musica di Kurt Weill

Reggio Emilia Teatro Municipale Valli

 

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