I Sardi vittime nelle Fosse Ardeatine: la memoria ritrovata[ di Redazione]
Oggi sabato 29 marzo nel pomeriggio a Padria si aprono le manifestazioni previste in Sardegna per i 70 anni dell’eccidio delle Fosse Ardeatine nel quale furono uccisi anche nove sardi. Nell’ex convento dei francescani aperto per la prima volta al pubblico dopo un’importante ristrutturazione, alle 16.30, la commemorazione di Gavino De Lunas, con un convegno (titolo: Da Padria alle Fosse Ardeatine. Profilo di Gavino De Lunas, cantore dell’amore e della libertà) e un’opera folk centrata sulla figura e l’opera del popolare cantante sardo. Il convegno, con la partecipazione del sindaco Antonio Sale, di Martino Contu, Aldo Borghesi, Marina Moncelsi, Paolo Pillonca, Attilio Mastino, moderato da Tonino Oppes, sarà seguito da Est torrende su beranu, concerto per strumenti e voce recitante in memoria dei martiri sardi, di Clara Farina, con Clara Farina voce, Nico Casu voce, tromba, Ivana Busu live electronics, fisarmonica, Gianluca Dessì mandola, chitarra, Antonio Baldinu batteria. Domenica pomeriggio alle 17, a Portoscuso la commemorazione di Gerardo Sergi (“Brigadiere e studente, da Portoscuso alla campagna di Grecia. La “Banda Caruso” nella Roma occupata dai nazisti 1943-44), Relatori: Martino Contu Storico, biografo dei Martiri sardi delle Fosse Ardeatine. Stefano Pira Storico, Università di Cagliari, Ettore Sergi, docente, coordinati da Orietta Mura, consigliere per le politiche culturali del Comune di Portoscuso.Alle 18.30 Est torrende su beranu. Le altre manifestazioni in programma sono quelle di Tula il 5 aprile, in memoria di Salvatore Canalis, a Narbolia il 24 aprile per la memoria di Giuseppe Medas, avvocato azionista, a Sedilo il 27 aprile in ricordo di Pasqualino Cocco, sergente pilota di 24 anni. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un telegramma ai sindaci dei comuni sardi, esprimendo “vivo apprezzamento per le iniziative dedicate a commemorare i quattro militari e i cinque civili sardi barbaramente trucidati alle Fosse Ardeatine. A settant’anni da uno dei più efferati crimini nazisti nel nostro Paese occorre mantenere vivo il ricordo dei tanti innocenti che hanno sacrificato la vita in nome dei princìpi di libertà e giustizia sociale, fondamento delle nostre istituzioni democratiche”. Fra le 335 vittime della strage nazista del 24 marzo del 1944 c’erano i sardi Gerardo Sergi (Portoscuso) e Candido Manca (Dolianova), entrambi brigadieri dei carabinieri, il primo ucciso alla vigilia del 25° compleanno; il sergente pilota ventiquattrenne Pasquale Cocco (Sedilo), il sottotenente di vascello Agostino Napoleone (Carloforte), l’avvocato Giuseppe Medas (Narbolia), l’operaio comunista Sisinnio Mocci (Villacidro), il contadino Antonio Ignazio Piras (Lotzorai), l’ufficiale postale e cantante di Canto in Re, Gavino De Lunas, il professore di greco e latino Salvatore Canalis (Tula). Alcuni civili erano antifascisti, azionisti, un comunista (Mocci), impegnati nella Resistenza romana e arrestati per la loro attività, rinchiusi nel carcere di via Tasso da dove vennero prelevati dai tedeschi per essere uccisi alle Fosse Ardeatine. I militari o accusati di sabotaggio (Cocco) per essere fuggiti dal battaglione Angioy che reclutava sardi da mettere al servizio della Repubblica di Salò, o sospettati di fare parte della Resistenza alla quale avevano aderito dopo l’8 settembre, rifiutandosi di collaborare con i tedeschi invasori e con i repubblichini asserviti al nazismo. Le manifestazioni, preparate con il contributo del Comitato scientifico presieduto da Martino Contu, hanno il patrocinio della Presidenza della Repubblica, quello della Presidenza della Regione, della Presidenza del Consiglio regionale, e sono sostenute dalla Fondazione del Banco di Sardegna.
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