Nivola & Le Corbusier [di Franco Masala]
Proprio agli anni americani di Costantino Nivola e, più precisamente, al sodalizio con Le Corbusier è dedicato un bel volume di Maddalena Mameli, pubblicato da Franco Angeli, dal titolo Le Corbusier e Costantino Nivola New York 1946-1953. Solo vent’anni della vita di Nivola (1911-1988), infatti, sono trascorsi in Sardegna. Già nel 1931, grazie a una borsa di studio, si reca a frequentare l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza, entrando in contatto con il milieu artistico milanese e con l’architettura del Razionalismo. Lasciata l’Italia nel 1938 per le leggi razziali (sua moglie Ruth era ebrea americana), dopo un breve soggiorno a Parigi, dall’anno successivo è a New York dove rimarrà per sempre. La giovane studiosa riserva la sua attenzione al rapporto di reciproca amicizia tra i due, finora più segnalato che realmente indagato. E lo fa con ricchezza di riferimenti puntuali a una conoscenza nata per caso, nel clima esaltante del dopoguerra americano, in un Greenwich Village non ancora toccato dalla fama e dalle mode successive. Il soggiorno di Le Corbusier a New York, legato al sofferto progetto della sede ONU, è in qualche modo confortato dalla consuetudine con i Nivola e con la loro accogliente casa cittadina prima, e suburbana poi, dove si respira un’atmosfera familiare. Sono però i rapporti di lavoro l’aspetto più interessante del libro, soprattutto per la tecnica plastico-scultorea del sand-casting utilizzata da Nivola con la sabbia e gesso o cemento, e ripresa poi dal grande architetto svizzero, a cominciare dalla raffigurazione del Modulor nell’Unitè d’habitation di Marsiglia. E la realizzazione dei graffiti di Antine nella facciata di Nostra Signora d’Itria a Orani (1958) sembra quasi una risposta nel dialogo a distanza tra i due, grazie ad alcune figure di matrice indubitalmente lecorbusieriana quali le mani, le stelle, il sole, presenti anche nei pannelli conservati del Museo del paese natale. Né è meno interessante scoprire che l’operaio-artigiano di fiducia di Le Corbusier a Marsiglia (ma poi anche nel convento domenicano della Tourette, nel Padiglione Svizzero e in quello brasiliano della Città Universitaria di Parigi e ancora altrove) sia stato Salvatore Bertocchi, originario di Orani e cugino di Nivola, emigrato in Francia fin dal 1938. Il volume è corredato da interviste alla moglie di Nivola e all’allievo Peter Chermayeff, dal carteggio tra la famiglia e l’architetto, oltre che da un ricco apparato illustrativo che si divide equamente tra i due artisti. E la foto più bella è forse quella di Le Corbusier che dipinge un murale nella casa di Antine Nivola a East Hampton, quasi a suggello di un’autentica e profonda amicizia. Buona lettura ! Maddalena Mameli, Le Corbusier e Costantino Nivola New York 1946-1953, Franco Angeli editore, 2012 |